Blog di PueBLo

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Ho sentito
urla di dolore
di generazioni
senza pių passato
di neo-primitivi
rozzi cibernetici signori degli anelli
orgoglio dei manicomi
Ho incontrato
allucinazioni
Stiamo diventando
come degli insetti
simili agli insetti
Nelle mie orbite si scontrano
tribų di sub-urbani
di amminoacidi
Latenti shock
sveglia Kundalini
per scappare via dalla paranoia
Mescalina che finisce male
nel ritorno.....
Latenti shock
sveglia Kundalini
Mescalina
nel ritorno.....
nel ritorno.....
nel ritorno.....
nel ritorno.....

(Franco Battiato)
( 21/3/2008 01:15:49 - N. 324371 )

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DIMISSIONIAMO I SINDACI DELL’AREA VESUVIANA E TUTTI I CONSIGLI COMUNALI CHE NON RAPPRESENTANO I BISOGNI DELLE POPOLAZIONI


In uno scenario catastrofico tra spazzatura e fumi di diossina, il governo e la polizia si apprestano ad aprire nuovamente la discarica di Terzigno, chiusa nel 1994, in pieno parco nazionale del vesuvio (sic!).
Dopo aver sospeso la democrazia a Pianura, dove le scene sono da guerra civile, scavalcando ancora una volta le volontà e le proposte di comitati e cittadini, lo stato e le istituzioni continuano ad essere miopi manganellando le popolazioni sovrane e lasciando impuniti i veri colpevoli di questa tragedia: politici-affaristi, imprenditori, camorristi.
Nell’area vesuviana, dove il movimento si è battuto per salvaguardare i diritti alla salute dei cittadini, la situazione è ancor più tragica di quello che sembra. Da mesi chiediamo alle amministrazioni, ai partiti, di avviare la raccolta differenziata porta a porta, come bisognerebbe fare per legge oltretutto, ma nulla si è mosso. I comuni di Terzigno, Boscotrecase, Boscoreale, Trecase, Torre Annunziata, i più vicini alla discarica di via Nespole della Monica, vivono condizioni igienico-sanitarie da terzo mondo.
L’ 8 settembre 2007 bruciano 300 ecoballe stoccate e poi sequestrate dalla magistratura nel sito ex-Sari. Per due giorni la nube di diossina che si è sprigionata si è riversata sui territori circostanti e sui terreni coltivati limitrofi.
Il 3 gennaio scorso su una superficie di 2000mq in zona Masseria Lanza (via Zabatta) va in fiamme il sito di stoccaggio (clandestino) del comune di Terzigno. Tonnellate di rifiuti indifferenziati bruciano per una intera giornata. Una nuova nube di diossina si spinge verso i paesi limitrofi sospinta dal vento.
Nel 2004 l’ ISTISAN in uno studio rivela che Boscotrecase presenta eccessi di rischio per ciò che concerne le malformazioni congenite cardiovascolari tra i più elevati dei comuni situati in prossimità del sito di discarica SARI.
Boscoreale, Trecase e Torre Annunziata sono delle discariche a cielo aperto illuminate quotidianamente dai roghi di munnezza.
A fronte di questo, cosa hanno fatto le istituzioni locali? Hanno richiesto ad organi competenti di monitorare l’aria e i terreni per verificarne l’inquinamento effettivo? Si sono impegnati a garantire il diritto alla salute, tutelato ancora dalla Costituzione, dei cittadini? Cosa hanno fatto in materia di raccolta differenziata? Si sono schierati realmenete contro la riapertura della discarica ex-Sari, oppure fanno il gioco delle tre carte per spartirsi i ristori governativi che sicuramente arriveranno?
A questi interrogativi per la maggior parte si risponde al negativo. Tranne che per i ristori!!!
La cattiva amministrazione è il primo imputato di questo scempio regionale. E’ su quello che dovrebbero concentrarsi magistratura e forze dell’ordine.
Ma a quanto pare i politici sono intoccabili e quando le comunità si muovono dal basso, esasperate, contestandoli, lor signori invece di sciogliere i loro comitati d’affari decidono, con piglio e faccia di bronzo, di sciogliere il popolo.
Questo è il momento di denunciare pubblicamente quanti sino ad oggi hanno governato irresponsabilmente, a nostro nome, i nostri territori. Coloro che ci hanno avvelenato, guadagnandoci.
E se continueranno a restare attaccati alle loro poltrone nonostante la loro scoperta incapacità, bisognerà dimissionarli con la lotta. Dovremo tutti mobilitarci per reimporre la partecipazione democratica dei cittadini nei processi di trasformazione sociale. Dovremo farlo rivendicando la qualità della vita contro le logiche quantitative del profitto che guidano le scelte dei nostri governanti. Autorganizzati, dal basso, si può tentare. Si deve provare.

CONTRO DISCARICHE E INCENERITORI
PER LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA
RICICLO, RIUSO, COMPOSTAGGIO
PER LA RIDUZIONE DEI RIFIUTI A MONTE
TRATTAMENTO MECCANICO BIOLOGICO A FREDDO DEI RIFIUTI

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Sperando che qualcuno lo legge,si schiarisce le idee, e capisce che vò certa gente che a volte "crea disagio..." e non fà prendere il pullman in tempo o fà altri cuolli di cazzo...

Sperando che qualcuno lo legge,si schiarisce le idee, e capisce che vò certa gente che a volte "crea disagio..." e non fà prendere il pullman in tempo o fà altri cuolli di cazzo...

 


 


( 27/1/2008 20:42:58 - N. 313608 )
blog modificato il: 27/01/2008 20:44:13



Dalle belle città date al nemico
fuggiammo via su per le aride montagne
cercando libertà tra rupe a rupe
contro la schiavitù del suol tradito

lasciammo case, scuole ed officine
mutammo in caserme le vecchie cascine
armammo le mani di bombe e mitraglia
temprammo cuori e muscoli in battaglia

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell'avvenir

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella legge che ci accompagna
sarà la fede dell'avvenir

La giustizia è la nostra disciplina
libertà è l'idea che ci avvicina
rosso sangue è il color della bandiera
partigiani dalla folta ardente schiera

Sulle strade dal nemico assediate
lasciammo talvolta le carni straziate
sentimmo l'ardore per la grande riscossa
sentimmo l'amor per patria nostra

Siamo i ribelli della montagna
viviam di stenti e di patimenti
ma quella fede che ci accompagna
sarà la legge dell'avvenir

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( 14/1/2008 23:17:14 - N. 310581 )


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Non so che viso avesse, neppure come si chiamava,
con che voce parlasse, con quale voce poi cantava,
quanti anni avesse visto allora, di che colore i suoi capelli,
ma nella fantasia ho l'immagine sua:
"gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli,
gli eroi son tutti giovani e belli..."

Conosco invece l'epoca dei fatti, qual' era il suo mestiere:
i primi anni del secolo, macchinista, ferroviere,
i tempi in cui si cominciava la guerra santa dei pezzenti
sembrava il treno anch' esso un mito di progresso
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti,
lanciato sopra i continenti...

E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano
che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano:
ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite,
sembrava avesse dentro un potere tremendo,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite,
la stessa forza della dinamite..

Ma un' altra grande forza spiegava allora le sue ali,
parole che dicevano "gli uomini son tutti uguali"
e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via
la bomba proletaria e illuminava l' aria
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia,
la fiaccola dell' anarchia...


Un treno tutti i giorni passava per la sua stazione,
un treno di lusso, lontana destinazione:
vedeva gente riverita, pensava a quei velluti, agli ori,
pensava al magro giorno della sua gente attorno,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori,
pensava un treno pieno di signori...

Non so che cosa accadde, perchè prese la decisione,
forse una rabbia antica, generazioni senza nome
che urlarono vendetta, gli accecarono il cuore:
dimenticò pietà, scordò la sua bontà,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore,
la bomba sua la macchina a vapore...

E sul binario stava la locomotiva,
la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva,
sembrava un giovane puledro che appena liberato il freno
mordesse la rotaia con muscoli d' acciaio,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno,
con forza cieca di baleno...

E un giorno come gli altri, ma forse con più rabbia in corpo
pensò che aveva il modo di riparare a qualche torto.
Salì sul mostro che dormiva, cercò di mandar via la sua paura
e prima di pensare a quel che stava a fare,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura,
il mostro divorava la pianura...

Correva l' altro treno ignaro e quasi senza fretta,
nessuno immaginava di andare verso la vendetta,
ma alla stazione di Bologna arrivò la notizia in un baleno:
"notizia di emergenza, agite con urgenza,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno,
un pazzo si è lanciato contro al treno..."


Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva
e sibila il vapore e sembra quasi cosa viva
e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria:
"Fratello, non temere, che corro al mio dovere!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!
Trionfi la giustizia proletaria!"

E intanto corre corre corre sempre più forte
e corre corre corre corre verso la morte
e niente ormai può trattenere l' immensa forza distruttrice,
aspetta sol lo schianto e poi che giunga il manto
della grande consolatrice,
della grande consolatrice,
della grande consolatrice...

La storia ci racconta come finì la corsa
la macchina deviata lungo una linea morta...
con l' ultimo suo grido d' animale la macchina eruttò lapilli e lava,
esplose contro il cielo, poi il fumo sparse il velo:
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava,
lo raccolsero che ancora respirava...

Ma a noi piace pensarlo ancora dietro al motore
mentre fa correr via la macchina a vapore
e che ci giunga un giorno ancora la notizia 
di una locomotiva, come una cosa viva,
di lanciata a bomba contro l' ingiustizia, 
lanciata a bomba contro l' ingiustizia,
lanciata a bomba contro l' ingiustizia!

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( 13/1/2008 17:49:2 - N. 310166 )
blog modificato il: 13/01/2008 17:53:33




"....e lo vorrei, perkè non sono quando non ci sei, e resto solo coi pensieri miei...ed io...." [cit. Francesco Guccini]



( 3/1/2008 00:01:2 - N. 307859 )

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