Nick: ilBuio Oggetto: risposta Data: 21/5/2006 20.50.3 Visite: 34
i candidati alle elezioni vengono scelti secondo diversi ragionamenti che possono essere così sintetizzati...
1) ci sono partiti che candidano prevalentemente propri iscritti, secondo il gioco delle correnti. questo metodo garantisce il vantaggio di avere dei fedelissimi, tanto è vero che lo si utilizza per le elezioni politiche, ma può essere controproducente perché l'iscritto viene identificato col partito e non porta un valore aggiunto...
2) ci sono poi partiti (o situazioni) in cui vengono candidati i cosiddetti membri della "società civile", ossia personalità che si pensa possano dare una ventata di nuovi voti e che gli elettori identificano meno col partito. questo genere di candidati è storicamente più presente nelle elezioni amministrative (come queste). Spesso i partiti approfittano dei candidati esterni, che vengono scelti se sono forti....ma non abbastanza da essere eletti (per non togliere posti ai militanti).
3) vi sono le liste civiche in cui manca un partito alle spalle e che vengono create attorno alla figura carismatica di un leader oppure da persone con gli stessi interessi. qui i candidati sono prescelti dal capo o nel secondo caso i promotori stessi dell'iniziativa
4) v'è è poi il caso delle cosiddette liste civetta...finti partiti, creati a tavolino per portare vantaggio ad una coalizione. In questo caso la forza dei candidati è un elemento di secondo piano, rispetto al vantaggio di avere una lista in più (esempi recenti "forza napoli 10", "no euro", "ambienta lista")
5) ci sono poi i candidati di bandiera, personaggi con una notorietà mediatica (passata o futura) tale da spostare voti di indecisi (è il caso di berlusconi candidato a consigliere comunale, ma anche di cicciolina o di caruso)
In linea di massima a queste elezioni, specie nei partiti di destra o nei partiti minori di sinistra, occorreva proporsi alla direzione per essere prescelti.... |