Nick: Alex Oggetto: giocattoli ? Data: 22/2/2004 15.50.25 Visite: 59
Giusto per ricordarvi che non sono dei giocattoli... Ecco i vari tipi di lesione che può provocare un colpo di pistola: Tipi di lesione. 1. Contusione: è rappresentata da una ecchimosi semplice od escoriata. 2. Ferita: è una soluzione di continuo della cute che può condurre a tramiti trapassanti o a fondo cieco (il proiettile rimane imprigionato nei tessuti) o infine a semicanale (situato sulla superficie cutanea urtata di striscio). La ferita cutanea è un foro a stampo con margini sfrangiati, di diametro inferiore al proiettile per la retrazione elastica della pelle. I proiettili piccoli ed appuntiti producono fenditure lineari simili a quelle di uno strumento a punta. Il proiettile, nel trapassare la cute si deterge di tutte le sostanze (fecce, grasso, ecc.) raccolte nella canna e produce l'orletto di detersione, concentrico alla ferita. L'orletto di detersione non si vede nei colpi sparati sul vivente perchè mascherato dal sangue. Se il proiettile trapassa degli abiti lo si potrà riscontrare sulla stoffa. Nel cadavere è evidentissimo. Prima di penetrare nella cute il proiettile la stira ed introflette a dito di guanto esercitando un'azione contusiva ed escoriativa che provoca, all'esterno dell'orletto di detersione, l'orletto di escoriazione e contusione di colore rosso nerastro nel colpo sparato al vivente e giallastro per essicamento dell'abrasione nel colpo sparato al cadavere. In caso di colpo obliquo l'orletto di escoriazione è ovoidale con sviluppo maggiore dal lato di provenienza del proiettile. 3. Scoppio: si osserva con frequenza in organi cavi in stato di replezione come lo stomaco e l'intestino in fase digestiva, la vescica, l'utero gravido, il cuore in diastole, il cranio, il canale midollare di ossa lunghe, ma anche in organi parenchimatosi come la milza, il fegato i reni. Lo scoppio è determinato da onde d'urto impresse ai liquidi dal proiettile ed avviene dopo che il proiettile stesso è già fuoriuscito dal corpo. 4. Lesioni da proiettili secondari: possono essere escoriazioni, ecchimosi o ferite, prodotte da frammenti metallici del proiettile o di armi difettose o da oggetti tipo bottoni, fibbie, sassi colpiti a loro volta dal proiettile. 5. Possono determinare dei segni caratteristici la bocca dell'arma, la fiammata ed il fumo dello sparo, alcuni grani di polvere da sparo proiettati a modesta distanza. a) impronta a stampo: ecchimosi escoriata o ferita figurata che riproduce il piano anteriore dell'arma. b) azione dei gas: nei colpi a contatto, espandendosi si incuneano dentro la ferita nel sottocutaneo e lacerare dall'interno all'esterno, a raggiera o a stella, il foro d'ingresso, premono la cute contro la bocca dell'arma con produzione dell'impronta a stampo; negli spari ravvicinati colpiscono la superficie cutanea e vi provocano una traccia escoriata giallo-bruna, permanganacea, l'alone di compressione. c) alone di ustione: è causato dal fuoco che esce dalla canna con bruciatura dei peli ed ustione superficiale dell'epidermide, che si sovrappone all'azione dei gas. d) alone di affumicatura: è dovuto al fumo che deposita residui carboniosi intorno al foro d'ingresso su un raggio maggiore dei precedenti e viene facilmente rimosso con un semplice lavaggio con acqua. e) alone di tatuaggio: è determinato dall'infissione nel derma dei granuli incombusti più grossi e dotati di maggiore energia cinetica; ovviamente non può essere rimosso dalla detersione cutanea. Tutti questi aloni sono circolari, concentrici al foro d'ingresso, nei colpi perpendicolari alla superficie, elissoidali con foro eccentrico nei colpi obliqui o nelle superfici curve con maggiore sviluppo dalla parte opposta alla provenienza del tiro. Caratteri del foro d'ingresso in base alla distanza. 1) colpi a contatto: all'esterno vi è l'impronta a stampo della bocca dell'arma, la ferita e squarciata a forma stellata per effetto dell'espansione dei gas, nel primo tratto del tramite si reperisce l'affumicatura. 2) colpi in vicinanza: la ferita ha le caratteristiche generali, ma i due orletti sono mascherati dagli aloni di compressione, ustione, affumicatura e tatuaggio. A parte l'alone di tatuaggio che tende sempre a crescere, pur diradandosi, fino alla scomparsa, tutti gli altri inizialmente crescono di diametro e poi si riducono fino a scomparire. Vi sono differenze fra la distanza di scomparsa degli aloni delle polveri nere rispetto alle polveri bianche: Polvere nera Polvere bianca Ustione circa cm 10 circa cm 5 Compressione " cm 15 " cm 15 Affumicatura " cm 20 " cm 15 Tatuaggio " cm 40 " cm 50 3) colpi a distanza: hanno le caratteristiche generali della ferita con orletti di detersione e di escoriazione. Si possono considerare "a distanza" dopo i 50 cm circa. Caratteri del tramite. Si presenta come un canale scavato nello spessore dei tessuti interni, delimitato da pareti anfrattuose ed infiltrate di sangue, contenente materiali necrotici e talora corpi estranei. Di regola è rettilineo, ma può essere angolato se deviato da un osso o curvilineo quando segue tangenzialmente la superficie di una costola o del cranio. E' imbutiforme slargandosi verso l'uscita. Se il proiettile si frammenta si produrranno tramiti multipli. Se è a fondo cieco nella parte terminale si reperisce di solito il proiettile, che può essere però asportato dalla peristalsi del tubo digerente o dalla corrente ematica. Caratteri del foro d'uscita. Se il proiettile conserva ancora una notevole energia cinetica e quindi forza di penetrazione, si forma una ferita rotondeggiante, altrimenti è ovale, lineare, stellata con margini irregolari, estroflessi ed infiltrati di sangue. Il foro d'uscita è più grande di quello d'ingresso, più che a livello cutaneo nei singoli organi attraversati. E' sprovvisto di orletto escoriato, di ustione, affumicatura e tatuaggio salvo due eccezioni: 1) si può formare una specie di orletto escoriato quando la cute viene schiacciata dal proiettile contro una resistenza quale una cintura o una fibbia, 2) è possibile rilevare un'affumicatura in colpi sparati a contatto o a bruciapelo con tramite molto breve per cui il fumo può attraversarlo interamente e depositarsi dalla parte opposta, trattenuto dagli abiti. Lesioni da cariche multiple. In genere sono usati fucili da caccia caricati con cartucce a pallini. Fino a 1-2 m i pallini sono tutti raggruppati, quindi si distanziano col progredire nella traiettoria a formare una rosata che è di circa 15 cm di diametro a 35 m (distanza in metri = 2,25*diametro rosata in cm). I pallini non sono dotati della medesima energia cinetica ed in genere quelli periferici tendono a cadere prima. 1) Nei colpi esplosi a contatto o da vicino il foro d'ingresso presenta gli stessi caratteri del colpo a proiettile unico quali l'impronta dell'arma, l'ustione, la compressione, l'affumicatura ed il tatuaggio su una superficie in genere più vasta rispetto alle armi a canna corta; il tramite è in genere unico imbutiforme, con gravissime lesioni interne ed emorragie profuse; il foro di uscita può essere vasto con estroflessione della cute a lembi. 2) Fino ad 1-2 m vi è ancora un solo foro d'entrata, con margini festonati e sfrangiati. Nel tramite si può riscontrare la borra. 3) Fino a 5-10 m si produce una ferita principale centrale sempre a margini festonati, contornata da ferite puntiformi, ciascuna con i sui orletti di detersione e di escoriazione oltre ad una contusione da borra. 4) Oltre i 10 m si formano ferite multiple puntiformi disseminate su una vasta superficie cutanea corrispondente alla rosata ed una maggiore concentrazione (nel colpo unico) in una zona centrale. I pallini periferici, oltre a cadere per primi, hanno un potere di penetrazione ridotto, per cui accanto a tramiti transfossi si possono reperire tramiti brevi sottocutanei. Diagnosi medico legale. Natura delle lesioni. Nelle ferite da proiettili multipli la disposizione, la forma ed il riscontro di pallini ritenuti permettono sempre la diagnosi. Le ferite da proiettile unico esploso in vicinanza si riconoscono per gli aloni intorno al foro d'ingresso; nei colpi a distanza è necessario fare una diagnosi differenziale con le ferite da punta evidenziando rispetto a queste un orletto escoriativo più netto, l'orletto di detersione, la maggiore profondità e dimensione del tramite il suo andamento imbutiforme e reperendo il proiettile ritenuto. Direzione del colpo. In base alle caratteristiche dei fori d'ingresso e d'uscita è possibile individuare la traiettoria anatomica del proiettile, per la traiettoria balistica è necessario conoscere la posizione della vittima al momento dello sparo, se in piedi, seduta, ferma o in movimento, oppure reperire un proiettile trapassante infisso nelle pareti o nei mobili. Numero dei colpi. Possono insorgere delle difficoltà quando due o più proiettili penetrano attraverso lo stesso foro d'ingresso, lo stesso proiettile attraversa un arto o una mammella e rientra in un'altra regione oppure si frammenta e produce vari tramiti. Distanza di sparo. Nel colpo unico, in base ai segni attorno al foro d'ingresso, è possibile differenziare colpi a contatto, in vicinanza o da lontano, cioè superiori a 50 cm, per i proiettili multipli la distanza intercorrente fra le singole ferite può aiutare a ricostruire le dimensioni della rosata per risalire alla distanza del colpo sparato da lontano. Identificazione dei proiettili e dell'arma usata. L'esame del proiettile e delle sue rigature permette di stabilire il calibro ed il tipo di arma che lo ha sparato. Sulla superficie del proiettile, oltre alla rigatura si formano dei solchi e delle strie che sono caratteristici di ogni canna, il loro esame mediante il microscopio comparatore permette di stabilire con certezza se due proiettili sono stati esplosi dalla stessa arma. Anche sui bossoli delle cartucce esplose si formano dei segni del percussore e del meccanismo di caricamento e di estrazione, ben esaminabili con lo stereomicroscopio, che sono caratteristici di ogni arma. Naturalmente per l'identificazione di un'arma sospetta è necessario averla sotto sequestro ed eseguire dei tiri di confronto. Identificazione delle polveri. Si usano le reazioni della difenilamina, della fentrossazine e del reattivo di Griess-Lunge per riscontrare la presenza di nitriti e nitrati (anche quelli delle urine, dei concimi, dei conservanti alimentari), la reazione della brucina per escludere le false positività (è però scarsamente sensibile e con le armi moderne praticamente sempre negativa). La ricerca dello zolfo permette di riconoscere la polvere nera dalla bianca. La reazione al cloruro stannoso identifica il mercurio del fulminato d'innesco (oggi non si usa più perchè altamente corrosivo, è stato sostituito dallo stifnato di piombo e dal nitrato di bario). Attualmente mediante la spettrofotometria di assorbimento atomico e l'analisi con attivazione neutronica si ricercano i metalli contenuti nelle miscele propellenti (antimonio soprattutto, quindi potassio, piombo, bario e rame) per identificare i residui di polvere repertati sulle mani mediante il guanto di paraffina o sugli abiti.
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