È passata un’eternità dall’ultima volta che ho scritto questo blog. Una vita fa…

Quante cose sono cambiate: casa, amici, abitudini. Io sono cambiata. Solo chi mi è vicino può rendersene conto. Troppo complicato spiegarlo a chi non fa parte del mio mondo.

Resetto il, passato e parto da questa notte:

Salve a tutti sono Giovanna, Giuby, Juana o come meglio vi pare, una ragazza di quasi 22 anni, sensibile e complicata, con tanta voglia di fare e di vivere quel futuro che spesso la spaventa; una giramondo: sto bene dappertutto tranne a casa mia! Datemi una valigia e mi farete felice..

Una sognatrice e insieme una disillusa: molti meccanismi di vita sono già ben noti e la troppa maturità ha preso il posto di una spensieratezza sparita in fretta.

Una studentessa.

Una figlia che in questi giorni pirandellianamente soffre a causa dell’inferno familiare..

Una giovane che vorrebbe fare mille cose e alla quale le 24 ore del giorno sembrano non bastare mai.

Una ventiduenne tornata da uno splendido soggiorno in Spagna, dove è riuscita a lasciarsi andare, a divertirsi in un modo come non capitava da tanto, a ridere, a vivere la sua età, senza alcuna preoccupazione, tra i fumi dell’alcol, le notti stellate e la musica estiva.

Tante cose sono cambiate. Io sono cambiata – lo ripeto, mi ripeto -.

Sento che un nuovo periodo è iniziato e non vedo l’ora di viverlo fino in fondo, senza “maschere” stavolta.

La tensione al cambiamento, innescata dal disagio e insito nella richiesta di intervento urta contro quella omeostatica, spesso prevalente, che induce a temere la perdita di riferimenti noti e impone la riproposizione di abituali sequenze di comportamento.

Sto aspettando l’amore e basta
per abbandonare alfine
me stesso nelle sue mani.
Per questo ora è così tardi
e sono responsabile di gravi omissioni.

Vengono a legarmi saldamente
con le loro leggi e i loro codici
ma io li evito sempre
perché sto aspettando l’amore e basta
per abbandonare alfine me stesso
nelle sue mani.

Mi biasimano e mi dicono sbadato.
Non ho alcun dubbio
che il loro rimprovero sia giusto.

E passato il giorno del mercato
e chi è attivo ha compiuto il suo lavoro.
Quelli che sono venuti invano a chiamarrni
se ne sono andati in collera.
Sto aspettando l’amore e basta
per abbandonare alfine me stesso
nelle sue mani.
            
                                            Rabindranath Tagore

Che tipo sei? Risposta scontata. No. È difficile. Peggior critica di me stessa. Bè, vediamo un po’….mmm…cambiamenti…sicuramente, si cambia, anzi, in effetti, non è una regola: guardo intorno e tante “cose” sono immutate. È come se il tempo fosse trascorso senza toccarle..pura ibernazione…No no, il tic tac continuo ha lasciato su di me i suoi segni invece..

Come sei..? Prendo tempo. Forse ho paura, forse non lo so, forse la risposta non mi piace, magari si..chissà.

"Lontana dalla vita"

Hai sempre saputo definirmi. Hai sempre saputo analizzare tutto e tutti, tu che dici di aver dimenticato il tuo essere razionale.

Non so dare il giusto peso alle cose

ecco, non conosco le mezze misure. Non mi emoziono così spesso…- Non ti sono capitate delle batoste-, può darsi.. Mancanza di esperienza, assenza di metro e impazzisco nel mare delle sensazioni…MALE…BENE…difficile capire…Sono masochista. Sì, è facile vivere a lungo il “dolore”, il disagio, analizzarlo, scomporlo, sfumarlo… e sognare, strumento privilegiato dell’autopunizione. Attimi di evasione. La pellicola scorre, lungometraggi desueti, consumati, visti e rivisti. Non escono le lacrime, l’abitudine ha tolto anche questo. Essere forte?! Crescere, talvolta disillusa…altre volte incantata. Spettatrice. Tragico errore.

“Aggredire la vita” Non sempre ci riesco…anzi… PAURA..

Uno scrigno segreto di percezioni, spesso fragile, intollerante agli altri, geloso di sé, non si mostra.

Pensieri sconnessi, confusi, VERI. Un esserCI desideroso di dipingere la tela della vita con quanti più colori possibili.

“Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde"

Alessandro Baricco