Nick: otAmArR Oggetto: re:avevo giˆ notato Data: 5/1/2004 15.11.28 Visite: 26
Non voglio fare il saccente, fermiamoci un attimo e ragionamoci. Le guerre erano una volta un legittimo strumento di sopravvivenza. Non di espansione o altro, ma proprio di sopravvivenza. In un'epoca in cui l'uomo non aveva nè capacità di trasformazione della natura come invece capita oggi e le risorse erano limitate, era inevitabile il detto "mors tua vita mea". E qui ti posso dare ragione quando dici che un esercito(se si può chiamare così) era un mezzo di distruzione. Anche se pur sempre legittimato da bisogni primi. Nel tempo le cose sono cambiate. E proprio dell'esercito italiano tutto si può dire tranne che si tratta di una banda di assassini. O uno strumento di distruzione. Anche a me piacerebbe un mondo dove non ci sia bisogno di imbracciare un fucile, ma vuoi per una ragione vuoi per un'altra c'è sempre una testa di cazzo che decide di applicare il principio della guerra così come detto prima. Allora si rende necessario uno strumento che si opponga a un altro strumento. Conosco di ragazzi che effettivamente sono flippati loro e le armi. Ma ce ne sono tanti altri e sono la stragrande maggioranza che vedono il loro ruolo, come un servizio da fare con umiltà al paese. Ricordi "per chi suona la campana?" Quando il soldato tizio si ritrova nella trincea con l'altro soldato caio ormai cadavere? Riconosce in lui un ragazzo uguale uguale a sè. In conclusione: un esercito non è necessariamente uno strumento di distruzione. Specie al giorno d'oggi. E quei ragazzi che indossano una divisa non sono da condannare. Perchè fanno qualcosa che dovremmo fare noi tutti. Sarò stupido, ma reputo inutile fare dei girotondi di piazza se poi ci scagliamo contro quelli che ci difendono. Se vogliamo un mondo migliore dobbiamo fare in maniera tale che realmente lo sia. E fino al ragnarok, purtroppo, ci sarà bisogno di qualcuno che stia con un fucile in mano.
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