
Fu un lungo viaggio, la mia lama fredda di gelo conservava ancora i segni dell'ultima battaglia Seguii il sentiero che cosi bene conoscevo L' odore acre e pesante di bruciato il fumo nero di peste piegava e contorceva i rami degli alberi marci e affuscava i contorni del paesaggio. Avevo sempre amato le lame fin da piccolo lucidavo quelle di papà ma non avrei mai immaginato che il mio destino mi avrebbe portato un giorno a non averne bisogno. I miei poteri nati dagli insegnamenti del maestro piegavano i guerrieri al solo mio volere Eppure quella lama la portavo con me da sempre da quando nella mia prima battaglia la tirai via dal mio cuore mentre un paladino bruciava nell'oblio di una formula imparata non molto lontano da questo sentiero. Il maestro mi aspettava Aveva probabilmente sentito la mia presenza Il fuoco mi precedeva la peste mi faceva strada la morte abbracciava il mio spazio a centinaio di metri da me. Camminai nella nebbia tutto mi era cosi familiare la terra bruciava sotto i miei piedi la dove prima le tiepide acque stagnanti di palude abbeveravano le marcie radici del posto. Arrivai alla mia casa li dove mio padre mi abbandonò quando ormai capi che la sua progenie aveva poco a che fare col mondo degli umani. Il maestro mi guardo con aria severa aspettava me o non so cosa di preciso guardai il mio pugnale, conservava ancora i segni dell'ultima battaglia avrei potuto non usarla non ne avevo bisogno le lame mi erano sempre piaciute la piantai nel suo cuore lo guardai accasciarsi con lo stesso sguardo non so cosa aspettava di preciso le lame mi erano sempre piaciute ...

( 24/11/2005 11:55:33 - N. 99243 ) blog modificato il: 24/11/2005 12:54:03
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