Nick: spacecowb Oggetto: re:?????????? Data: 16/11/2005 20.51.19 Visite: 54
Torino,il Comune boicotta Coca Cola Via i distributori da uffici pubblici Il Consiglio comunale di Torino ha deciso di escludere dai propri uffici i distributori della Coca Cola in segno di boicottaggio contro le "gravi politiche repressive messe in atto verso i dipendenti in molti paesi dell'America Latina". Il provvedimento, voluto da due consiglieri di Rifondazione e Comunisti italiani, si oppone alla multinazionale che è sponsor delle olimpiadi 2006 organizzate dalla stessa città. Dopo Roma, anche Torino mostra una certa insofferenza per il colosso alimentare. Così Beppe Castronovo (Rifondazione) e Gianguido Passoni (Comunisti italiani) si sono lanciati nella crociata. E l'hanno vinta, spaccando il Consiglio: dodici voti a favore (cinque consiglieri Ds, tre della Margherita, due dei Comunisti italiani, uno di Rifondazione e uno di Rinnovamento Leghista); e undici contari (quattro Ds, sei Margherita, un Verde), sei astenuti (tre Margherita, due Ds e un rappresentante dei Popolari Udeur) e due assenti di Forza Italia. Così la mozione è passata puntando il dito contro la compagnia accusata di portare avanti poltiiche repressive verso lavoratori e sindacalisti della Colombia, del Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele e Venezuela "per raggiungere i suoi fini economici". Ma nell'imbarazzo generale di una città che ha proprio la Coca Cola tra i principali sponsor delle Olimpiadi. E che soprattutto fatica a trovarne altri. Il sindaco Sergio Chiamparino (Ds) ha commentato con amara ironia: "Parafrasando Lenin, che diceva l'estremismo è una malattia infantile del comunismo, io dico che l'infantilismo è una malattia senile del comunismo. E allora coerenza imporrebbe di chiedere che la Coca Cola esca dagli sponsor olimpici, cosa che si sono ben guardati di fare. Incontrerò i vertici dell'azienda per chiedere chiarimenti, ma l'auspicio di quel documento andrà deluso era un uomo solo..mai nessuno che volesse giocare con lui... |