Siamo obbligati ad essere infelici per l'esistenza stessa della felicità...mi segui? ( 17/9/2007 00:38:7 - N. 280809 ) |
In una campana di vetro.. non so più respirarE questa aria ristagna nei miei polmoni La rabbia sento solo rabbia Non posso essere me in una campana di vetro ma ci devo rimanere per forza ah, le costrizioni! Le ho sempre odiate Ma se non ci rimango in questa merda di campana
“Anche morire, ad Agosto, è complicato” Non era “Crepare di Maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio?” “Cosa?” Niente…pensieri a cui tu non puoi accedere “E adesso perché piangi?…non ti vedo mai piangere!” La campana di vetro è la negazione della vita per me “In che senso?” Nell’unico senso possibile Se dovessi iniziare a pensare che ogni passo potrebbe nuocermi che ogni divertimento non mi è concesso perché potrei farmi male che qualsiasi cosa io debba fare la devo fare con assennatezza pensando alle conseguenze Per me non lo è
Se peggiorerò…
“Poteva capitare a tua sorella!”
Non lo dire nemmeno per scherzo! soprattutto per te Si sarebbe fatta accudire e non avrebbe mosso il culo da un divano…
“Appunto…”
Sopporteresti di vedere me Gabriella arrendermi?
“No…”
Buttarmi su di un divano e fare quello che mi hanno detto di fare? LIMITARE I MOVIMENTI quali? SE è POSSIBILE, EVITARE ANCHE DI CAMMINARE … ( 3/8/2007 16:29:13 - N. 272023 ) blog modificato il: 03/08/2007 16:37:35 |
“Vorrei che venissi con me…”
Per me o per te? E adesso perché piangi? Cosa vorresti? Che mi buttassi tra le tue braccia invocando il tuo aiuto? Non l’ho mai fatto nemmeno da bambina se ben ti ricordi Queste lacrime sono la rabbia La rabbia di non poter far nulla per non vederti cosi e per non vedermi così “Non puoi impedirmi di piangere per te, non puoi pretendere che io non mi preoccupi…” Ti ho vista piangere 4 volte in tutta la mia vita 3 volte per un lutto adesso per me… non lo pretendo, ma vorrei essere io l’unica a preoccuparmi per me Vedere i miei problemi riflessi nelle lacrime di qualcun altro… …non lo sopporto lo trovo ingiusto devo essere io a piangere per me
“Se non ci fossi io qui a piangere… tu non lo straresti facendo e nessuno piangerebbe per nessuno”
Lo so e tanto meglio… è uno spreco di energie
“A volte ti farebbe bene”
No,non mi farebbe bene. Non mi fa bene Dimentica tutto,donna… Dimentica il male che mi hanno fatto quello che mi avete fatto di quando non mi credevate ed adesso invece mi credete,eh? Dimentica il senso di colpa che provi fallo dimenticare anche a tuo marito ché tanto non serve a nessuno non serve a nulla e dimentica tutte le attenzioni che ADESSO vorresti darmi non le voglio non per ripicca, ma le sento incredibilmente fastidiose eppure ho passato la mia vita a sperare che le avresti date a me e non a mia sorella Ho imparato a farne a meno
“Solo se tu dimenticherai con me”
No,donna! Io devo ricordare invece Devo ricordare ogni piccolo coltello che mi ha attraversato Devo farne tesoro Devo capirne il motivo reale Devo capire il motivo reale della mia vita qual è Lascia che sia io a soffrire per me Fino a poco tempo fa non pensavi nemmeno che io ci soffrissi pensavi che me ne fregassi è una facciata per difendermi anche da te Me ne frego troppo di tutti e voglio bene al mondo anche quando sento che lui a me non me ne vuole ci butto l’anima Penso che sia quasi immensa quindi ho da gettarne un altro po’ al vento Questo pezzo è per te per fartela conoscere un po’ ed adesso asciugati gli occhi sta salendo papà fa' la parte disinvolta e partite “Barbie…”
Non esiste più… è in un tempo che non tornerà che non c’è mai stato è nel rimorso del tempo che avresti voluto dedicarmi è nel rimpianto di non averlo mai vissuto quel tempo ma adesso ci siamo io e te due donne con le loro lacrime da asciugare perché questo non è più il tempo per piangere non lo è mai stato BUON VIAGGIO
“Ti voglio bene”
Ed io, invece, ti amo, mamma… meglio che me ne scendo ciao
TIPICO DISCORSO MAMMA E FIGLIA Spero vi piaccia Forse è successo, forse ieri o oggi o succederà domani forse non è successo affatto è ovviamente inventato… ovviamente “[…]Dritto all’Inferno,avrei preferito andarci d’Inverno. E mentre il grano ti stava a sentire dentro le braccia stringevi un fucile dentro la bocca stringevi parole troppo gelate per sciogliersi al sole”
“Cadesti a terra, SENZA UN LAMENTO e ti accorgesti in un solo momento, che il tempo non ti sarebbe bastato ( 3/8/2007 16:15:34 - N. 272017 ) blog modificato il: 03/08/2007 16:27:13 |
Gaia amava la scelta: poter dire,poter decidere ed essere libera di agire.
A Gaia non piaceva chi giudicava la vita altrui, come se ne avesse la possibilità o le competenze: riteneva che siamo tutti fatti con l’unico scopo di cercare la felicità e che qualsiasi cosa fosse fatta in suo nome…era lecita…l’unico limite che si poneva era la felicità altrui. Non poteva ricercarla sapendo di nuocere…la sua felicità voleva però sempre dire l’infelicità di qualcun altro…non la trovava quasi mai, ma poco importava…nessuno si faceva male…tranne lei…
Gaia amava il vento:si fermava e si faceva condurre da lui, ovunque la portasse, amava seguirlo e scoprirsi in un posto nuovo…era convinta che nel vento ci fosse qualcuno, qualcuno che l’amava, forse per bisogno di affetto, pensavamo noi, e ogni sera prima di andare a dormire aspettava che un po’ di vento le sfiorasse la guancia…il bacio della buonanotte…non è mai andata a dormire senza averlo ricevuto ed anche nelle notti in cui non tirava vento…un alito si alzava da qualche “angolo di Paradiso”, come le piaceva definirlo, e le sfiorava i capelli, prima di imprimerle il suo odore su una guancia.
A Gaia non importava che le persone fossero scettiche nel credere che ci fossero i suoi cari nel vento:lei sentiva ognuno di loro. Pensava che in fondo molte altre persone, come lei, li avevano sentiti e canticchiava qualche canzone come quella che diceva :”ad Auschwitz c’era la neve ed il fumo saliva lento….mille persone che ora sono nel vento”…non ricordava mai come facesse il resto della canzone…
Gaia amava la scelta,dicevamo: per questo amava lo spicchio di luna. Il collegamento potrebbe sembrare che non ci sia, ma per Gaia la luna, quando era uno spicchio, poteva decidere se regredire ancora, fino quasi a scomparire, oppure se mostrarsi in tutto il suo splendore…le piaceva lo spicchio di luna perché le piaceva dire che era un poco come lei…
Gaia amava regalare un sorriso alle persone e ci riusciva facilmente: era radiosa e ne strappava uno anche a chi non ne aveva più…anche quando lei non aveva da offrirne…si rendeva felice per gli altri…
Gaia sapeva che la vita era follia e che se avesse rinunciato anche solo ad un piccolo momento di pazzia, si sarebbe persa nel languore e nel torpore di una vita mediocre, fatta di limiti e paranoie e fatta della normalità che il senso comune ci impone…"La normalità è ciò che gli “altri” ritengono che sia", diceva ed a Gaia non interessava cosa fosse normale,le interessava vivere ed ogni limite alla vita era l’unica vera follia per lei…
A Gaia piaceva farsi chiamare così…era il nome che il vento avrebbe voluto per lei ed a lei piaceva per questo…
Era per me doveroso dedicarti almeno qualche riga…ti unirai al vento, se non ci sei già…te ne sei andata, ma tornerai, forse tra qualche minuto o quando ci sarà bisogno di sorridere…quando qualcuno avrà bisogno di sorridere…lo sentirai e non potrai fare a meno di tornare, perché sei fatta così…
Tra qualche minuto…forse sarai qui da me…“Che vale la pena vivere…mi chiederai- Si, ma perché?-so solo che ti dirò- Vale la pena vedrai, da adesso in poi…” ( 31/7/2007 21:20:42 - N. 271303 ) blog modificato il: 31/07/2007 21:27:08 |
Non eravamo di fronte,
LO STRABISMO!
:°D ( 12/6/2007 19:14:55 - N. 258388 ) blog modificato il: 12/06/2007 19:16:10 |