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Napoli - Spal 1-0

Vittoria del cuore, perché ottenuta non giocando affatto bene e conquistata in seguito a rocambolesche situazioni di gioco. I tre punti messi in cascina quest’ oggi, che ci consentono di attestarci nuovamente al terzo posto, avranno importanza fondamentale ai fini dell’ economia generale del campionato azzurro. Le due squadre si presentano in campo senza particolari novità rispetto alle previsioni della vigilia: unica nota è nella Spal lo spostamento di Fedeli sulla destra per l’ inserimento di Macchia al centro della difesa. Nel Napoli, rispetto al derby del Partenio, rientrano Consonni e Montervino e Terzi sostituisce lo squalificato Scarlato; mentre tatticamente Reja conferma quello che di fatto è un 4-2-1-3. Il primo tempo si chiude con un’ occasione per parte: la formazione azzurra parte troppo sotto tono e gli emiliani ne approfittano al 14’ quando Selva sfrutta una grave indecisione di Gianello e poi di testa esalta le doti atletiche dello stesso portiere partenopeo che smanaccia in angolo; poi, dopo la mezz’ora ghiotta occasione per Calaiò che si beve Sadotti con un delizioso pallonetto, ma poi tutto solo davanti a Pierobon calcia a lato. Il secondo tempo si apre con una novità tra le fila partenopee: Abate sostituisce uno spento Capparella. Il gioiellino scuola Milan si mette subito in evidenza con un paio di discese che lasciano sul posto il suo diretto avversario Aurellio, ma il gioco continua a non essere fluido. Al 10’ Berrettoni, solo contro Gianello, calcia su quest’ ultimo; poi al 25’ l’ arbitro Lops decreta un rigore inesistente per fallo su Pià, dopo che ne aveva negato uno allo stesso argentino dopo due minuti della ripresa. Dal dischetto Fontana, ma Pierobon para. Allora Reja corre ai ripari e sostituisce Calaiò con Sosa. Sessanta secondi e il “Pampa” raccoglie uno stupendo assist di Pià dalla destra e sigla l’ 1-0. Le emozioni non sono finite perché la Spal prima colpisce la traversa con Aurellio e poi si fa parare un rigore con Selva, per fallo di mano di Bonomi, dall’ ottimo Gianello. Dopo circa cinque minuti di recupero terminano le ostilità e con esse anche il batticuore di migliaia di napoletani...

( 28/2/2005 12:11:11 - N. 41914 )

 BUON SAN VALENTINO A TUTTI!!!


( 14/2/2005 12:23:40 - N. 40436 )

PAOLO BARBUTO - Il Mattino

Roma-Bologna, 8.671 paganti, Brescia-Udinese 1.397 paganti, Palermo-Juventus 1.200... Se avete voglia e tempo, andate a pescare, dai tabellini delle dieci partite di serie A, il numero degli spettatori che hanno comperato un biglietto al botteghino e scoprirete che la somma non arriva ai 32mila che, solo in prevendita, sono stati venduti a Napoli. Naturalmente il conto non comprende gli abbonati, ma il dato resta clamoroso. È un segnale preciso lanciato all’Italia dello sport: Napoli ha una voglia matta di calcio, sente il bisogno di correre allo stadio per aiutare la squadra a risalire, a rinascere, a cancellare lo scorno della serie C per tentare la scalata al calcio che conta. Ieri mattina davanti alla Azzurro Service, la rivendita abituale dei biglietti per le partite del Napoli, c’era ancora la fila. Oggi la prevendita proseguirà fino al tardo pomeriggio e si conta di raggiungere quote ancora più elevate. Sommando ai paganti anche i diciannovemila abbonati si arriva a una previsione di sessantamila spettatori che daranno i brividi ai giocatori, e forse anche a Bruno Giordano, allenatore della Reggiana, che ritroverà il calore che ricordava al San Paolo quand’era giocatore. Ma cosa accade? Perché Napoli si stringe attorno alla squadra di calcio? Le domande, girate al professor Luigi Caramiello, docente di sociologia alla Federico II, producono risposte precise: «Da un lato c’è la voglia di tornare in fretta al passato glorioso della squadra, e la presenza sugli spalti viene interpretata come contributo attivo, come sublimazione del sogno collettivo di rinascita - spiega il professor Caramiello - dall’altra c’è la necessità di sentirsi partecipi di un successo in un momento delicato e negativo per la città». Caramiello arricchisce il suo pensiero: «Storicamente, nei momenti di crisi, si registra un aumento delle giocate al Lotto: si tratta della disperata maniera per rincorrere una serenità, economica in questo caso, altrimenti impossibile da raggiungere. La trasposizione con l’evento sportivo è facile: oggi Napoli è al centro di una crisi, la gente comune si sente impotente di fronte a quel che accade, agli omicidi, alla guerra di camorra che porta fango sulla città. Andare allo stadio e sperare in una vittoria sportiva rappresenta un momento di riscatto del quale tutti vogliono sentirsi partecipi». Più banalmente, le persone che hanno fatto la fila per acquistare il biglietto in prevendita, nei giorni scorsi raccontavano la voglia di tifare e di battere la Reggiana per consolidare la posizione play off e sperare in un aggancio al Rimini in vetta che appare impossibile ma non troppo agli occhi degli appassionati. Ma, questa volta, non ci sarà solo il pubblico sugli spalti a fare il tifo, con quello degli abbonati a Sky che abitualmente seguono l’evento da casa. Il posticipo con la Reggiana verrà trasmesso anche dal canale satellitare della Rai. E questo particolare trasforma la gara di Fuorigrotta in un avvenimento che travalica i confini della città e della nazione e diventa planetario. La trasmissione satellitare consentirà la visione del match a tutti i tifosi del Napoli sparsi per il mondo. Una previsione della vigilia ha fatto stimare i probabili telespettatori in quasi venti milioni. Non saranno i 145 milioni che la scorsa notte hanno guardato il Superbowl di football americano in diretta da Jacksonville, ma il numero resta comunque clamoroso per una partita del campionato di serie C1, girone B.

Siamo il 12esimo uomo in campo!!! 

( 8/2/2005 10:32:25 - N. 39678 )

Tre su tre: avanti il prossimo 

Tre vittorie in altrettante partite (è la prima volta in stagione che si inanellano tre vittorie consecutive), nove gol fatti e due subiti: questi gli impressionanti numeri che riguardano la gestione Reja. Contro la Reggiana, dinanzi a settantamila tifosi, il calcio semplice ed elementare dell’ allenatore goriziano ha pagato ancora.
Veniva confermata la formazione che in pratica aveva messo k.o. il Lanciano domenica scorsa; per intenderci meglio, l’ undici sceso in campo nel secondo tempo. Unica defezione quella di Bonomi, al suo posto Mora. Per il resto, confermato anche lo stesso sistema di gioco. Il mai dimenticato Giordano, invece, preferiva schierare il centrocampista Bertolini come seconda punta, rinforzando le fasce con giocatori che potessero dare più di una mano in difesa senza però rinunciare ad offendere, come Giandomenico e Bonfanti. Ciò consentiva ai granata di raddoppiare con efficacia sui vari Pià ed Abate, ma proprio quest’ ultimo faceva saltare il banco al 14’, quando di testa sorprendeva Paoletti, complice una zolla amica, e siglava l’ uno a zero. La gara, a questo punto, si metteva nel migliore dei modi per i partenopei, perché erano gli emiliani a dover condurre le danze nella speranza di recuperare, ma la mancanza di una mente creativa consentiva ai granata di essere pericolosi una sola volta con Bertolini che trovatosi a tu per tu con Gianello optava per un debole pallonetto che lambiva il palo. I pericoli per gli azzurri sarebbero stati racchiusi tutti in quel tiro, perché nel secondo tempo la “Regia” non ha mai impensierito Gianello & c., grazie anche ad una ottima prova di tutto il reparto difensivo. Proprio la seconda frazione di gioco, però, presentava un’ interessante novità dal punto di vista tattico: Reja si inventava Consonni sulla trequarti, con Fontana e Montervino i soli a difesa della mediana, creando così quel “trade-union” tra Calaiò ed il resto della squadra che sino ad allora era mancato. La mossa si rivelava subito fruttifera quando al settimo Abate prendeva palla sulla linea difensiva e faceva settanta metri palla al piede prima di spossessarsene a favore di Montervino che assisteva Calaiò per la rete del definitivo due a zero.
Ad onor del vero, crediamo che questa sia stata la miglior delle tre prestazioni nel “formato Reja”: in primis, perché c’è stata finalmente continuità di gioco per quasi tutti i novanta minuti ed in secundis perché offerta contro una squadra di indiscusso valore e di caratura sicuramente da prime cinque della classe. Gli unici miglioramenti crediamo siano da apporre in fase di possesso palla: verticalizzare sì, ma con criterio: spesso e volentieri sarebbe forse più opportuno tener palla invece di cercare uno spazio che in realtà non c’è. Infine, ma oramai si cade nella retorica, non si può non plaudere alla prestazione di quell’ unico giocatore che può risolvere una partita senza scendere mai in campo: il pubblico. Il catino dei settantamila ha colpito ancora una volta, dimostrando, caso mai ce ne fosse ancora bisogno, quanto è grande il cuore dei napoletani.
Un cuore in cui è probabilmente ancora riposta una flebile speranza chiamata primo posto, che si può ora solo guardare dal basso, ad una distanza poco meno che siderale: la forbice che va’ dai dodici ai quindici punti (il Rimini deve recuperare la gara non disputata a Teramo) sembra davvero troppo grande, anche per un ritrovato Napoli. L’ imperativo categorico è di vivere alla giornata, seguendo una filosofia prettamente partenopea, ed allora domenica si andrà ad Avellino sperando di dare nuova linfa vitale a quella piccola “speranzella” e soprattutto di vivere una giornata di puro e sano sport.
 

( 8/2/2005 09:34:40 - N. 39673 )

> Arrivederci alla prossima AvVentura...

Stamattina alle 10.00 allo stadio San Paolo Giampiero Ventura Ex allenatore del Napoli soccer ha radunato i giornalisti per un saluto e per spiegare i motivi della sua sostituzione sulla panchina del Napoli. Ventura ha dichiarato che il presidente Aurelio De Laurentis gli ha offerto un contratto per 3 anni come responsabile tecnico. Il contratto partirebbe dal prossimo mese di giugno, proprio per non creare eventuali conflitti con l'attuale tecnico Edy Reja, il contratto sarebbe "Open" cioe' nel caso in cui Ventura voglia accettare proposte come allenatore altrove, sarebbe libero di andar via. Ventura ha aggiunto che prenderà in considerazione l'offerta e comunicherà la sua decisione al Presidente. Ha inoltre elogiato i giocatori, affermando che senza ombra dubbio il Napoli possiede il miglior organico della serie C.


( 19/1/2005 11:16:51 - N. 37106 )

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