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Allevamenti e Macelli

Dietro un hamburgher, o un piatto di pesce, si nascondono atroci sofferenze: gli animali d'allevamento, comprese le galline ovaiole e le mucche da latte, trascorrono tutta la loro breve vita in allevamenti intensivi, veri e propri lager per animali.
Vivono stipati in spazi angusti, la loro dieta viene snaturata e le loro esigenze completamente ignorate. In uno stato di malessere continuo, diventano apatici, oppure aggressivi e nervosi, e soffrono di acuti dolori a causa delle innaturali dimensioni che sono forzati a raggiungere (tramite cibi per loro innaturali, manipolazioni genetiche, farmaci).
Per produrre il latte, la mucca deve partorire un vitello l'anno, che le viene portato via appena nato. La mucca viene sfruttata per alcuni anni, e alla fine macellata, mentre i vitelli vengono allevati per pochi mesi o anni per finire poi al macello.
Le galline ovaiole vengono allevate in gabbie piccole e affollate, oppure a terra in capannoni altrettanto affollati, sfruttate per ottenere la massima produzione di uova. Quando non producono più abbastanza, vengono macellate.
La destinazione finale per tutti questi animali è la stessa: il macello. Luogo in cui vengono uccisi senza pietà lungo una
"catena di smontaggio" che li vede sgozzati, dissanguati e tagliati a pezzi.
I pesci ed i crostacei muoiono di una morte ancora più atroce, per lenta asfissia, che a volte continua tra il ghiaccio dei banchi di vendita, dopo essere stati pescati nei mari o allevati in vasche sovraffollate. Oppure vengono bolliti vivi, come le aragoste.






Cosa si può fare per evitare tutta questa sofferenza?

Il modo più semplice è quello di diventare vegetariani, come primo passo, e poi vegani.
La scelta vegetariana
elimina dalla dieta qualunque carne animale, compresa quella dei pesci e crostacei.
La dieta vegana esclude ogni altro prodotto di origine animale come uova, latte e derivati (perché, come sopra spiegato, anche la produzione di latte e uova comporta la morte di animali).
Se amate i cani o i gatti, fermatevi un attimo a pensare: credete davvero che una mucca o un maiale siano tanto diversi da loro? Credete che un maiale non provi sentimenti allo stesso identico modo di un cane? Perché vi fa orrore mangiare un cane ed invece mangiate tranquillamente un maiale? La scontata risposta: "Ma lo fanno tutti, si è sempre fatto così", non regge. Se lo si ritiene sbagliato, non diventa automaticamente giusto solo perché lo fanno tutti. Quel che oggi è accettato, un domani non lo sarà più (come la schiavitù ai giorni nostri). Sta anche a tutti noi far cambiare la percezione comune.
Essere vegetariani può sembrare a tutta prima una scelta troppo "rivoluzionaria" e difficile, ma si tratta invece soltanto di cambiare abitudini, e non è una cosa così fuori dal comune: i vegetariani in Italia sono 6 milioni, in costante e rapida crescita. Il vegetarismo non è una strana moda passeggera: furono vegetariani Pitagora, Plutarco, Leonardo da Vinci, Tolstoj, Gandhi, e, tra i contemporanei, possiamo ricordare i Beatles (tranne Ringo Starr) e anche... Lisa Simpson, l'intelligente figlioletta di Homer Simpson






Per l'ambiente e per combattere la fame nel mondo
In tutto il mondo un miliardo di persone non ha abbastanza da mangiare. Allo stesso tempo, sulla Terra ci sono 17 miliardi di animali allevati dall'uomo, nutriti coi 2/3 della produzione mondiale di cereali e soia.
Questo cibo, se consumato direttamente dagli esseri umani, potrebbe nutrire tutta la popolazione mondiale, e anche di più.
Si è calcolato che, ad esempio nel 1979, bovini, suini e polli, allevati intensivamente hanno consumato, solo negli USA, 15 milioni di tonnellate di cereali e soia (nel 2000, 157 milioni). Di questi, solo 21 milioni si trasformano in cibo, ovvero in uova, latte e bistecche, mentre i 124 milioni rimanenti servono semplicemente come "carburante" di consumo, in quanto l'animale per crescere e svolgere le proprie funzioni vitali deve mangiare e "bruciare" calorie, ovvero cibo (un vitello ha bisogno di 13 chilogrammi di mangime per crescere di un chilo!). Quei 12 milioni di tonnellate di cereali in più, sottratti al consumo umano diretto, equivalgono ad un pasto quotidiano, per un anno, per ogni essere umano. La produzione di alimenti animali è scarsamente efficente ed altamente inquinante: per ottenere 1 Kg di carne bovina bisogna impiegare circa 11 Kg di cereali, 1,6 litri di benzina e 3000 litri di acqua!
Negli USA, l'80% degli erbicidi sono usati nelle coltivazioni per uso animale: andranno ad inquinare il suolo, le falde acquifere, l'aria, i mari ed i fiumi, assieme agli escrementi degli animali stessi. Gli allevamenti estensivi, in cui gli animali sono nutriti con erba anziché cereali, hanno causato
l'abbattimento di milioni di ettari di foreste tropicali per far posto a nuovi pascoli.



Per vivere meglio e più a lungo
E' ormai comprovato da numerosi studi scientifici che esiste una stretta correlazione tra consumo di grassi saturi (contenuti nella carne e nei cibi di origine animale) ed alcune malattie cardiovascolari oltre che alcuni tipi di tumori (in particolare al colon e al retto). Una dieta vegana, ricca di fibre e vegetali, può ridurre drasticamente l'incidenza di malattie cardiache, e numerosi studi hanno evidenziato, nei vegetariani e vegani, una minor incidenza di tumori.
Una dieta varia ed equilibrata a base di
cereali, frutta, noci e semi oleaginosi, verdura (cruda e cotta) e legumi consente al nostro organismo un giusto apporto di proteine, vitamine, grassi, sali minerali e carboidrati. Non è assolutamente vero che eliminando dalla propria dieta la carne si rischia di incorrere in carenze proteiche, così come non è vero che la carne contiene proteine "nobili", considerate erroneamente indispensabili. I cereali, i legumi e la frutta secca apportano adeguate quantità di calcio, ferro, proteine formate da tutti gli aminoacidi essenziali.
Un piatto di lenticchie e pasta, ad esempio, contiene più proteine di un hamburgher!




Cosa puoi fare tu





- Diventare vegetariano!






  Nel corso della tua vita, salverai la vita a quasi 1400 animali!!!
- Ricordare che essere vegetariano è soprattutto uno stile di vita... dì
no alla pelle, al cuoio, alla lana, alle piume ed alle pellicce!






Le fibre vegetali e sintetiche sono di ottima qualità ed hanno un minor impatto ambientale.
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( 10/11/2007 17:36:18 - N. 294796 )
blog modificato il: 11/11/2007 12:17:37



  L’autunno portava con sé pioggia, nebbia e vento; lassù, ai piedi della grande quercia, in attesa di sentire qualcuno di loro, ascoltavo l’aria che levita le foglie,- anche le punte degli alberi hanno da dire qualcosa,-mentre un vento impetuoso spezzava i rami e gelava l’alito.
Senza alcuna spiegazione,il giorno avanti, mentre ero al rifugio, avevo avvertivo che sarebbe successo qualcosa. Vedevo, infatti, i cani nei box del padiglione di Renata, detto così proprio perché se ne occupava lei, silenziosi fissare la cuccia di Saggio.
Sentivo le cagne che raccomandavano i piccoli a non fare chiasso e i maschi dai vari punti della struttura ululare come se avessero voluto comunicare a distanza.
Insomma nell’aria c’era un non so che non andava. Erano circa le ore diciannove quando un silenzio calò lentamente e, a fatica, vidi uscire Saggio dal suo riparo.
Tutti con gran rispetto abbassarono il capo e aprirono un varco.
Il bassottino si stese sotto il grande sasso a mo’ di sgabello, dove Saggio vi salì per accucciarsi sul podio. Tutti gli altri si accovacciarono intorno, mentre dai piani superiori si spegnevano gli ultimi guaiti.
Con tono pacato e voce rauca, inizia a parlare .
“ La neve ha fatto la sua comparsa sui monti e tra non molto cadrà a fiocchi e il freddo gelido piano piano divorerà e trapasserà i nostri ripari di cartone. 
Sarà una novità per i piccoli che la rincorreranno per giocarci,e un male per noi anziani perché sveglierà dolori trafittivi e indescrivibili per le ossa.
Sono stato uno dei primi ad arrivare qui. Avevo due anni ed ora ne ho quasi tredici. Adolescenza, gioventù, maturità e vecchiaia si sono consumati in questo box, sempre sotto lo stesso cielo.
I miei occhi hanno visto tanto e molte storie hanno udito le mie orecchie. Vi conosco tutti e di tutti so tutto.
Al chiarore della luna, ho sentito le vostre storie, apparentemente differenti,ma sempre uguali. Ogni qual volta qualcuno di voi giungeva qui,cercavo di carpire dal suo sguardo se qualcosa fosse cambiato negli uomini verso noi. Quasi quindici anni sono trascorsi,ma tutto è come sempre. Guardando i cuccioli sapeste quanto ho pregato per non vederli crescere qui,e, invece, anche loro, come me, avanzano negli anni, chiusi nei box.
Quante volte i vostri gemiti mi hanno penetrato il cervello, al punto da rimbambirmi; quanti di voi ho visto scodinzolare alla presenza di un uomo che cercava un cane e nessuno gli andava bene, perché o eravamo troppo grossi o troppo piccoli , o bianchi anziché neri, o timorosi o troppo irruenti, o semplicemente perché bastardi; quante volte ho letto nei vostri occhi la delusione del rifiuto.
Amici troppe amarezze ha sopportato il mio cuore. Senza mai farmi capire, ho cercato di darvi coraggio e ho sempre cercato di vedere nella mano dell’uomo un gesto di bontà.
Cosa possiamo fare?
Continuate ad insegnare la fedeltà ai vostri piccoli e la gratitudine per un pezzo di pane che vi daranno; un giorno forse, per quelli che verranno dopo, chissà, ci saranno uomini migliori che apprenderanno da noi il vero significato di fedeltà,’ umiltà, gratitudine, tre qualità che non dobbiamo mai soffocare, mai dimenticare.!
Ognuno nel creato ha un suo spazio, un suo scopo. Anche noi, ma l’uomo ciò ancora non lo ha capito; nel tempo, forse, capirà.”
Percepivo le parole di Saggio a fatica, quel vocione possente che si riconosceva nei giorni passati, si stava affievolendo; parlava a stento, mentre fissava il vuoto.
A un tratto le foglie non bisbigliarono più, il vento si era quietato, dal cielo, danzando, scendevano giù lentamente fiocchi di neve,nell’aria ovattata risentii la voce di Saggio che nel congedarsi dal gruppo, diceva:
“ Amici,vi ringrazio per il rispetto che mi avete portato,vi ho tutti nel cuore. Per voi che siete qui riuniti, per gli altri che errano e vagabondano per boschi e paesi ,dico per voi e per loro, per l’ultima volta, la mia preghiera. A voi lascio la mia fedeltà e rimetto la mia anima con umiltà nelle mani di Dio.


Chinò il capo e lentamente scivolò dal podio.
In quell’istante, un assolo di ululati da fare accapponare la pelle rimbombò nell’aria indi, silenziosi e in fila, ognuno di loro passò davanti a Saggio, leccandolo o toccandolo con il muso, per poi girare intorno al Grande Sasso e lentamente rientrare nei propri box.
Mentre la neve cadeva, vedevo il corteo rendere l’ultimo omaggio a colui che sperava in un mondo migliore per i suo simili.
I cani chiusi nel piano superiore abbaiavano – Grazie Saggio per la speranza che ci lasci , non ti scorderemo, vecchio brontolone. Belle le tue ultime parole. E’ penoso essere soli ed essere soprattutto semplicemente solo un cane; addio vecchio Saggio,nessuno di noi ti dimenticherà mai!
La neve stava ricoprendo il corpo di Saggio. Volevo scendere per abbracciarlo,però mi trattenni dal farlo, non per paura, ma per rispetto perché fino al mattino, dandosi il cambio, vegliarono il suo corpo.
Di fronte a tutto ciò ero allibita. Il freddo non era così gelido e pungente come la preghiera del cane che solo ripensarla mi trafigge l’animo e il cervello.
Nevicava, come nevicava! Loro, silenziosi, con le orecchie tese erano lì, forse pregavano, forse cercavano di fissare le parole di Saggio nella loro mente.
Rimasi lassù fino all’arrivo dei volontari, con i quali seppellimmo Saggio, sotto la grande quercia di fronte al rifugio.
Quel mattino i cani non abbaiarono, cosa che solitamente si verifica quando arriva qualcuno Chiusi nel loro dolore, rifiutarono il brodo e nessuno si mosse dalla propria cuccia , neanche quando arrivò lei “ l’angelo dei cani” .

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PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO
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Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro, che mi resta in gola,
vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere dal cielo per
dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.
Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo
il dolore dei calci sul dorso,
le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.
Ricordo, poi
quella mano,grande, pesante,
che ancora cucciolo mi ha
abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti,boschi e paesi
nessuno mai,mi ha tenuto con sé,
nessuno,mai,mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre portato il tuo
“ Cane.”
Signore,
tante sono le cose che vorrei dirti;
ma…..
il cuore ha rallentato il battito
e il respiro si affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fà che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto semplicemente
solo un cane.
Abbracciami almeno tu
in quest ‘attimo.
Perché?
Perché anch’io ti appartengo!


 


 


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tratto dal libro "Voci di canili"
Autrice:
D.ssa Anna Mazziotti
 

 









( 27/10/2007 19:29:15 - N. 291393 )
blog modificato il: 28/10/2007 22:17:34

Toro fugge dal mattatoio e semina il panico

Troppo spesso si dimentica che gli animali non sono oggetti, ma esseri senzienti che intuiscono quando è arrivato il momento di morire. E ne hanno terrore. Soprattutto in un mattatoio, dove l'odore del sangue riempie le raffinate narici dei compagni di sventura in attesa di essere "giustiziati".
Questo toro aveva capito ciò che l'attendeva e ha cercato di sfuggire al suo terribile destino. Davvero grandi gli uomini che sanno nutrirsi di tutto questo spavento e terrore. Assolutamente fuori luogo l'articolo che descrive quasi con tono ironico, la fuga disperata dell'animale con il "lieto fine" dell'abbattimento di quest'ultimo. L'unica cosa che interessa è la sistemazione della recinzione per evitare altri incidenti. Non una parola su quello che il povero toro ha provato. Già, ma la carne da macello non è annoverata fra i viventi...il panico è solo per gli uomini giusto?

( 24/10/2007 17:03:53 - N. 290614 )

In genere chi ama gli animali si definisce animalista, ma non lo è. E' semplicemente zoofilo. In questo non c'è nulla di male (anch'io sono zoofila, amo i gatti + di ogni altra specie), ma bisogna avere le idee ben chiare. Gli zoofili possono amare i cani, i cavalli, gli uccelli, qualsiasi specie esistente, ma qs passione in genere è circoscritta ad alcuni animali con cui si ha un rapporto paternalistico: l'uomo è e sarà l'essere superiore che si occupa di esseri amabili ma inferiori.

L'animalista rispetta i diritti di TUTTI gli esseri viventi (umani e non umani). E' facile innamorarsi e rispettare un cucciolo di cane, ma di certo non è facile rispettare le zanzare, i topi di fogna o le formiche che camminano sul lavello della cucina. Ma che colpa hanno questi animali di essere brutti o fastidiosi? Per questo motivo siamo legittimati ad ucciderli e a farli soffrire? E' questa la rivoluzione del pensiero animalista: tutti gli esseri viventi sono uguali e hanno pari diritti, quindi non c'è alcuna differenza tra l'uomo e gli altri animali. Si passa da una visione antropocentrica ad una biocentrica. Nel 1975 il filosofo Peter Singer scrisse "Animal Liberation" a cui seguì "I diritti degli animali" di Tom Regan e si diede corpo filosoficamente a qs nuova etica. Immaginate che impatto devastante è l'animalismo nella nostra società: si minano dalle fondamenta, le certezze umane. E' lo stesso impatto di 600 anni fa quando dopo la conquista dell'America si diceva che gli Indios non erano bestie. E' lo stesso impatto dei movimenti di liberazione degli schiavi neri, o del diritto del voto alle donne. Si spezza una supremazia, un'egemonia e quindi questa nuova etica si DEVE confinare nell'ambito dell'integralismo.

Ovviamente essere animalista comporta una serie di cambiamenti nella propria vita: si diventa vegetariani, non si comprano prodotti testati sugli animali, non si uccide, non ci si veste con pelli o pellicce… Non crediate che sia una forzatura, è una cosa del tutto naturale; comprereste un oggetto sapendo che è stato fatto con lo sfruttamento del lavoro minorile? No, è impossibile. Pensate che ogni giorno usiamo prodotti che vengono dalla tortura di animali: i saponi con cui ci laviamo, i detergenti x la casa, il salame del nostro panino, i nostri stivali nuovi, le uova, i tessuti, tutto è passato dalla sofferenza di un essere innocente. Molti detrattori dell'animalismo cadono nello stupido qualunquismo del "ma perché non pensate a cose importanti come le sofferenze umane?" Sono poco informati. Le tematiche animaliste camminano con quelle umanitarie. Qualche esempio? Sono i bambini di 8-10 anni a scuoiare in Cina i gatti e i cani x farne pellicce; si è stimato che se diventassimo vegetariani non ci sarebbe + la fame nel mondo perchè i cereali che vengono usati come mangime potrebbero essere destinati all'alimentazione umana.

Capisco che questo mio discorso possa sembrare eccessivo. Diventare animalisti è un processo molto lungo e difficile, ma quello che vorrei dirvi è solamente di non chiudere gli occhi di fronte a tanta crudeltà. Wynona



Fonte:
http://digilander.libero.it/wynonanopvt/animalismo.html

( 24/10/2007 17:03:16 - N. 290613 )



 LA REALTA' DEGLI INSERTI DI PELLICCIA

Quello che non sapevi, quello che devi sapere...




Pellicce, colli di pelliccia, giacche a vento con cappucci in pelo, parka, riverstimenti interni, sciarpe, calzature, guanti, cappelli, capi d'abbigliamento con ritagli di pelo vero, portachiavi in pelliccia, giocattoli per bambini ed animali, soprammobili e tutto ciò che si presta ad essere fatto di pelliccia o ornato con essa: pensaci prima di fare certi acquisti.



Milioni di volpi, conigli, procioni, visoni, cani e gatti allevati in condizioni orribili, storditi a percosse e scuoiati vivi...

Avviene in Cina, Corea, Tailandia, Filippine... ma NOI siamo complici, NOI acquistiamo quelle pellicce e quel che è davvero allucinante è che NON NE SIAMO CONSAPEVOLI. Vedere per credere. 

http://pellicce.felinesoul.net/index.html



mourmaskyportachiavi




fur-trimborsetta con inserti di pelliccia


stivale con pelliccia


raccoon

( 23/10/2007 18:49:24 - N. 290393 )
blog modificato il: 11/11/2007 12:19:55

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