Blog di keemo

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Siamo obbligati ad essere infelici per l'esistenza stessa della felicità...mi segui?
Si,certo!
Anzi...è proprio nella sua ricerca che ci perdiamo.Si potrebbe riassumere tutta la filosofia in questo!
La ricerca della felicità...il tedio...la fine delle certezze...il nichilismo...tutto connesso,capisci?
Ovvio...per citarne qualcuno...la ricerca della felicità è proprio un titolo di...
Per carità!Stiamo parlando di qualcosa che prescinde dai nomi...ce ne sono tanti,ma il significato
di quello che quei nomi hanno cercato di trasmetterci...sarebbe più saggio operare secondo la vecchia
filosofia...quella stoica...è la rassegnazione l'unica soluzione!
Questa,scusi,non l'ho capita!
Si,certo...la rassegnazione!Il rassegnarsi rende tutto più facile...niente speranze,quindi niente delusioni;
niente ricerca della felicità,niente infelicità;né bianco né nero...la rassegnazione è un elemento neutro,
l'unico elemento neutro nella gamma delle emozioni umane!
Allora,scusi,perché nessuno ha mai pensato di rassegnarsi.Non è basata proprio sull'opposto della rassegnazione
la nostra società?Ed il fatto che anche la rassegnazione abbia un contrario,non la rende neutra!
Il voler combattere porta,con la sconfitta,alla rassegnazione...questa,però, non implica mai il contrario ed in questo
sussiste la sua neutralità!
Ed allora...
Lei ci riuscirebbe a smettere di sperare?A dirsi che è inutile e...puff...fine dei sogni...
No!
Allora ecco la risposta alla sua prima domanda...è un'ottima idea quella di rassegnarsi,ma
come tutte le cose che risolvono la vita ed i suoi affanni...è impossibile per l'uomo!


( 17/9/2007 00:38:7 - N. 280809 )

In una campana di vetro..

L’aria mi manca

non so più respirarE

questa aria ristagna nei miei polmoni

La rabbia

sento solo rabbia

Non posso essere me

in una campana di vetro

ma ci devo rimanere

per forza

ah, le costrizioni!

Le ho sempre odiate

Ma se non ci rimango

in questa merda

di campana

“Devi stare…come in una campana di vetro”


Era meglio che mi dicevi che dovevo crepare!

“Anche morire, ad Agosto, è complicato”

Non era “Crepare di Maggio, ci vuole tanto, troppo coraggio?”

“Cosa?”

Niente…pensieri a cui tu non puoi accedere

“E adesso perché piangi?…non ti vedo mai piangere!”

La campana di vetro è la negazione della vita per me

“In che senso?”

Nell’unico senso possibile

Se dovessi iniziare a pensare

che ogni passo potrebbe nuocermi

che ogni divertimento

non mi è concesso

perché potrei farmi male

che qualsiasi cosa io debba fare

la devo fare con assennatezza

pensando alle conseguenze
di ogni respiro
che pure sul cesso
non posso starci 
e devo stare attenta
Questa la chiami vita?

Per me non lo è
Scusami fin da ora

“Per cosa?”

Se peggiorerò…
causandoti ulteriori preoccupazioni,
ma in una campana io non ci posso stare
vacci tu e poi dimmi che aria tira
se tira…

“Poteva capitare a tua sorella!”

Non lo dire nemmeno per scherzo!
Con lei sarebbe stato più facile

soprattutto per te

Si sarebbe fatta accudire

e non avrebbe mosso il culo da un divano…

“Appunto…”

Sopporteresti di vedere me

Gabriella

arrendermi?

“No…”

Buttarmi su di un divano

e fare quello che mi hanno detto di fare?

LIMITARE I MOVIMENTI

quali?

SE è POSSIBILE,

EVITARE ANCHE DI CAMMINARE


NO!


( 3/8/2007 16:29:13 - N. 272023 )
blog modificato il: 03/08/2007 16:37:35

“Vorrei che venissi con me…”

Per me o per te?

E adesso perché piangi?

Cosa vorresti?

Che mi buttassi tra le tue braccia
piangente

invocando il tuo aiuto?

Non l’ho mai fatto

nemmeno da bambina

se ben ti ricordi

Queste lacrime sono la rabbia

La rabbia di non poter far nulla

per non vederti cosi

e per non vedermi così

“Non puoi impedirmi di piangere per te,

non puoi pretendere che io non mi preoccupi…”

Ti ho vista piangere 4 volte in tutta la mia vita

3 volte per un lutto

adesso per me…

non lo pretendo,

ma vorrei essere io

l’unica a preoccuparmi per me

Vedere i miei problemi riflessi nelle lacrime di qualcun altro…

…non lo sopporto

lo trovo ingiusto

devo essere io a piangere per me

“Se non ci fossi io qui a piangere…

tu non lo straresti facendo

e nessuno piangerebbe per nessuno”

Lo so e tanto meglio…

è uno spreco di energie

“A volte ti farebbe bene”

No,non mi farebbe bene.

Non mi fa bene

Dimentica tutto,donna…

Dimentica il male che mi hanno fatto

quello che mi avete fatto

di quando non mi credevate

ed adesso invece mi credete,eh?

Dimentica il senso di colpa che provi

fallo dimenticare anche a tuo marito

ché tanto non serve a nessuno

non serve a nulla

e dimentica tutte le attenzioni

che ADESSO vorresti darmi

non le voglio

non per ripicca,

ma le sento incredibilmente fastidiose

eppure ho passato la mia vita a sperare

che le avresti date a me

e non a mia sorella

Ho imparato a farne a meno

“Solo se tu dimenticherai con me”

No,donna!

Io devo ricordare invece

Devo ricordare ogni piccolo coltello

che mi ha attraversato

Devo farne tesoro

Devo capirne il motivo reale

Devo capire il motivo reale della mia vita

qual è

Lascia che sia io a soffrire per me

Fino a poco tempo fa non pensavi

nemmeno che io ci soffrissi

pensavi che me ne fregassi

è una facciata

per difendermi

anche da te

Me ne frego troppo di tutti

e voglio bene al mondo

anche quando sento che lui

a me

non me ne vuole

ci butto l’anima

Penso che sia quasi immensa

quindi ho da gettarne un altro po’ al vento

Questo pezzo è per te

per fartela conoscere un po’

ed adesso asciugati gli occhi

sta salendo papà

fa' la parte disinvolta

e partite

“Barbie…”

Non esiste più…

è in un tempo che non tornerà

che non c’è mai stato

è nel rimorso del tempo che avresti voluto dedicarmi

è nel rimpianto di non averlo mai vissuto

quel tempo

ma adesso ci siamo io e te

due donne con le loro lacrime da asciugare

perché questo non è più il tempo per piangere

non lo è mai stato

BUON VIAGGIO

“Ti voglio bene”

Ed io, invece, ti amo, mamma…

meglio che me ne scendo

ciao

TIPICO DISCORSO MAMMA E FIGLIA

Spero vi piaccia

Forse è successo,

forse ieri o oggi

o succederà domani

forse non è successo affatto

è ovviamente inventato…

ovviamente

“[…]Dritto all’Inferno,avrei preferito andarci d’Inverno.

E mentre il grano ti stava a sentire

dentro le braccia stringevi un fucile

dentro la bocca stringevi parole

troppo gelate per sciogliersi al sole”

“Cadesti a terra, SENZA UN LAMENTO

e ti accorgesti in un solo momento,

che il tempo non ti sarebbe bastato
per chieder perdono per ogni peccato"


( 3/8/2007 16:15:34 - N. 272017 )
blog modificato il: 03/08/2007 16:27:13

Gaia amava la scelta: poter dire,poter decidere ed essere libera di agire.

 



 


 




A Gaia non piaceva chi giudicava la vita altrui, come se ne avesse la possibilità o le competenze: riteneva che siamo tutti fatti con l’unico scopo di cercare la felicità e che qualsiasi cosa fosse fatta in suo nome…era lecita…l’unico limite che si poneva era la felicità altrui. Non poteva ricercarla sapendo di nuocere…la sua felicità voleva però sempre dire l’infelicità di qualcun altro…non la trovava quasi mai, ma poco importava…nessuno si faceva male…tranne lei…

 



 


 




Gaia amava il vento:si fermava e si faceva condurre da lui, ovunque la portasse, amava seguirlo e scoprirsi in un posto nuovo…era convinta che nel vento ci fosse qualcuno, qualcuno che l’amava, forse per bisogno di affetto, pensavamo noi, e ogni sera prima di andare a dormire aspettava che un po’ di vento le sfiorasse la guancia…il bacio della buonanotte…non è mai andata a dormire senza averlo ricevuto ed anche nelle notti in cui non tirava vento…un alito si alzava da qualche “angolo di Paradiso”, come le piaceva definirlo, e le sfiorava i capelli, prima di imprimerle il suo odore su una guancia.

 



 


 




A Gaia non importava che le persone fossero scettiche nel credere che ci fossero i suoi cari nel vento:lei sentiva ognuno di loro. Pensava che in fondo molte altre persone, come lei, li avevano sentiti e canticchiava qualche canzone come quella che diceva :”ad Auschwitz c’era la neve ed il fumo saliva lento….mille persone che ora sono nel vento”…non ricordava mai come facesse il resto della canzone…

 



 


 




Gaia amava la scelta,dicevamo: per questo amava lo spicchio di luna. Il collegamento potrebbe sembrare che non ci sia, ma per Gaia la luna, quando era uno spicchio, poteva decidere se regredire ancora, fino quasi a scomparire, oppure se mostrarsi in tutto il suo splendore…le piaceva lo spicchio di luna perché le piaceva dire che era un poco come lei…

 



 


 




Gaia amava regalare un sorriso alle persone e ci riusciva facilmente: era radiosa e ne strappava uno anche a chi non ne aveva più…anche quando lei non aveva da offrirne…si rendeva felice per gli altri…

 



 


 




Gaia sapeva che la vita era follia e che se avesse rinunciato anche solo ad un piccolo momento di pazzia, si sarebbe persa nel languore e nel torpore di una vita mediocre, fatta di limiti e paranoie e fatta della normalità che il senso comune ci impone…"La normalità è ciò che gli “altri” ritengono che sia", diceva ed a Gaia non interessava cosa fosse normale,le interessava vivere ed ogni limite alla vita era l’unica vera follia per lei…

 



 


 




A Gaia piaceva farsi chiamare così…era il nome che il vento avrebbe voluto per lei ed a lei piaceva per questo…

 



 


 




Era per me doveroso dedicarti almeno qualche riga…ti unirai al vento, se non ci sei già…te ne sei andata, ma tornerai, forse tra qualche minuto o quando ci sarà bisogno di sorridere…quando qualcuno avrà bisogno di sorridere…lo sentirai e non potrai fare a meno di tornare, perché sei fatta così…

 



 


 




Tra qualche minuto…forse sarai qui da me…“Che vale la pena vivere…mi chiederai- Si, ma perché?-so solo che ti dirò- Vale la pena vedrai, da adesso in poi…”


( 31/7/2007 21:20:42 - N. 271303 )
blog modificato il: 31/07/2007 21:27:08

Non eravamo di fronte,
ma i nostri occhi si sono incontrati.
Allora ho capito che avevamo una cosa in comune:

LO STRABISMO!

:°D


( 12/6/2007 19:14:55 - N. 258388 )
blog modificato il: 12/06/2007 19:16:10

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