Nick: pearl jam Oggetto: Un film..come non se ne.. Data: 17/11/2005 14.5.10 Visite: 31
vedono molti... Dopo averlo visto scrissi questo, e lo ricopio, tant' che teng' a vede'. "In ogni metropoli del mondo anche solo camminando per strada s'incontrano persone, si creano dei contatti, ma a Los Angeles, i suoi abitanti sono talmente barricati dietro la loro città di vetro e metallo, da non incontrarsi quasi mai, ed è tanto il loro desiderio di imbattersi in qualcuno, di avere un contatto fisico, da volersi scontrare con qualcun altro solo per sentire che esiste." Alle volte mi sento così lontano dal mondo. Così distante. Ed è così tanta la paura di non poter mai colmare questo vuoto, che preferisco considerarlo uno scudo. Qualcosa che mi separi in maniera forte e decisa da tutto questo. Tutto questo che non è altro che la vita. La mia, come quella di tutti. E' per questo motivo che delle volte mi interesso in maniera così ossessiva della vita degl'altri. Di quella dei miei amici, ad esempio. Ho paura di estraniarmi così tanto dallo scorrere naturale del tempo, che ho bisogno di appigli reali. Reali, come le vite che guardiamo da fuori. E' per questo estraneamento così marcato, che cerco spesso di toccare il mio interlocutore. O anche solo una ragazza che mi sta accanto. Ho bisogno di sentirne la consistenza, di respirare al tatto la sua carne. Ho bisogno di riconoscere come qualcosa di vero, di consistente, le persone che mi stanno accanto, che mi interessano. Che fanno si che la mia vita non diventi come un enorme distesa di gente: un vuoto incolmabile. Mi capita di sfiorare le persone per farle accorgere che le sento. Che le avverto. Che la loro presenza lì, in quel momento per me, è fondamentale. Mi capita di sfiorarle, e mi capita che loro nemmeno se ne accorgano. Ma questo lo metto in conto. In certi momenti, ho l'impressione che tutte le vite siano enormi storie di solitudine. Ogni uomo è un isola, diceva qualcuno. E forse, non aveva poi tutti i torti. Ma capita, a volte, che quella solitudine possa ucciderti. Ti accorgi mentre ti ruba alacremente pezzi di te. E allora tu scalci, ti arrabbi, ti struggi per l'apatia che non ti fa respirare, fotti il mondo... ma sai che stai ledendo solo te stesso. Ed in certi momenti hai la forza di chiudere il pugno, di serrare la bocca, fare muso duro. Ti ribelli e lanci al mondo la tua sfida fatta di sorrisi e buone azioni. altre invece lasci che il nulla ti culli indistintamente, crogiolandoti nelle notti di un mese qualunque. Ho guardato fuori dalla macchina e c'era un'ambulanza alla ricerca di un morto, martin al telefono col suo destino, e le strade perennemente vuote e sole. Ho guardato dentro, e lo spettacolo era lo stesso. Ho allungato le mani, per sentire. Poi ho fatto per fermarmi.... ..per stasera ne avevo avuto abbastanza. *Grazie a CRASH, un assoluto CAPOLAVORO. "Non so piu' chi sono.Sono il fantasma d'uno sconosciuto." |