CRONACA "GIULIETTA E ROMEO" DI RICCARDO COCCIANTE - LIVE ARENA FLEGREA- NAPOLI Gentildonne e Galantuomini, mi accingo a render cronaca dell' opera musicale "Giulietta e Romeo" del noto autore Riccardo Cocciante e in particolar modo in merito alla rappresentazione che ha avuto luogo venerdì scorso presso l'arena flegrea di Napoli. Con un certo ritardo lo spettacolo inizia, e fa il suo ingresso sul palco una sorta di poeta Gringoire con camminata e sorriso uguali a quelli di Notre Dame De Paris, tranne per il fatto che l'attore/cantante non apparteneva ai cast del precedente musical e anzichè la palandrana azzurra, indossava un giustacuore in cuoio rinforzato. Esordisce con un brano di introduzione carino, ma nulla di più e cede rapidamente il palco ad una battaglia in strada tra Montecchi e Capuleti, che ricorda molto lo stile "no siamo gli stranieeeeri" e il bello è che tale zuffa viene interrotta dall'intervento autoritario del "Principe", cantante bravino ma che rompe la baraonda ricordando un pochettino troppo "a voi phoebus de chatapeurs capitano degli arcieri del re io do l'ordine di fermare quella melma laaa" . Sin dai primi attimi si comincia a notare che le musiche sono inconsistenti, scale di tre note interrotte, per poi essere riprese tre note più in la, e così via......... talvolta qualche leggero accenno di contrappunto. In buona parte dello spettacolo le canzoni sono costituite da un insipido "parlare rapidamente" su una singola nota che si ripete all'unisono per poi culminare con due parole infilate a viva forza in due note diverse....sembra di assistere ad una messa cantata in latino vecchio stile (e con questo non intendo uno dei sublimi canti gregoriani, ma soltanto un sacerdote che recita una preghiera costruita su una sola tonalità della voce per poi concludere con un "amen" impostato su due note differenti). Proprio tra questo saltare la corda sul posto (o meglio saltare la nota) si fa sentire la necessità di badare ai testi.....e...............................amara delusione ..le parole non esistonooooooooooooooo!!!! Sarò più chiaro... il buon Panella ha scritto testi per 3 ore di musica adoperando in linea di massima solo le parole: "AMORE, MORIRE, AMARE, CUORE, VERONA, OCCHI, MANI, DITA, VOI". che vengono ripetute anche 25 volte in una canzone da 3 minuti....quindi, e perdonatemi se adopero tale termine, i testi risultano lievemente "inesistenti". E tra musiche ossessionanti e ripetitive e testi fantasma fa il suo ingresso Romeo.... uno sbarbatello con i capelli a caschetto e la faccia da bambino, adattissimo al personaggio ma ben poco preparato, forse per niente. La voce da tenore leggero avvantaggia il giovane innamorato negli acuti ma la mancanza di preparazione tecnica si sente dall' emissione vocale fissa, spesso sforzata, che è sempre costretta in gola e pronta a cedere da un momento all'altro. E così l'allegra combriccola si ritrova a cantare un ridicolo brano riguardo a ragazze belle come stelle per poi finire in una festa in maschera, e qui conosciamo Giulietta, una bella ragazza dai capelli ricci, dalla fisionomia evanescente e dall'ancor più evanescente preparazione canora, grazie alla quale riesce a cantare addirittura peggio del suo amante. Notiamo che alle scenografie essenziali di notre dame, quivi si sono sostituiti costumi eccelsi e proiezioni olografiche e laser....insomma hanno cercato di rimediare alle carenze musicali con qualche effetto speciale . La storia procede e notiamo altri pesonaggi come la balia di Giulietta, con un vocione contraltino che non si trova a disagio su diversi acuti, e Frate Lorenzo che è impersonato da....sorpresa delle sorprese....... Fabrizio Voghera!!!!!! Un Voghera migliorato e cresciuto ( e sapientemente collocato in un ruolo con estensione vocale più radicata nei centri, senza acuti stratosferici). Voce chiara per Tebaldo cugino di Giulietta mentre sembra un poco carente Benvolio, amico di Romeo. Una delle scene che maggiormente ricordo è stata l'apparizione di Mercuzio con le strade della città come sfondo, di notte, .....musica lenta...... c'è mancato poco che si lanciasse in un malinconico "le pooorte di Verooona". Tra innamoramenti e disperamenti vari la coppia di giovani amanti giunge a sposarsi ed al secondo atto; citazione a parte merita la canzone del matrimonio cantata da fra Lorenzo che ripete più volte " cos'altro c'è da dire?" (frase che avrà pensato sicuramente Panella quando si è seduto al tavolo per cominciare il lavoro di scrittura dei testi e alla quale si è attenuto con mirabile fedeltà ![]() ![]() La storia (e la tortura) proseguono di pari passo e giungiamo all'accenno di duello tra Tebaldo e Romeo (quest'ultimo non è bendisposto a battersi ) e alla conseguente uccisione di Mercuzio che si frappone tra il pugnale del cugino di Giulietta ed il giovane protagonista e qui vale la pena di spendere due parole poichè in questo frangente possiamo notare che durante la fase compositiva Riccardo Cocciante e Pasquale Panella sono stati illuminati da un Dio che forse esiste o cmq si è realizzato giusto per ispirare ai due simpatici autori quella che finalmente può definirsi una "canzone" ...... in effetti la morte di Mercuzio ha commosso la platea me compreso, che finalmente sono stato sgravato dai ceppi e le catene poichè ho dato segno di rasserenamento. Tr le altre cose Giam Marco Schiaretti (questo il nome del Mercuzio in scena quella sera) ha dato prova di grande abilità canora e ha affascinato il pubblico con eccelsa interpretazione).A Mercuzio segue la morte di Tebaldo ucciso da Romeo che con il cuore arso (anche la gola presumo, dato il suo abbaiare anzichè cantare) dalla sete di vendetta lo fa fuori. Ovviamente anche il rappresentante dei capuleti muore per 5 o 6 minuti esibendosi in una canzone ma non regge neanche lontanamente il paragone con il suo antagonista ben più esperto nel canto e nella recitazione. Dopo vari gongolamenti giunge il momento dell'organizzazione del matrimonio della Protagonista ad opera del signor Capuleti padre che si evolve in un balletto con canzone al limite della farsa (le parole sono del tipo: "venti cuochi eccelenti che arrivano i parenti la la la" ![]() Si giunge al piano della finta morte, all'avviso di tale stratagemma che non giunge in tempo a Romeo e finalmenta alla morte dei due protagonisti (unico vero motivo per applaudirli ... finalmente chiudono le fauci e ci liberano dai loro latrati). La conclusione con un massiccio intervento vocale dei capifamiglia montecchi e capuleti (due voci da basso meravigliose, profonde scure e gravi da incantare le orecchie e il cuore)..e del principe, che sale un poco di tonalità. Poi i saluti del cast e l'apparizione sul palco di Cocciante che canta il reprise del brano introduttivo con la sua abituale bravura. Da notarsi che il maggior numero di applausi, perfino superiore a quelli elargiti all'autore Riccardo, è andato a Mercuzio e direi del tutto meritatamente. Fortuna che ha disertato Pasquale Panella poichè il vostro affezionatissimo cronista è ben abile nel lancio della gradinata e sarebbe stato felicissimo di poter includere nella presente cronaca la fine del mefitico scrittore di sciocchezze. Che dire? Bravissimo Mercuzio e i capifamiglia Montecchi e Capuleti, Bravo il Principe e Brava la balia di Gliulietta, discreto Tebaldo, scarsino Benvolio, un frate Lorenzo (Fabrizio Voghera) maturato rispetto al Frollo di notre dame de paris, i protagonisti inesperti......in particolar modo Giulietta, che anzichè scandalizzare la platea con qualche bel nudo (il che sarebbe stato preferibile) , ha oltraggiato il pudore collettivo con l'incapacità a discendere dagli acuti ai gravi senza annegare nelle proprie corde vocali. Musiche: quali? Ah si la canzone della morte di Mercuzio e giusto altri 3 o 4 brani...... Testi: la morte di Mercuzio....(sicuramente non scritta da Panella)....per il resto meglio tacere, o uccidere!!! valutazione complessiva: triste delusione. ( 18/6/2007 21:52:6 - N. 259954 ) blog modificato il: 18/06/2007 21:55:36 |
PARLIAMO DI VOCE LO SCREAM E IL GROWL Scream e Growl sono tecniche canore nate e sviluppatesi nella scena metal americana ed europea. Si tratta di due tipi di voci simili e dissimili al medesimo tempo..caratterizzate da un suono rauco, gutturale, rassomigliante ad un ruggito nel caso del growl e ad un urlo stridente e graffiato nel caso dello scream. Tali tenchinche sono adoperate molto nel metal, e in particolare in generi come il death metal, il grind, il black metal, brutal e buona parte della falange "aggressiva" dei generi metal (malauguratamente anche molti insulsi gruppi nu-metal hanno adoperato subdolamente tali vocalità ![]() L'emissione vocale in entrmbi gli stili è principalmente basata su uno sforzo della gola (cosa scorrettissima se si pensa che la voce vera di una pesona prende solo origine dalle corde vocali situate nella gola, per poi svilupparsi nelle cavità del viso e sotto il palato). L'effetto rauco e graffiato tipico delle voci growl e scream è dato da una vera è propria grattata sulle corde vocali (si pensi alla marcia inserita senza premere con accuratezza la frizione). Alcuni cantanti professionisti di questi due generi fanno ricorso all'utilizzo del diaframma per prevenire il deterioramento delle corde vocali ma tale espediente è relativo in quanto la voce, anche se pulita, tende a deteriorarsi finchè costretta in gola (figurarsi poi quando viene sporcata premendo e stringendo le corde vocali in modo deletereo). Il fatto che alcuni cantanti metal si avvalgono dell'uso del diaframma non rende le due summenzionate tecniche corrette o salutari. Il suono prodotto è gutturale, e varia solo di tonalità ed intensità (acuto nello screaming, grave nel growling). I più grandi esperti canori sostengono che il suono gutturale è elemento caratteristico di una voce ingolata, e non ci si spiega come possa essere prodotto dalla colonna d'aria proveniente dalla spinta diaframmatica, va inoltre aggiunto che la voce per raggiungere un vero appoggio diaframmatico deve essere libera da costrizioni della gola, cosa impossibile in uno stile che ricorre a costanti grattate sulle corde vocali. In definitiva è possibile concludere che l'utilizzo del diaframma in questi generi sia soltanto parziale e ridotto ad un mero espediente onde evitare il rapido deterioramento delle corde vocali (deterioramento inevitabile dato lo stress al quale sono sottoposti i vari muscoli fonoarticolatori). Concludendo è utile e simpatico ricordare che cantanti di alto livello come quelli lirici (la cui vocalità si forma in anni ed anni di esercizio instancabile respiratorio e canoro) evitano con accortezza persino il classico colpo di tosse per schiarire la voce, in quanto quest'ultimo altro non è che una rapida grattata sulle corde vocali, quindi è possibile affermare che le tecniche del growl e dello scream, per quanto affascinanti all'ascolto e capaci di produrre una potente emissione sonora, sono da annoverare tra le tecniche scorrette del canto, tra le "non tecniche". la prossima volta vi parlerò di altri tipi di voce metal........... ![]() ( 5/6/2007 21:35:13 - N. 256518 ) blog modificato il: 07/06/2007 20:08:41 |
SHADES (Vision Divine) Ugly grim grey skies Found a mirror with my eyes Flowing deep inside my veins Questions and answers Running round and round too fast Sliding down to my chest Images melt in my mind With my memories I left back Present and future all together with past Your holy touch ain't protecting me Under the sand of all my tears All that is left is a bunch of meaningless words Shades of me and you here and then Flying upon my daemons Reaching for visions of the path we walk through Shades of grey turning red My life has run much too fast Our flight has ended here, together we're falling again So many traces Of the man that I have been Where are my golden years? You're trying to lead me To a point of no return Visions melt with my memories A breeze on my skin is drawing Lines with the tears along my face Scares of a crying conscience, blaming at me Maybe I've lost my sanity I was, I will be or I am Whatever it is I won't be the same, that's for sure Shades of me and you here and then Flying upon my daemons Reaching for visions of the path we walk through Shades of grey turning red My life has run much too fast Our flight has ended here, together we're falling again Shades of me and you here and then Flying upon my daemons Reaching for visions of the path we walk through Shades of grey turning red My life has run much too fast Our flight has ended here Together we're falling... Together we're falling again. ![]() ( 5/6/2007 14:29:37 - N. 256391 ) blog modificato il: 05/06/2007 14:37:15 |
CONSIDERAZIONI SUL METAL....( 26/5/2007 00:19:13 - N. 253888 ) |
SE VOLETE VEDERE QUALCOSA DI VERAMENTE BELLO... http://ladydeddelit.deviantart.com/ ( 25/5/2007 00:41:14 - N. 253679 ) |