Nick: NAPU`OuT Oggetto: xKIcredeEcomeADDORMENTARS Data: 13/12/2005 10.25.43 Visite: 44
Tempo di sopravvivenza: 6-15 minuti Introdotta in Oklahoma e Texas nel 1977; la prima esecuzione fu in Texas nel dicembre 1982. Comporta un'iniezione endovenosa continuata di una dose letale di un barbiturico ad azione rapida (pentothal) in combinazione con un agente chimico paralizzante. La procedura assomiglia a quella utilizzata per effettuare un'anestesia totale. In Texas viene usata una combinazione di tre sostanze: un barbiturico che rende il prigioniero incosciente, una sostanza che rilassa i muscoli e paralizza il diaframma in modo da bloccare il movimento dei polmoni e un'altra che provoca l'arresto cardiaco. C'è chi dice che questo sia il metodo di esecuzione più umano, invece possono esserci anche gravi complicazioni: l'uso prolungato di droghe per via endovenosa da parte del prigioniero può comportare la necessità di andare alla ricerca di una vena più profonda per via chirurgica; se il prigioniero si agita, il veleno può penetrare in un'arteria o in una parte di tessuto muscolare e provocare dolore; se le componenti non sono ben dosate o si combinano tra loro in anticipo sul tempo previsto, la miscela si può inspessire, ostruire le vene e rallentare il processo; se il barbiturico anestetico non agisce rapidamente il prigioniero può essere cosciente mentre soffoca o mentre i suoi polmoni si paralizzano. Riportiamo ora un particolare caso di un detenuto sottoposto all'iniezione letale: James Autry: giustiziato il 14 marzo 1984. La prima esecuzione era prevista per il novembre 1983: Autry era già stato legato alla barella e stava subendo la prima fase del procedimento - una soluzione salina veniva introdotta nelle sue vene - quando l'esecuzione è stata sospesa. Dopo la "seconda" esecuzione, un testimone oculare riferì che il condannato impiegò almeno dieci minuti a morire e per buona parte del tempo era cosciente, si muoveva e si lamentava del dolore. Un medico della prigione presente all'esecuzione ha riferito in seguito che l'ago si era occluso, rallentando così i tempi dell'esecuzione.
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