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Data: 28/2/2006 10.16.45
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un estratto dal terzo rapporto annuale di Federculture:

La caduta dell’intervento pubblico dello Stato a favore della cultura, che pare confermato
anche dalle scelte della finanziaria per il 2006, rischia di consolidare il declino del settore e con esso del Paese intero. Misconoscendo, di fatto, uno dei principi cardine e più innovativi della nostra Costituzione, quell’art. 9 secondo il quale "la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione". Si tratta di una consapevolezza ormai diffusa e foriera di azioni conseguenti nei Paesi europei. La dichiarazione di Lisbona, che ha concluso i lavori della IV sessione del Parlamento culturale europeo di dicembre, ha ribadito il ruolo della cultura quale forza motrice per l’Europa nel XXI secolo.
Mentre lo Stato sembra abdicare al suo ruolo storico e istituzionale, in Italia segnali forti e incoraggianti vengono dal movimento degli Enti locali
e delle Regioni. Come è emerso dalla Conferenza nazionale, promossa a Roma nel mese di febbraio dalle associazioni dei comuni, province, regioni
e da Federculture, dal titolo "Le città della cultura". Si sono riuniti migliaia di assessori alla cultura e al turismo, sindaci, imprese, operatori dell’associazionismo, esperti, per discutere e lanciare proposte di cambiamento di rotta. È, infatti, dal territorio, dalle strategie di governance messe
in atto, che si riavvia il processo di sviluppo dal quale vengono i risultati più lusinghieri. Lo dimostra l’esperienza di Roma, la cui trasformazione e rinnovamento degli ultimi anni la pone come punto di riferimento internazionale.
Partendo da una nuova considerazione dei beni culturali non solo come valore in sé ma come valore d’uso sociale. Si è rimesso, così, in moto, non solo nelle grandi città d’arte ma anche nelle realtà minori, un disegno di rinascita delle identità e di valorizzazione delle ricchezze
artistiche e dei luoghi della vita quotidiana, dai parchi, alle strutture abbandonate. Alcuni esempi. Seguendo la positiva esperienza di Roma,
anche Napoli ha vissuto la sua "notte bianca" promossa dal Comune, che ha portato nelle piazze e nei musei della città due milioni di persone. Centinaia
di spettacoli, mostre, proposte culturali che hanno ridato slancio e coraggio ai giovani, alle famiglie, agli anziani nel riappropriarsi di luoghi
troppo a lungo degradati e controllati dalla malavita. Il gioco vale la candela?
Si sono chiesti alcuni. Il risultato in termini di aumento del livello di attrattività internazionale della città e di fatturato a favore del sistema
economico – 60 milioni i consumi generati in una notte a Roma a fronte di circa 3 milioni di investimento pubblico e privato, mentre a Napoli il pienone in locali e alberghi ha fruttato un affare da 30 milioni – parla da sé. Tutto in una notte di civiltà e solidarietà. Ma non solo. Anche i piccoli
centri hanno mostrato un dinamismo significativo, con riscontri impensabili solo qualche anno fa.
Il "Festivaletteratura" di Mantova ha contato 60.000 presenze in pochi giorni con un incremento del 16% rispetto alla stagione 2004; il Festival della filosofia di Modena, in tre giorni, ha visto la partecipazione addirittura di 120.000 persone. Genova, grazie agli splendidi programmi dell’area
del "Porto Antico" e dell’Acquario, è riuscita quest’anno a ripetere gli straordinari risultati della stagione precedente, quella della capitale europea
della cultura.
Insomma, le città possono diventare un nuovo ambito, un insieme di interessi e di politiche nel quale si giocano le chances del benessere diffuso. Ma anche un laboratorio d’innovazione, d’arte e creatività e fucina per nuove forme di imprenditorialità.
L’Italia potrà, dunque, riprendere, nell’Europa che si allarga a Oriente, il suo ruolo storico di incontro tra culture se saprà riattivare politiche d’intervento che rinnovino, a partire dall’educazione e dalla ricerca, i valori della propria identità e cultura.


"..a nuje10 e consorte romantici e bolscevichi [cit.].."


http://ilmiocurriculum.splinder.com

CHI NON HA MEMORIA NON HA FUTURO:

http://www.fondazionecipriani.it/carlo.htm




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