Nick: ][oria Oggetto: re:stanotte... Data: 22/2/2006 2.51.26 Visite: 15
è stato detto: Claudia si voltò lentamente fino a quando si trovò contro il corpo di lui, poi disse dolcemente, « Sto pensando alla stessa cosa alla quale stai pensando tu, Richard.» Egli la prese fra le braccia e la baciò con tenerezza, appena sfiorandole le labbra. Egli teneva la bocca socchiusa facendo scivolare le labbra su quelle di lei in un moto circolare. Poi aprì la bocca e spinse con forza i denti bianchi e forti contro quelli di lei, inviando nuove sensazioni pulsanti lungo il corpo della ragazza. Richard prese a succhiare la sua bocca, muovendo dolcemente le labbra fino a quando lei provò una sensazione simile a quella che provava durante il completo rapporto sessuale. Richard era un maestro nell'arte del baciare e agì su di lei fino a quando ogni cellula del corpo di Claudia prese a gemere invocando il coito, fino a quando la sua dolorante cervice prese a gridare e fino a quando lei si sentì sussurrare con voce roca, « Prendimi, Richard! Per amor del cielo, prendimi! » Egli la portò semisvenuta nella stanza da letto e la spogliò fino a quando il suo splendido corpo nudo giacque sul letto. Egli osservò la sua pelle divenire d'un colore rosa intenso, quasi che lei arrossisse a causa della passione carnale mentre egli la stava lentamente spogliando, come un buongustaio che contempla il festino. Che stupenda creatura, pensò. Infine anch'egli fu nudo come lei e si stese sul letto al suo fianco. Mentre giaceva di fianco a lui, Claudia provò la sensazione di essere accarezzata da mani di fiamma. Le dita diabolicamente capaci di lui scoprivano i centri nervosi più sensibili del suo corpo e li faceva vibrare come se lei fosse null'altro che un'arpa tesa ed accordata. Le sue dita avevano appena abbandonato una zona erogena che si contorceva per il desiderio ed ecco che già egli stava astutamente manipolando un altro punto del suo corpo. Perché non comincia a fare all'amore, pensò lei. Non posso resistere ancora a lungo, dopo tutto vi è un limite alla sopportazione umana. Bene, si disse lei, se lui è in grado di sopportare questa tensione potrò farcela anch'io. Forse questo era il modo in cui gli uomini sofisticati giocavano il gioco dell'amore. Richard cominciò a fare scorrere le labbra umide lungo le sue gambe al di sopra del ginocchio; nello stesso momento le sue mani stavano dolcemente titillando i suoi capezzoli fino a portarli ad una tesa erezione. Lei sentì scorrere nella propria intima cavità gli umori che si distillavano in lacrime ardenti ma ancora egli non compiva alcun movimento per penetrarla. Claudia giaceva senza forze, molto vicina allo svenimento. Attendeva, attendeva l'attimo nel quale Richard avrebbe affermato la sua mascolinità. Ora le soffici labbra di lui stavano sfiorando la tenera parte interna delle sue cosce tornite. Le labbra della sua vulva si stavano allargando sempre più sotto quella dolce titillazione. Ora le labbra di Richard erano sepolte nei lussureggianti ricci neri che ricoprivano il pube di lei. Poteva sentire la lingua ardente di lui, quasi una fiamma, dardeggiare dentro e fuori le delicate membrane del suo apparato vaginale. II liquido ardente cominciò a sprizzare sul volto del suo aguzzino e lei si contorse allontanandosi da lui, tremando in una indescrivibile estasi. Richard si alzò e si ripulì il volto con un asciugamano. Claudia continuava a giacere sul letto, momentaneamente soddisfatta dal recente orgasmo ma ancora chiedendosi perché Richard non avesse colto l'opportunità d'immergere la sua verga in lei. In questo egli sembrava davvero diverso da tutti gli altri uomini. Si riposarono, quietamente stretti l'uno nelle braccia dell'altra mentre le loro passioni erano per il momento smorzate. Claudia era curiosa ma attendeva un'occasione più favorevole. Certamente Richard Martini, l'idolo di due continenti, sapeva tutto ciò che era necessario conoscere sull'atto d'amore. Ancora una volta egli cominciò a giocare con il corpo di lei ed ancora Claudia attese, completamente deferente dinanzi alla sua presumibilmente superiore conoscenza. Ora egli aveva inserito un dito nella cavità anale di lei e la stava massaggiando leggermente mentre premeva il viso nello squisito solco posto fra i suoi seni. Questa era per Claudia una sensazione del tutto nuova. Ora, lei pensò, certamente lui farà veramente all'amore con me. Intanto egli aveva sepolto il naso sotto le ascelle di lei, odorando come un cane in amore. « Ah, tesoro, » egli disse, « la tua traspirazione è come un profumo delicatissimo! » La lingua docile stava ora scivolando sui seni tondi e lisci come seta ed egli la stava sospingendo in una posizione seduta sull'orlo del letto. Un qualche bisogno interno la spinse ad allargare le cosce per quanto le fosse fisicamente possibile, allora Richard scivolò dal letto con il moto sinuoso di un serpente che sguscia tra le foglie secche. Egli afferrò ciascuna delle sue caviglie e le spinse in alto mentre lei si poneva le mani sulle natiche, aggrappandosi ad esse mentre egli immergeva profondamente il volto nella fessura del suo sesso. Le labbra della vulva si aprivano mollemente sotto il suo infiammato attacco ed ora la sua lingua sinuosa si aprì la via nella vulva, toccando delicatamente ogni più piccolo anfratto. In profondità nella sua fessura, il clitoride prese ad irrigidirsi come il pene di un maschio. Claudia stava provando ciò che fino a quel momento era l'acme delle sensazioni fisiche assaporate nel corso della sua carriera. Ma ora Richard stava per giocare la sua carta migliore. Serrò leggermente fra i denti il clitoride e Claudia emise piccoli gemiti animaleschi che rivelavano l'insopportabile piacere che stava provando. Si muoveva come un'animale impazzito. « Smetti, Richard! » disse con voce ansante. « Sm..e..t..ti! » Il corpo di lei era attraversato da mille vibrazioni sensorie. Richard interruppe la sua azione mentre tutto ciò che vi era di liquido nel corpo di Claudia sembrò scorrere dalla sua vulva. Lei ora giaceva distesa sul volto, completamente esausta dopo il più feroce gioco d'amore che mai aveva dovuto affrontare. Il suo corpo era scosso da tremiti e fumava come le rovine scheletrite di un palazzo che sia stato raso al suolo da un incendio devastatore. Era del tutto intontita. Non ricordò per quanto tempo giacque immobile in quella posizione tanto simile alla morte. .......................................................
Nooooooooooooo chist è tropp nu papiell nn ce la faccio a leggerlo tutto...........  |