Blog di tornado81

Leggi commenti per tornado81 | Scrivi un commento per tornado81
Visita l'homepage di tornado81

L'amore è sempre una spina... 
che dia gioia o dolori, 
che lo si avverta come una perfetta unione della nostra anima 
con quella dell'altra persona o meno, 
è sempre un respiro perennemente scandito dai moti della paura dell'illusione e della perdita.

by R.R.


( 13/2/2008 21:27:21 - N. 317367 )
blog modificato il: 13/02/2008 21:27:40

              P. P.         scrive:

che io questo San Valentino lo festeggio come ho desiderato per tanto tempo....

              P. P.         scrive:

purtroppo altre persone non saranno come del mio stesso stato d'animo....magari per qualche delusione d'amore...

              P. P.         scrive:

e quindi...

              P. P.         scrive:

se la freccia ti colpisce al cuore tanto di guadagnato....

              P. P.         scrive:

ma se colpisce alle spalle....rimani spiaccicato a terra....



Sei sempre grande!


( 12/2/2008 22:57:49 - N. 317176 )

Cuozzo vs Vrenzola
Al fine di evitare spiacevoli incontri e contrastare il fenomeno, la redazione di SUPERQUARK, sta inviando il seguente rapporto sul  fenomeno 'VRENZOLE E CUOZZI'.


LA VRENZOLA...
Numerose tesi si stanno affrontando sullo studio della vrenzola, per il momento
la dottrina è unanime nel riconoscere le seguenti conclusioni...
La vrenzola è un animale abbastanza comune e la si può riconoscere da:
1)scoppiettio del chewingum (gomma da masticare)
2)rumore dei tacchi (simile al rumore degli zoccoli dei cavalli)
3)colore del viso non naturale(mulatto non uniforme a causa dell'abuso di abbronzanti e cosmetici, oppure rosso fuoco per la lampada appena fatta)
4)capelli tinti (nero corvino,biondo sciacquato,rosso ruggine)
5)vestiti con colori sgargianti ke scimmiottano la pacchianeria di Cavalli
6)linguaggio colorito,diretto,scomposto,superiore agli 80 decibel e molto volgare.

Recenti studi sull'incontro delle vrenzole hanno rivelato altri elementi interessanti sulla specie che così riportiamo...
Le vrenzole quando si incontrano si complimentano a vicenda:'Uaaa mm'stai bell staser'; riferendosi chiaramente
al loro look. Si tratta di un rito preparatorio all'atto dell'uscita, in modo da caricarsi per la serata.
I temi di discussione sono:vestiti, ragazzi (sui motorini o in macchina perchè se stanno a piedi nn li guardano nemmeno) esclamando'Uaaa comm er frisk killu mezz!'.UOMINI E DONNE di Maria de Filippi ...e cosa hanno fatto la sera prima,
magari qualche avvenimento in particolare tipo una posteggia subita e  un avances fatta dal cuozzo di turno.

Abbandoniamo ora lo studio del sesso femminile per esaminare quello maschile:

IL CUOZZO...
Principale fonte di aggiornamento dell'Accademia della Crusca napoletana, la variante maschile della vrenzola è riconoscibile dai seguenti tratti distintivi:
1)Incedere ciondolante (nessun altro essere umano abbisogna di più spazio per camminare).
2)Olezzo percepibile a metri di distanza provocato dalle taniche di profumo utilizzate a volte senza lavarsi, direttamente sul sudore della giornata di lavoro.
3)Capelli affogati in ettolitri di NATURALGEL. oppure fonati, o ancora con un cappello.
4)Capi firmati possono alternarsi a pezze orribilanti nella fenomenologia della moda cuozza: la SILVER è cmq INDISPENSABILE!

I CUOZZI usano parlare tra loro a voce altissima e sguaiata: non è ancora chiaro se cerchino di apparire più ignoranti e volgari possibile per dimostrare virilità oppure perchè lo sono davvero fino in fondo, è cmq certo che in presenza di vrenzole la dose di volgarità e potenziale violenza aumenta vertiginosamente!

Diversamente da quello che si pensava all'alba della CUOZZOLOGIA studi recenti hanno dimostrato che il modello dell'auto sulla quale viaggia può variare; il CUOZZO può infatti appartenere a qualunque classe sociale: questo rende il fenomeno molto più pericoloso. Ciò che lo distingue è invece la musica del neomelodico più in voga, che stona nonostante i finestrini chiusi, oppure a tutto volume con i finestrini aperti per farsi notare; sgommate pericolose per dimostrare la propria abilità alla guida nel 'Gran premio' del comune napoletano di turno e insensate poderose accellerate per superare un auto che viaggia tranquilla sulla destra(i casi più gravi possono arrivare a farsi raggiungere dall'auto superata per risuperarla!).

Cercare di parlare con un CUOZZO è del tutto inutile: non vi capiràmai, accompagnerà soltanto i vostri sforzi annuendo sicuro di sè con la testa e afferrando l'opposto di quello che dite.

Oltre alla strada, il luogo dove è più probabile incontrare un CUOZZO è una paninoteca: rigorosamente con le mani in tasca è solito ordinare un panino 'resuscitamorti' durante l'ordinazione del quale cambierà la parola 'porchetta' in 'pokkett'.


Vi è tutto chiaro ora?
















( 12/2/2008 20:27:8 - N. 317119 )

Ieri sera al cinema





Harlem, 1968. Frank Lucas, gangster nero e "ricercato", ama la famiglia, prega in chiesa e fa la guardia a Bumpy Johnson, un "padrino" che accoglie le suppliche di Harlem e distribuisce tacchini il Giorno del Ringraziamento. Richie Roberts, detective ebreo e incorruttibile della contea di Essex, sta divorziando dalla moglie, ha dimenticato di dire le preghiere e dà la caccia ai malavitosi e ai distributori di tacchini. Alla morte di Johnson, Lucas, più moderno e manageriale del vecchio padrino, subentra nelle sue attività, elimina gli avversari e diventa in pochi anni un potente boss della droga. Scavalcando le famiglie mafiose e rifornendosi di eroina direttamente nel sud-est asiatico, Lucas accumula una fortuna e attira l'attenzione di Richie Roberts. I loro percorsi, opposti e paralleli, si incontreranno sotto il ring del match del secolo: Alì-Frazier. Soltanto uno resterà in piedi, vincendo ai punti.
Dentro una fotografia livida e bluastra, sotto un cielo che piove pioggia e neve, si fronteggiano due eserciti: da una parte i gangsters e i poliziotti corrotti della Unità Speciale della Narcotici, dall'altra gli agenti di Roberts, "puri" come l'eroina spacciata da Lucas. Da una parte il caos, dall'altra l'ordine. 
Come nel Gladiatore la disposizione degli "eserciti" prima della battaglia esprime una diversa visione del mondo: la pianificazione di un dominio (controllare il mercato dell'eroina sulla 116ma strada) e la "rivolta" contro l'aggressione dei dominatori. Anche questa volta Ridley Scott ha l'urgenza di raccontare la storia di due antagonisti che, come accade spesso nel suo cinema sono l'uno il doppio dell'altro: Frank e Richie come Commodo e Maximus, o più indietro nel tempo e nella filmografia del regista, come i cavalieri duellanti D'Hubert e Féraud. Due destini incrociati, due percorsi chiasmici: Frank scende nell'arena (o sale sul ring) per diventare protagonista e rivendicare per sé il "sogno americano" di Luther King, Richie, spettatore diligente, assiste alla sua rappresentazione su un palcoscenico diventato universale.
Ridley Scott si porta dietro dall'Europa e porta avanti negli States il progetto di cinema d'intrattenimento colto, di mainstream che si nutre di arte, di letteratura hard-boiled, di fumetto, di spot pubblicitari e di riviste di architettura. Mutuati i fendenti metallici dei Duellanti e del Gladiatore coi colpi sibilanti di pistole e fucili automatici, American Gangster è il tentativo di mostrare il microcosmo di Frank Lucas come la metafora di un macrocosmo: la società statunitense nata dalla violenza della frontiera, dallo sterminio degli indiani e dal lavoro schiavistico. Violenza che resta una costante di questa società. Siamo negli anni '70 e la Storia irrompe nel film di Scott restituendo l'allucinazione del Vietnam, la temperatura del conflitto e gli interessi intorno al conflitto. Frank Lucas è un nero del Sud che costruisce una versione personale e anomala di una storia americana di successo, che sostituisce il "padre" al comando e che rappresenta l'ascesa di una generazione contro un'altra: vecchia-nuova America, vecchia-nuova "mafia" (Lucas acquisisce il modus operandi della struttura mafiosa, impiegando nel suo business i cinque fratelli e i tanti cugini). Lo stesso Frank subirà, nell'ultimo e significativo fotogramma, l'affiorare aggressivo della next generation, la generazione successiva rappresentata (ma disincarnata) dal rampante hip-pop. Il "sipario" del carcere si chiude dietro al vecchio criminale rigettato nell'arena per farsi vampirizzare dalle nuove orde di enfants terribles.
Russell Crowe e Denzel Washington sono Richie e Frank: corpi pesanti e massicci in contrasto coi volti in cui l'espressione passa per accenni lievissimi, per impercettibili increspature, per linee che si muovono appena colmando l'inquadratura senza muovere un muscolo. Attori senz'altro credo che il loro inarrivabile talento.



( 9/2/2008 14:15:13 - N. 316416 )

Ti sento compagna
nel mio silenzio,
nei pensieri che aprono finestre
e si allargano nel vento polveroso,
che corre marciapiedi di periferia,
portandosi in alto
voci sconosciute.
Ti sento compagna malinconica,
in cerca di risposte.
Raccogliere pensieri...
I miei vorrei buttarli in mare
......
Se fossero di pietra,
sarebbero montagne,
ma sono quel che sono
dolci,amari
e costruiscono percorsi innaturali,
o forse no...
sentieri solo sconosciuti.
Ti sento compagna
...e ascolto il tuo silenzio,
nel silenzio del mio mondo.


( 8/2/2008 15:34:56 - N. 316253 )

Indietro Avanti
Pagina 2
Questo blog è stato visto 5921 volte