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Nick: diabolica
Oggetto: Giava: un aiuto per le vittime
Data: 30/5/2006 6.24.25
Visite: 371

Indonesia: si lotta per sopravvivere dopo il terremoto


 


Rani, 5 anni, riceve le prime cure. Il suo giaciglio è un tappeto sul pavimento dell'ospedale di Penembahan Senopati, a Yogyakarta (isola di Giava)
Rani, 5 anni, riceve le prime cure sul pavimento dell'ospedale di Penembahan Senopati, a Yogyakarta (isola di Giava) - ©UNICEF Indonesia/2006/J.Estey


Yogyakarta (Indonesia), 28 maggio 2006 - Nelle prime ore di ieri, un potente terremoto del grado 6,2 della scala Richter ha colpito la regione centrale dell'isola di Giava - l'isola più densamente popolata del pianeta.
 
Il sisma ha devastato la periferia meridionale di Yogyakarta, città di tre milioni di abitanti e sede del più grande complesso buddista del mondo, uccidendo almeno 4.600 persone (il bilancio va considerato purtroppo ancora provvisorio).

Almeno un terzo delle vittime sono bambini e ragazzi.

Si stima che i feriti siano circa 30.000, e i senzatetto non meno di 100.000. In massima parte, morti e feriti sono stati registrati nel distretto di Bantul, situato tra la metropoli di Yogyakarta e la costa sud di Giava.  

Il personale dell'UNICEF è giunto sulla scena del disastro sin dalle prime ore dopo la scossa, avvenuta poco prima dell'alba di sabato 27. Numerosi altri operatori umanitari dell'organizzazione sono stati immediatamente spostati sulla zona del sisma da altre aree dell'Indonesia.
 
I team dell'UNICEF sono al momento impegnati nella fase di stima rapida dei bisogni, indispensabile per stabilire le priorità di intervento e orientare al meglio gli aiuti umanitari in arrivo.



 


 


I bambini sono i più colpiti



 


Una ragazzina ferita viene trasportata a braccia da due soldati
©UNICEF Indonesia/2006/J.Estey


Ventiquattro ore dopo il sisma, l'ospedale distrettuale di Bantul è ancora un panorama di sofferenza e disperazione.
 
Medici e infermieri fanno fatica a gestire il continuo afflusso di barelle cariche di feriti, tutti bisognosi di attenzioni e cure, portate da volontari e dalle forze di sicurezza che qui, come in occasione dello tsunami di dicembre 2004, sono state dispiegate per i soccorsi.
 
Fratture di arti, traumi cranici, commozioni cerebrali e tagli sul volto sono le ferite più diffuse fra i sopravvissuti, alle quali si affiancano con il passare delle ore disidratazione e ustioni da esposizione al sole.
 
Per i più piccoli, le ferite sono particolarmente gravi: i loro fragili corpi offrono scarsa resistenza alle parti in legno o cemento crollate da muri e soffitti. Alcuni bambini sono talmente coperti da bendaggi da non essere riconoscibili.
 
Privi di scorte di medicinali e con lo spazio ormai completamente congestionato, i dottori sono costretti a operare all'aperto, nel cortile di fronte all'ospedale, a volte persino senza anestesia.
 
In tutti i villaggi intorno alla città i segni del terremoto sono visibili ovunque: intere abitazioni crollate su se stesse, oggetti familiari sparsi fra le macerie, scuole completamente spianate, cavi elettrici contorti e tranciati.
 
Si vedono numerosissime famiglie in movimento lungo le strade dissestate dal movimento tellurico, oppure sedute intorno a un falò o a un fornelletto a gas, in attesa di sapere dove andare.



 


 


Scatta il ponte aereo umanitario



 


L'UNICEF sta inviando aiuti di emergenza per via aerea, con l'obiettivo di dare risposta alle necessità più urgenti dei bambini e delle loro famiglie.
 
Le scorte inviate includono:




 


Altri beni di primo soccorso saranno inviati con un ponte aereo tra lunedì 29 e martedì 30, mentre mercoledì 31 maggio inizierà a muoversi un convoglio umanitario via terra.
 
Le attività di invio di medicinali e attrezzature sanitarie sono coordinate dal personale delle Nazioni Unite e dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO).



 



Anche tu puoi aiutare i bambini colpiti dal terremoto


 

E' possibile aiutare i bambini di Giava  con un versamento tramite:
- donazione on line su questo sito
- cc postale n. 745.000, intestato a UNICEF Italia, causale "Emergenza terremoto in Indonesia".
- cc bancario n. 000000505010, intestato a UNICEF Italia, Banca Popolare Etica, CIN M, ABI 05018, CAB 12100
- donazione presso la sede del Comitato UNICEF della tua città (qui trovi tutti gli indirizzi)


 



Comitati regionali e provinciali dell'UNICEF Italia


 


L'UNICEF Italia è presente in modo capillare su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di Comitati regionali e provinciali animati da migliaia di volontarie e volontari

I Comitati locali sono articolazioni decentrate del Comitato Italiano per l'UNICEF, di cui fanno parte a tutti gli effetti e con cui condividono gli obiettivi e le priorità. 
 
Dal punto di vista giuridico non sono distinti né autonomi dalla sede nazionale, che anzi rappresentano al livello regionale e provinciale, tuttavia godono di un'ampia autonomia operativa che ne accresce l'efficacia sul territorio.

Ai Comitati regionali e provinciali, infatti, spetta l'importante compito di operare per fare vivere localmente le iniziative nazionali e internazionali di sensibilizzazione e di raccolta di fondi coordinate con la sede centrale a beneficio dei programmi che l'UNICEF realizza in tutto il mondo, creando contatti diretti con le diverse articolazioni della società civile - cittadini, enti locali, associazioni, imprese.

I Comitati provinciali sono il cuore operativo dell'UNICEF in Italia e i punti di riferimento per chiunque voglia conoscere da vicino l'impegno dell'Organizzazione, acquisire informazioni, effettuare donazioni o svolgere attività di volontariato.

I Comitati regionali sono gli organi di coordinamento dell'azione dei Comitati provinciali all'interno della Regione di riferimento.

Negli ultimi anni, ai Comitati si sono affiancate in numerose città anche i Punti di Incontro UNICEF, al tempo stesso luoghi di vendita dei prodotti dell'UNICEF e sedi in cui ricevere informazioni, documentazione e assistere a dibattiti sulle tematiche dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.
 
Attualmente, fanno parte del Comitato Italiano per l'UNICEF 20 Comitati regionali, 99 Comitati provinciali e 45 Punti di Incontro.
 
Nel corso del 2004 i Comitati locali hanno raccolto 12.907.545 euro per sostenere le attività dell'UNICEF nel mondo






Comitato regionale UNICEF - Campania
Presidente del Comitato
Margherita Dini Ciacci

Segretario del Comitato
Ugo La Tessa


.Sede
Largo Martuscelli, 26
80127 Napoli
telefono: 081 71 470 57
fax: 081 64 58 95
e-mail: comitato.napoli@unicef.it


Orario di apertura
mattina: dalle 9.30 alle 13.00
pomeriggio: dalle 15.00 alle 18.30
chiuso il sabato e la domenica

Dove siamo
quartiere Vomero
al termine di Via Cilea
Naviga la mappa sul portale Libero


Come raggiungerci
Stazione Metropolitana Collinare di Via Cilea
In autobus: Linea C33 - Fermata Corso Europa
In auto: raggiungere la A56, girare per lo svincolo Vomero
dopo circa un chilometro,
girare a destra in Via Francesco Cilea e
prendere Corso Europa,
dopo 60 metri
si arriva in Largo Domenico Martuscelli 








http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2108




"Usami o muori."
M.



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   re:Giava   30/5/2006 8.8.19 (50 visite)   Ery
   re:Giava: un aiuto per le vittime   30/5/2006 10.8.35 (67 visite)   fruitloop
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      re:Giava: un aiuto per le vittime   30/5/2006 17.43.37 (57 visite)   brangelina
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