Blog di Fred Mile

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34 capolavori, per un film unico, sensazionale.

"Girl" Performed by Jim Sturgess
"Helter Skelter" Performed by Dana Fuchs (reprised later in the film, during the "Across The Universe" sequence)
"Hold Me Tight" Performed by Evan Rachel Wood and Lisa Hogg
"All My Loving" Performed by Jim Sturgess
"I Want to Hold Your Hand" Performed by T.V. Carpio
"With a Little Help from My Friends" Performed by Joe Anderson, Jim Sturgess, and "Dorm Buddies"
"It Won't Be Long" Performed by Evan Rachel Wood
"I've Just Seen a Face" Performed by Jim Sturgess
"Let It Be" Performed by Carol Woods and Timothy T. Mitchum
"Come Together" Performed by Joe Cocker and Martin Luther McCoy
"Why Don't We Do It in the Road?" Performed by Dana Fuchs
"If I Fell" Performed by Evan Rachel Wood
"I Want You (She's So Heavy)" Performed by Joe Anderson, "Soldiers", Dana Fuchs, and T.V. Carpio
"Dear Prudence" Performed by Dana Fuchs, Jim Sturgess, Evan Rachel Wood, and Joe Anderson
"Flying" Performed by The Secret Machines (performers not seen on-screen)
"Blue Jay Way" Performed by The Secret Machines (performers not seen on-screen)
"I Am the Walrus" Performed by Bono (accompanied by the Secret Machines)
"Being for the Benefit of Mr. Kite!" Performed by Eddie Izzard
"Because" Performed by Evan Rachel Wood, Jim Sturgess, Joe Anderson, Dana Fuchs, T. V. Carpio, and Martin Luther McCoy
"Something" Performed by Jim Sturgess
"Oh! Darling" Performed by Dana Fuchs and Martin Luther McCoy
"Strawberry Fields Forever" Performed by Jim Sturgess and Joe Anderson
"Revolution" Performed by Jim Sturgess (chorus reprised later in the film by Evan Rachel Wood during the phone booth sequence)
"While My Guitar Gently Weeps" Performed by Martin Luther McCoy (joined by Jim Sturgess for one verse)
"Across the Universe" Performed by Jim Sturgess
"Happiness Is a Warm Gun" Performed by Joe Anderson and Salma Hayek
"A Day in the Life" Performed by Jeff Beck (brief instrumental extract)
"Blackbird" Performed by Evan Rachel Wood
"Hey Jude" Performed by Joe Anderson (joined by Angela Mounsey for one verse)
"Don't Let Me Down" Performed by Dana Fuchs and Martin Luther McCoy
"All You Need is Love" Performed by Jim Sturgess, Dana Fuchs, T.V. Carpio, and Martin Luther McCoy
"She Loves You" Performed by Joe Anderson (brief rendition sung during the last part of the "All You Need Is Love" sequence) (see note below)
"Lucy in the Sky with Diamonds" Performed by Bono (with backing vocals by The Edge. This song is played over the end credits. Performance not seen on-screen)




Senza di loro, probabilmente, non esisterebbe nient'altro.


( 25/11/2007 03:02:12 - N. 298425 )

Sento una strana musica provenire da est. Nascosta da alcuni palazzi ingialliti dal mare, cade perpendicolare nelle mie orecchie strane. La notte rende la città vuota, così come troppe idee dentro la stessa testa. All’incrocio quasi un’auto mi viene addosso da destra; mi guardo bene dal morire per colpa mia. La evito, lasciandomi la musica alle spalle. La strada la mangio con gli occhi un po’ scesi dal sonno, piangendo lacrime sotto forma di sbadigli mi accorgo di stare fumando. I lampioni si seguono veloci gli uni dietro gli altri, formando un ottuso soffitto di luci, dove sopra sento non esserci nient’altro; il cielo è una bugia.

Ben Wade sta per assaltare la sua ultima diligenza, anche se ancora non lo sa. Se ne sta sulla punta del suo naso, celato alla perfezione dietro alberi giovani. Arriva quando tutto è finito, conta il bottino, uccide uno dei suoi. – fare una sciocchezza, significa mettere in pericolo tutti. – 


Di notti così ne ho viste migliaia. Profonde e sole, e le strade tutte uguali ti ingoiano manco fossi davvero un’ombra. Alcune poi sono così strette che ti chiedi come faranno a passarci due macchine contemporaneamente, ma appena te le lasci alle spalle il pensiero svanisce. Mi sento un ragno, e questa notte è la mia tela. Ci cammino dentro pensando che nient’altro abbia senso, ora. La spazzatura ai lati del marciapiede mi mostra la bugia perpetua di certi uomini. Di sicuro si tratta del presente. Per esso vivono quasi tutti gli esseri umani, preferendo ingozzarsi finché il sonno della ragione li aiuta. Esce mondezza dappertutto qui, i cassonetti sono diventati l’ultimo posto in cui cercarla. Mi faccio strada in questo oblio di miasmi e puttane, accelero, mi viene in mente lei, mi chiedo se stia dormendo.

È in camera da letto, Ben. Sa come prenderle le donne. Ora le è sopra come se fosse il suo cavallo. Finiscono stanchi e sudati entrambi. Le grida dello sceriffo arrivano su fin nel letto, ma Ben Wade se la ride, non è la prima volta. Le chiede di saltare con lui, dalla finestra. Lei sorride ammettendo una bella scopata, ma niente di più. Ben Wade sorride, non è la prima volta. Corre via come un diavolo solo.


È come se non sapessi dove sto andando. Anche se so il luogo e so il perché, è come se tutto mi fosse sconosciuto. Questa città la conosco da sempre, e forse soltanto Parigi mi conosce allo stesso modo. Anche se ero piccolo, è lì che è cominciato tutto. Prendo la salita per gli astroni, qui sembra ancora tutta campagna. Pare di essere nel vecchio west. Due puttane urlano alla luna, io mi ricordo la torre Eiffel dal balcone della mia stanza d’ospedale. Le curve mi tengono sveglio, e alcune parole mi continuano a correre nella testa, come se avessi la febbre, come se fossi pazzo. La strada la conosco a memoria. M’immagino essere vittima di una rapina, una di quelle feroci, lande desolate la periferia flegrea, ottimi scenari per una tragedia. Passando sotto il vecchio arco romano, mi domando soltanto se l’auto possa danneggiarsi. Sento odore di vino. Claudia ha delle mani stupende, vorrei che fosse qui. Chissà se lei lo vorrebbe.

Lo tengono nascosto in questa casa in mezzo al deserto. Stanotte si parte, bisogna arrivare in tempo, ma soprattutto vivi. Il treno partirà alle 3.10. Ci sa fare Ben Wade con le parole, affabula una moglie immersa nella noia nonostante il west. Si dà da fare a tavola, pulisce il piatto col pane, e alle manette sembra non farci caso. Gli uomini che lo scortano sono stanchi, ma decisi e pronti a partire. Uno di questi è il marito di quella donna; povero, senza una gamba, ed ha appena assistito alla scena di sua moglie che per poco non si lasciava cadere le mutande per uno che assalta diligenze.

Mi sento solidale con tutti gli uomini deboli, e con quelle donne coraggiose che non mettono al mondo dei figli. Se esiste una tragedia, la scorgo in queste foglie cadute come stanche da tutti questi alberi di cui non riconosco la natura. Pioppi neri forse, aceri, pini, non so. Tra esse si nota una strana simmetria nel ricoprire il suolo. Come se il vento avesse mani e occhi, e si preoccupasse di coprire le nefandezze di un mondo che ha negli uomini l’unica desinenza nociva. Il resto intorno a me è perfetto. Incondizionato, eterogeneo con un senso. Ci trovi di tutto in questo mondo, in queste strade, fino a ché non arrivano gli uomini; coi loro amori, la loro rabbia, la loro ingordigia, il loro volersi schierare. Guastano tutto, mentre il vento spira cosciente nel suo doveroso silenzio.

Ci siamo quasi. Non è così cattivo come sembrava, Ben. L’uomo senza una gamba se ne rende conto, sono diventati quasi amici. Ben se la ride, non è la prima volta. È un affabulatore, Ben, uno che riuscirebbe a vendere un cappello ad un texano. Ma non è cattivo. In fondo ha solo percorso una strada. Strada che lo ha portato forse a compiere azioni spregevoli, ma quanto è deplorevole rubare a chi ha già tanti soldi, o uccidere chi è pronto ad uccidere te?


Penso all’atarassia. Sono fermo a duecento all’ora. La strada che sono stato costretto a percorrere sembra sempre più piccola. Si restringe ai lati, e sembro camminare in un cono. Non riesco a vedere cosa passa ai lati, ma sono solo ed è notte, notte fonda. Sono arrivato qui dopo così tanti anni, dopo così tante febbri, e battaglie e inutili scandali di bocca. Il mio bagaglio non pesa, ma avverto comunque un leggero e atavico fastidio. Non è il mio corpo, disgustato dalla natura, adesso a darmi noie. In quest’abitacolo sono come tutti gli altri. Non ho scelta; non ho altro scopo se non di arrivare. Sano e salvo è inutile. Non puoi rischiare la vita solo perché respiri. Credo che gli stoici e gli epicurei e i gli scettici e i formali, siano solo l’ennesima prova che abbiamo bisogno di schierarci. Bisognerebbe badare alla sostanza dell’attimo. Avvertire l’incudine che ci segue ad un passo dal finirci. Ho paura di schiantarmi ma continuo comunque a correre. Sfido la mia paura senza sapere il perché, senza realmente volerlo. Lo faccio perché altrimenti non farei nient’altro.


L’atto finale. Colpi di pistola e di fucile si avvicendano sfiorando le teste degli attori. C’è un sacco di polvere, ed il fischio del treno preannuncia la disfatta. Ben Wade non sa che farsene di questa libertà di pistole e speroni, per la quale sta comunque combattendo. Non sa perché, ma si sente costretto a farlo. Fino all’attimo che il padre senza una gamba gli parla dello sdegno che il figlio ha nei suoi confronti. Ben Wade le capisce certe cose, è stato figlio anche lui. Si dice che, forse, c’è una cosa giusta da fare questa volta. Si dice fortunato, probabilmente, nel sentire stavolta che c’è una azione per cui vale la pena. Decide di scegliere per una volta.

Mille colpi di pistola uccidono qualsiasi cosa. Il padre senza una gamba giace morto ai piedi del treno, il figlio piange la gioia della rivalsa. Ben Wade si chiude dietro le sbarre, mentre il treno sbuffa allontanandosi per portarlo a Yuma. Lì morirà probabilmente, ma Ben se la ride, non è la prima volta.


Alla pompa di benzina scendo attento. Dalla notte compare un uomo con uno strano paltò sulle spalle. Con sé porta delle buste piene, forse colme di ricordi. Ha la faccia spigolosa e dura come un cazzotto, i denti miscelati di giallo e canzoni. È un dolce dolore il guardarlo. Lo fisso, non dovrei. Tiene gli occhi sull’asfalto e cammina fermandosi sotto la mia stessa pensilina. Si ripara dal vento forte. Provo a capire dov’è diretto..

 


 


 

 


 


 

 


 


( 3/11/2007 19:12:15 - N. 293157 )
blog modificato il: 03/11/2007 19:15:13


Cadevano due gocce mentre stipati in quel piccolo bistrot uno stereo laccato giallo esprimeva tutta la malinconia del mondo.
Eravamo vicini ponte vecchio, e il fiume placido si leccava le dita dopo aver banchettato con la luna bucce di mandarino e cicche di sigarette.
Rimasi di stucco vedendoti piangere, prendermi le mani. L'ho visto che ti stava scoppiando il cuore.
Ti alzasti per baciarmi, - non mi lasciare mai -, e mentre io risposi vidi il cameriere sorridere, e la musica suonare, e il vecchio fiume dormiva stanco, ubriaco d'amore insensato per una luna che di lì a poco sarebbe corsa via.





( 13/10/2007 08:44:22 - N. 287845 )


Scaccia: Sono stato 5 anni in un campo di concentramento...

Scrittore: e mi dica, avrebbe barattato quei 5 anni di concentramento, con 5 attaccato alla play station?


( 30/9/2007 02:39:9 - N. 284299 )

"It's All over now, Baby Blue"

You must leave now, take what you need, you think will last.
But whatever you wish to keep, you better grab it fast.
Yonder stands your orphan with his gun,
Crying like a fire in the sun.
Look out the saints are comin' through
And it's all over now, Baby Blue.

The highway is for gamblers, better use your sense.
Take what you have gathered from coincidence.
The empty-handed painter from your streets
Is drawing crazy patterns on your sheets.
This sky, too, is folding under you
And it's all over now, Baby Blue.

All your seasick sailors, they are rowing home.
All your reindeer armies, are all going home.
The lover who just walked out your door
Has taken all his blankets from the floor.
The carpet, too, is moving under you
And it's all over now, Baby Blue.

Leave your stepping stones behind, something calls for you.
Forget the dead you've left, they will not follow you.
The vagabond who's rapping at your door
Is standing in the clothes that you once wore.
Strike another match, go start anew
And it's all over now, Baby Blue.


Bob Dylan
( 15/9/2007 01:30:57 - N. 280338 )
blog modificato il: 15/09/2007 01:39:42

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