Nick: gay-o Oggetto: re:se sei povero... Data: 23/2/2006 23.29.18 Visite: 32
ROMA - Da quest'anno il governo italiano non elargirà più alle organizzazioni internazionali i cosiddetti "fondi volontari" che da oltre trent'anni consegna puntualmente. Il taglio, improvviso e passato quasi sotto silenzio, sarà di circa 52 milioni di euro. La decisione è chiara nella delibera del 16 febbraio scorso approvata dal ministero degli Esteri che, oltre a decurtare della metà il tradizionale bilancio dei cosiddetti contributi volontari alle organizzazioni internazionali, ha deciso che a Acnur, Unicef, Fao, Undp, Unesco e Oms non saranno più destinati fondi. Anche se, si fa comunque osservare da ambienti diplomatici, "i tagli sono temporanei e dovuti alla ridotta disponibilità di fondi". La denuncia è partita da "il Manifesto". Gli enti, preoccupati, confermano anche se, per ora, evitano di fare polemica.
Oltre ai tagli, ha fatto sapere il quotidiano, c'è anche una sorta di "redistribuzione": a beneficiare del contributo tra le grandi agenzie, quest'anno, saranno soltanto il Programma alimentare mondiale (Pam), l'ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine (Unodc) diretto dall'italiano Costa, l'ufficio internazionale del Lavoro (Ilo) che ha sede a Roma e tutti quegli uffici (come anche l'Undesa, l'Unido, Ipgri, Unccd, Unssc) della "filiera italiana", cioé diretti da italiani.
I fondi in questione danno sostanza alle relazioni "unilaterali" tra i Paesi membri e le organizzazioni internazionali e sono da sempre volontari. Non vanno confusi, invece, con un'altra quota, quelli "multilaterali", che è obbligatoria e definita in base alla ricchezza del paese. Resta il fatto che rappresentano una parte significativa delle loro entrate cui non è facile rinunciare.
I fondi tagliati, dunque, ammonterebbero a circa 52 milioni di euro. La "stranezza" dell'operazione è data poi dal fatto che la decisione è stata presa improvvisamente (di solito, infatti, i cambiamenti avvengono gradualmente) e che, a quanto sembra, non è stata per ora notificata alle diverse Agenzie.
I fondi, in particolare per quanto riguarda, ad esempio, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, sarebbero andati a coprire i progetti di emergenza (per i quali l'Italia è sempre stata, da trent'anni a questa parte, molto generosa). Anche per questo l'immagine del nostro Paese in campo internazionale esce piuttosto offuscata da questa vicenda. A quanto si apprende, i nostri diplomatici e funzionari che lavorano nei palazzi di Ginevra sarebbero alquanto imbarazzati. Soprattutto perché l'Italia, tra i Paesi "contribuenti" è sempre stata puntuale e, quindi, vista con estrema simpatia.
Conseguenze di questa decisione? Oltre ai mancati incassi per gli organismi internazionali interessati, ce n'è un'altra: di norma i donatori acquisiscono una certa influenza nelle linee programmatiche di questi soggetti internazionali, e con questo taglio l'Italia rischia di perdere quasi tutto il suo peso su scelte internazionali di politica sociale, sanitaria e culturale.
La risposta della Farnesina. Secondo quanto trapela da ambienti diplomatici, la delibera (che verrà resa pubblica nei prossimi giorni) prevede un temporaneo annullamento dei fondi destinati alle organizzazioni internazionali a causa di una situazione di scarsa disponibilità finanziaria definita "momentanea". "Questo - spiegano - è il risultato di dolorosi tagli finanziari decisi dal Parlamento per la necessità di collimare con i parametri di Maastricht e le direttrici dell'Unione Europea. Una situazione contingente dalla quale speriamo di uscire al più presto: appena ci troveremo in una situazione mgliore prenderemo le decisioni necessarie per avvicinarci considerevolmente agli stanziamenti dello scorso anno". La decisione, fanno inoltre sapere, verrà ridiscussa all'interno delle prossime riunioni del Comitato Direzionale del ministero.
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