mi sento dissociato, dove sono? ma soprattutto chi sono? la mia identità si è disintegrata sotto i colpi della mia crescente indifferenza alla vita. Riguardo ai tempi in cui c'era ancora qualcosa da provare, anche nel male. Stento a riconoscermi ( 31/3/2006 23:41:6 - N. 134219 ) |
I lay, looking at my hands I search in these lines I've not the answer I'm crying and I don't know watching the sky I search for an answer I'm free, free to be I'm not another liar I just want to be myself... myself And now the beat inside of me is a sort of a cold breeze and I've never any feeling inside ruining me... bring my body carry it into another world I know I live... but like a stone I'm falling down I pray, looking into the sky I can feel this rain right now it's falling on me fly, I just want to fly life is all mine some days I cry alone, but I know I'm not the only one I'm here, another day is gone I don't want to die... Please be there when I'll arive, dont cry... please And now the beat inside of me is a sort of a cold breeze and I've never any feeling inside ruining me... bring my body carry it into another world I know I live... but like a stone I'm falling down ( 9/3/2006 00:43:31 - N. 127532 ) |
La vita è basata su un inutile movimento periodico. Le nevrosi si misurano in secondi, niente di più innaturale della metrica del tempo. L'inizio dei problemi è la sincronia con una convenzione. Così quando fermo il pensiero, l'imminente scompare, sento il tempo fluire sulla mia pelle, nella mia carne. La vita è un processo degenerativo inarrestabile. Le idee, i ricordi ma soprattutto gli stati mentali sono destinati ad una fine e quanto più sono radicati, tanto più la loro fine coincide con la nostra. Un movimento periodico è per definizione infinito ma la misura non è controllo.E non ci resta che questo. ( 4/3/2006 01:41:55 - N. 126109 ) blog modificato il: 04/03/2006 02:18:11 |
Potere = Diritti Sono ben impressi nella nostra memoria i tanti casi in cui questa equivalenza si è rivelata apodittica nella nostra società capitalista, basti citare il caso dell’attribuzione del dominio armani.it all’importante azienda a discapito del piccolo commerciante Armani titolare di un timbrificio. Pensavamo che questo stato di cose ormai cristallizzato dalla logica di mercato non potesse più cambiare in favore del principio di eguaglianza ex fondamento della nostra storia e cultura, ma non è così.La speranza ci è stata restituita dalla sentenza del Tribunale di Napoli in merito alla causa intentata dalla “Intel corporation” nei confronti della “Sbf Elettronica”, piccola società campana, per l’utilizzo della parola inside nel marchio. A rigor di logica la richiesta della Intel è assurda, come si può lontanamente pensare di avere l’esclusiva su una parola di uso comune, in altri termini è come se la Perugina volesse brevettare la parola “bacio”. L’equazione per una volta si è dimostrata falsa, finchè siamo in tempo c’è molto da riflettere su come gli interessi economici delle grandi multinazionali non devono e non possono scavalcare i nostri diritti. ( 2/3/2006 11:59:57 - N. 125614 ) blog modificato il: 02/03/2006 12:01:34 |
non so cosa volevo dire ( 24/2/2006 17:42:49 - N. 123967 ) |