Nick: Ulisse Oggetto: Capitolo 1 - "Vittorio" Data: 6/11/2003 1.27.53 Visite: 520
L’Avvocato aveva appena detto a Vittorio che sarebbe potuta andare peggio; certo il divorzio non era una passeggiata, ma erano fortunati perché non avevano figli. Sara non aveva mai pronunciato la parola “alimenti” anzi, gli aveva lasciato molto del mobilio appartenuto alla sua famiglia ripromettendosi però, non appena passato il giusto tempo, di rientrarne in possesso. Sara era la sorella più piccola di Michele, un suo caro amico. In cinque anni lei non aveva mai avuto molta più importanza di un mobile o del frigo della cucina. Vittorio aveva un “suo giro”, le “sue idee” ed una “vita propria“. Fissò gli occhi divertiti della sua giovane età….. due occhi profondi, imbarazzati e forse ancora innamorati. Provò a dirsi che stava sbagliando, dopotutto Sara era stata l’unica donna che era riuscita a renderlo davvero felice, anche se per poco. Avevano entrambi convenuto, senza discussione alcuna, un “adeguato mensile“ con l’impegno di aiutarla a ricominciare procurandole un nuovo lavoro. Lui era disposto ad accettare tutte le condizioni che lei mai si era sognata di pronunciare. Quella notte scoppiò un temporale e lampi e tuoni interruppero il sonno agitato di Vittorio. Il passato nebbioso di un matrimonio finito male e l’interrogativo per il nuovo futuro senza Sara, si susseguivano altalenanti nella sua mente. Arrendendosi all’affollarsi di tanti brutti pensieri, si alzò dal letto, esaminò il liquore rimasto nella bottiglia e versandosene una razione si lasciò cadere sulla poltrona preferita. Incrociò le gambe e dopo essersi tolto le pantofole ingurgitò tutto di un fiato il contenuto del bicchiere. Trasse un profondo respiro, e chiudendo gli occhi, lentamente, s’addormentò. Pochi attimi e la luce di un lampo e il rumore assordante di un tuono lo destarono nuovamente lasciandogli il ricordo del breve incubo che gli afferrava ancora la mente. Versò ancora nel bicchiere guardando la linea intorno al fondo della bottiglia l’ultimo goccio di rhum, quello buono, quello che piaceva a lui. Lo trovava ottimo e ne aveva già bevuti due bicchieri. Realizzò che tra due giorni Sara avrebbe preso possesso della casa che oggi occupava da solo. Finalmente ogni cosa sarebbe stata al posto che lui desiderava. Nella sua vita cominciava ad esserci ordine ma qualcosa lo turbava, quell'incubo si ripeteva. I rumori provocati svegliano Nutella, lo splendido Labrador chocolat di 6 anni. Tra guaiti, scodinzolii e strofinate fa capire a Vittorio che “lui c’è” e lo “obbliga”, simpaticamente, a mettersi quasi in ginocchio per ricevere le coccole. Vittorio stringe a se Nutella in cerca di quelle certezze che ha sempre avuto e che per qualche minuto sono svanite. Solo due giorni e sarebbero stati marito e moglie. Un matrimonio misurato, pochi amici , pochi parenti. Solo gente sincera, solo legami stretti, quelli che funzionano veramente. Avrebbe indossato un fresco abito in seta grigio. Era li, appeso in bella mostra davanti l’armadio quasi ansioso di essere indossato. Lo avevano scelto assieme mentre il sarto li guardava divertiti. Quel giorno le loro mani si sfioravano tra le stoffe e poi a casa le scale di corsa...l’amore. Solo due giorni.... e nel ricordarlo decise di tornare a letto, ma prima accese la televisione, che, sovente, gli conciliava il sonno. Un documentario sul Vietnam attirò per pochi minuti la sua attenzione. Guardò l’orologio: Le cinque e venti. Tornò a letto. Si addormentò sereno immaginando Sara lì, al suo fianco, le palpebre socchiuse e le sue ciglia lunghe. Seducente e sensuale come nessuno mai era riuscito ad esserlo nella sua vita. Ulixes
|