Nick: Franti Oggetto: Una cosa che scrissi Data: 17/11/2005 15.48.53 Visite: 58
Aveva una maglietta scollata di un colore strano. La prima cosa che avevo guardato era il collo lungo coperto da un foulard e poi i suoi seni. Una taglia sicuramente non superiore alla terza. Ottima cosa. Odio le tettone, anche perchè la forza di gravità fa brutti scherzi. E le cose penzolanti no, per piacere, dai! Poi i suoi occhi. Erano come quelli dei gatti. Giuro! Speravo fosse inquieta, ma niente. Si trovava a suo agio. Ma perché, porca miseria? Così mi faceva sentire un imbranato. Seduta nel posto di fianco al mio, mai in silenzio, con la voce che passava sopra la mia testa. Teneva le mani nascoste perché si vergognava delle sue mani. I l motivo? Non lo so. Stringeva gli occhi, a volte. Appena appena truccata. Una riga nera sopra gli occhi e un po’ di fondotinta. Al di là di ogni vomito che potesse venirvi, fuori c’era il cielo e c’era poco futuro. Poco futuro per un sacco di motivi. E per un sacco di problemi. Era come un film di fantascienza bloccato e la vita in un'automobile. Però quella vita occorreva sbloccarla e così uscimmo fuori per recarci al bar. Camminavano sottobraccio. Tirava un cazzo di vento e ridevano di niente. Avevamo solo una cazzo di fretta. O almeno, io avevo fretta. Immaginavo un bacio che veniva come le parole. Uscito prima delle parole. Ma guardavo la sua bocca e le vedevo davvero. Le parole. Del bacio manco l’ombra. Non ne ebbi il coraggio. Per molto forse avrò perso minuti preziosi, ma i miei occhi han’ visto allora cose silenziose ed immobili che altri non avrebbero mai visto, neppure in un milione di anni. Non sapevo spiegarmi neppure se fosse davvero una bella donna, ma ad occhio e croce avri detto di sì. Anzi, era bellissima. E poi non c’era il suo uomo, il suo ex o quasi ex, nonostante avrebbe dovuto essere lì. Ma non c’era e sicuramente non perché era rimasto indietro a parcheggiare la macchina. Avrei voluto dirle: "Lascia perdere. Là ci sono solo vestiti sporchi. Il tuo uomo ti sta lasciando o forse ti ha già lasciato, d’accordo, ma non è un grosso problema. Dammi un’ora, no, dammi mezz’ora e poi mi saprai dire". Quelle erano le cose che avrei dovuto dirle se solo non fossi il coniglio che sono. Avrei potuto mostrarle un sacco di cose e lei avrebbe capito. Non tutto, certo, ma abbastanza per farmi sentire un uomo felice. Ma forse questo mio essere coniglio mi aiutò, pur se inconsapevolmente. E’ un problema generale con le donne, quello degli ex o dei quasi ex. Davvero. Esseri stupendi, molto intelligenti e sensibili e pronti a fare qualsiasi lavoro, meglio di qualunque uomo, ma mai parlargli di ex o quasi ex. KO tecnico! Certe cose e certe persone non vanno mai via. Basta conviverci. Ma il tempo passa e le cose cambiano. E all’improvviso ti sembra che qualcuno ti stia pigliando per il culo. O che ti ha già preso per il culo. Specie quando gli ex tornano. Ma non è questo il punto. Non è una novità. Tutti imbrogliano tutti. Imbrogliare gli altri è un’idea fissa un po’ per tutti. Anche voi, per esempio, sono sicuro che almeno una volta avete fatto i cattivi. Almeno una volta qualcuno l’hai fatto morire anche tu. E poi le ferite passano, ma i ricordi restano. Ed io quella giornata ce l’ho stampata in testa. Nick: luciesogni Oggetto: nunziatella Data: 25/10/2005 12.28.57 Visite: 10 nunzia, tu ke ne capisci, come si chiama quella canzone degli u2 che ha un assolo ke fa nananaaaanaaaaaaaaaaaa nananaaaaaaaaaaaaana na naaaaaaaaa ecc |