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( 6/7/2008 20:48:25 - N. 340660 )
blog modificato il: 06/07/2008 20:49:07

"La più importante eccezione del termine libertà consiste nel riuscire davvero a essere se stessi.Tutti vengono a patti con la libertà per acquisire un ruolo,tutti barattiamo i nostri sensi per avere approvazione sociale.Rinunciamo alla nostra autenticità interiore per avere in cambio una maschera da indossare."
-
Jim Morrison

( 6/7/2008 15:33:44 - N. 340615 )





Proviamo a guardarci intorno, va tutto alla rovescia, è tutto sottosopra. I medici distruggono la salute, gli avvocati distruggono la giustizia, le università distruggono il sapere, i governi distruggono la libertà, i principali mezzi di comunicazione distruggono l’informazione e le religioni distruggono la spiritualità.

Perché? Perché è quello che sono tenuti a fare.

La struttura di tutte le istituzioni è gerarchica e ogni livello di questa gerarchia conosce solo ciò che e necessario sapere per svolgere il proprio ruolo.

Lo schiavo di qualcuno è il padrone di qualcun altro.

Il sistema esige che ognuno controlli qualcun altro. Quello che noi chiamiamo società libere non sono altro che dittature dei pochi sui molti. Rendiamoci conto che non è il sistema al nostro servizio ma noi al suo. Siamo schiavi e ci illudiamo di essere liberi. Conosciamo la verità ma confidiamo disperatamente che le spiegazioni che ci vengono fornite suonino abbastanza credibili per continuare a illuderci che tutto vada bene. Altrimenti saremmo costretti a fare qualcosa, ad agire, ad ammettere le nostre responsabilità e le nostre mancanze, senza più poterci lamentare e questo per molti sarebbe un dramma. Siamo così assuefatti a sentirci dire che cosa dobbiamo fare, come pensare, a chi credere che ci sentiremmo persi.

Piuttosto che affrontare una verità spiacevole preferiremmo quindi ascoltare una bella menzogna.

Una delle maggiori espressioni del controllo è dato dalla religione nata come intermediario tra il volere divino e gli uomini. E’ nata l’immagine di un dio diviso dalla sua creazione, provocando all’interno dell’uomo una spaccatura tra il fisico e lo spirito, tra il visibile e l’invisibile.

Qualsiasi divisione è parte dell’inganno, frutto dell’ignoranza, è arbitraria ma funzionale al potere che la alimenta con la paura fingendo di offrire certezze.

Tutte le ricette che ci vengono date riguardano un dare qualcosa oggi per ottenere la salvezza nel futuro.

Per millenni la religione pur di tenere succubi miliardi di individui sottomessi, non ha esitato a stabilire un concetto di dannazione che non ha nessuna ragione d’essere, insegnandoci a considerarci separati da dio e divisi tra l’aldiquà e l’aldilà. Ci hanno detto che siamo nati impuri e peccatori con l’obiettivo di allontanare l’uomo da dio, cioè da se stesso e la sua divinità.

Quante morti, sofferenza, divisioni e guerre sono state e sono combattute ancora oggi per imporre il proprio pensiero, la propria religione o la propria razza. Queste divisioni creano ancora più fratture, sempre più profonde con l’obiettivo di separarci e isolarci per controllarci.

Che pazzia è tutto questo. Noi siamo Coscienza Infinita e allora perché mai dovremmo avere bisogno di preti, califfi, imam, rabbini che ci dicano cosa pensare o come vivere la nostra vita?

Ma il conflitto è ciò che il sistema vuole e se siete abbastanza consapevoli da rifiutare le religioni convenzionali ci sono altre opzioni: il dio denaro, il dio potere, il dio “status” e tanti altri.

Tutto questo funziona perché l’uomo è convinto che la sua realtà dipenda dagli altri, ha dimenticato se stesso e rinunciato ad esser il protagonista della sua esistenza.

Sin dalla nascita veniamo educati o meglio indottrinati tramite la famiglia, la scuola, la religione e la televisione, a credere che il mondo in cui viviamo sia l’unica realtà possibile. Un mondo dove tutti siamo in competizione in cui vige la legge del più forte.

Ci fanno credere che ci sono persone molto più intelligenti di noi che agiscono per il nostro bene e ci governano, che la tecnologia porterà a sempre maggior benessere, le guerre vengono combattute per garantire la pace e tante altre fesserie del genere.

Questo grande e rumoroso spettacolo serve a tenerci lontani dal nostro vero Essere e fino a quando saremo distratti non noteremo nulla.

Ma perché questa paura per il cambiamento?

Cambiamento vuol dire trasformazione, mutamento, ma in una società rigida basata sul controllo sarebbe la fine, ecco perché si cerca di sopprimere la creatività, la scelta consapevole e vengono messi in scena falsi cambiamenti che facilitano il controllo.

Questa incredibile paura dell’ignoto che è principalmente paura della morte, ci ha isolato da tutti e da tutto. Oggi non ci fidiamo più di nessuno siamo dominati dalla paura. La nostra capacità di agire è regolata da migliaia di leggi, ogni aspetto della vita lo è, tutto questo è assurdo.

Per paura abbiamo ceduto il nostro potere ogni giorno di più e come possiamo vedere i problemi sono progressivamente aumentati. Come disse Einstein “ i problemi non possono essere risolti con la stessa intelligenza con cui sono stai creati”.

Tutti i nostri problemi sono stati generati da una deresponsabilizzazione che è cresciuta in continuazione, alimentata dall’impotenza.

A forza di vedersi limitato, l’uomo pur di non ammettere che è egli stesso la causa della sua condizione, si è creato la fede, a volte nella chiesa, a volte nella scienza, nella patria, nella famiglia, nelle istituzioni, nel partito, nel lavoro, nella democrazia, etc. Ha cercato di affidarsi a chiunque e a qualunque cosa, meno che a se stesso.

Perché è così difficile amare e rispettare se stessi senza farsi del male?

Siamo così convinti che questa vita sia un inferno che lo abbiamo reso tale, eppure il paradiso è sempre stato qui ma per paura non lo abbiamo visto.

Ci siamo abituati e arresi ad una vita di stenti e di sofferenza in attesa di una vita migliore senza renderci conto che è già qui e non bisogna aspettare.

Usciamo dalla prigione della nostra mente e facciamo pace con noi stessi, non esiste nessun là fuori ma solo un qui dentro.

Fino ad ora la mente dell’uomo è stata intrappolata in una ragnatela di paura limitazione e ignoranza perché è stata dominata dall’ego e tutto questo si è riflesso nel mondo.

L’ego è una falsa identità che ha bisogno di sicurezza ecco il perché della rigidità e della paura per il cambiamento. Vede tutto come una minaccia alla sua esistenza e quindi ha bisogno di continue rassicurazioni che trova solo al di fuori( soldi, successo, fede, etc) dominando sugli altri.

Cerca di sfuggire alla mortalità esercitando il diritto di vita e di morte sugli altri così da sentirsi Dio.

L’ego basa la sua esistenza sul conflitto e la dualità, perché ha bisogno della divisione per distinguersi ed esistere, ha bisogno dell’osservatore separato dall’osservato per sentirsi Dio, ecco tutto l’inganno.

Quindi tutte le istituzioni e le strutture sono lo specchio del nostro ego. Noi le abbiamo nutrite con la nostra paura e adesso loro ci controllano.

A meno che non la smettiamo di credere che quel 5% che riusciamo a vedere sia la vera e unica realtà continueremo a essere schiavi dell’illusione.

Dobbiamo capire che quello in cui crediamo e il modo in cui ci percepiamo, può sia mantenerci in schiavitù che renderci liberi.

Possiamo identificarci con il nostro falso sé, limitato mortale e pieno di paure o vivere la nostra vita sapendo di essere l’Uno. L’unica differenza è tra l’Uno autoconsapevole e l’Uno che ha dimenticato cosa esso sia.

Noi agiamo in piccolo perché crediamo in piccolo. Abbiamo vissuto una falsa identità, un falso nome che non siamo noi.

Guardiamo nello specchio illusorio e rivalutiamo quello che pensiamo di essere.

Allora la coscienza collettiva che è la somma di tutte le credenze di ogni singola mente umana cambierà, anzi sta già cambiando. La paura sarà sostituita dall’amore, l’ignoranza dalla consapevolezza, l’impotenza dalla forza creatrice, la morte dalla gioa della vita e la competizione dalla cooperazione. Scopriremo di essere tutti interconnessi e responsabili. Non dobbiamo cercare l’illuminazione, siamo già illuminati, semplicemente lo abbiamo dimenticato.

Siamo l’universo che prende coscienza di se stesso ed è qualcosa di meraviglioso. l’amore infinito è l’unica verità tutto il resto è illusione




Noi non siamo il nostro nome, il nostro corpo, la nostra famiglia, la nostra razza, la nostra nazione e la nostra religione.Non siamo i nostri possedimenti, il nostro lavoro, il nostro status, la nostra fama, il nostro successo o il nostro fallimento.Non siamo nemmeno la nostra personalità, i nostri pensieri o le nostre emozioni.<b>E allora cosa siamo?Noi siamo Amore Infinito.Come faccio a saperlo?Semplice.Non c’è nient’altro.


David ICKE
( 15/6/2008 22:18:16 - N. 337544 )

L'ASINO E LA VITA

C'era una volta una coppia con un figlio di 12 anni e un asino.


Decisero di viaggiare, di lavorare e di conoscere il mondo. Così partirono tutti e tre con il loro asino.


Arrivati nel primo paese, la gente commentava: "guardate quel ragazzo quanto è maleducato...lui sull'asino e i poveri genitori, già anziani, che lo tirano".



Allora la moglie disse a suo marito: "non permettiamo che la gente parli male di nostro figlio. Il marito lo fece scendere e salì sull'asino.


Arrivati al secondo paese, la gente mormorava: "guardate che svergognato quel tipo...lascia che il ragazzo e la povera moglie tirino l'asino, mentre lui vi sta comodamente in groppa.

"
Allora, presero la decisione di far salire la moglie, mentre padre e figlio tenevano le redini per tirare l'asino.



Arrivati al terzo paese, la gente commentava: "pover' uomo! dopo aver lavorato tutto il giorno, lascia che la moglie salga sull'asino. e povero figlio.

chissà cosa gli spetta, con una madre del genere!
Allora si misero d'accordo e decisero di sedersi tutti e tre sull'asino per cominciare nuovamente il pellegrinaggio.


Arrivati al paese successivo, ascoltarono cosa diceva la gente del paese: sono delle bestie, più bestie dell'asino che li porta.

Gli spaccheranno la schiena!

Alla fine, decisero di scendere tutti e camminare insieme all'asino.

Ma, passando per il paese seguente, non potevano credere a ciò che le voci dicevano ridendo: guarda quei tre idioti; camminano, anche se hanno un asino che potrebbe portarli!

Conclusione: ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa andare bene come sei. Quindi: vivi come credi. fai cosa ti dice il cuore...ciò che vuoi...una vita è un'opera di teatro che non ha prove iniziali.



Quindi: canta, ridi, balla, ama...e vivi intensamente ogni momento della tua vita...prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.




Charlie Chaplin

( 15/6/2008 18:21:36 - N. 337514 )

ecumenismo??

NO GRAZIE!
( 20/5/2008 14:45:58 - N. 333781 )

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