Nick: *FLoRiLoO* Oggetto: re:cosa senti? Data: 27/9/2006 15.20.43 Visite: 59
Dunque mia zia si operò 4 anni fa, provava molto dolore, ma fu ricoverata x 2 giorni e subito dimessa. Ti fanno l'anestesia locale, e dopo ovviamente senti 1 pokino di dolore, ma dovuti alla rigenerazione dei tessuti, alla guarigione. Mia zia tenne una benda ke la fasciava dal polso alle dita x un paio di settimane, x evitare di sforzare la mano nei movimenti. Cmq tranquillo, una volta superato l'intervento è andato tutto a posto, e a parte i piccoli inconvenienti del dopo-operazione mia zia è stata presto bene ed ora non ha più dolori! Cmq vale la pena risolvere chirurgicamente il problema xkè col passar del tempo la situazione si aggrava: la mano è addetta ai movimenti, e i movimenti in questo caso rappresentano proprio la causa della sindrome! Ti mando qualke informazione da questo sito: http://www.tunnel-carpale.com/sindrome_tunnel_carpale.htm#a1 La terapia della Sindrome del Tunnel Carpale (stc) può essere conservativa o chirurgica. Secondo le indicazioni dell'American Accademy of Neurology (AAN,1993), il trattamento conservativo è da tentare se non ci sono deficit della forza o della sensibilità o severe anomalie all'esame EMG/ENG. E' importante, comunque, non operare il paziente troppo tardi , in quanto possono permanere esiti; il paziente in terapia conservativa deve pertanto essere controllato. Conservativa. Talvolta è sufficiente cambiare modalità di svolgimento dell'attività lavorativa per avere un miglioramento. Si avvale di: ultrasuoni, ionoforesi, laser, che possono migliorare i sintomi , ma non agiscono sulla causa della Sindrome (ripetute e prolungate flesso-estensioni del polso); farmaci antinfiammatori non steroidei, hanno scarsa efficacia, farmaci steroidei, hanno efficacia limitata nel tempo; infiltrazioni efficaci sui sintomi, ma con due grossi "effetti collaterali": un dimostrato danno fibrotico del nervo e il rischio che il paziente posticipi troppo l'intervento con esiti permanenti; stecche per il polso (splint) efficaci, ma poco tollerate, solitamente usate solo di notte e che pertanto non incidono sulla causa della sindrome. Policarpal (nuovo polsino) è una novità, poiché limita efficacemente la flesso-estensione del polso, senza bloccarlo e permette il normale uso della mano (anche opposizione del pollice) per cui può comodamente essere utilizzato giorno e notte , influendo così sulla causa della patologia. Chirurgica. L'intervento prevede il taglio del legamento traverso del carpo (tetto del tunnel carpale), talvolta associato a una neurolisi. Può essere effettuato con tecnica tradizionale o endoscopica, in anestesia locale o brachiale, mediamente con convalescenza di circa venti giorni, un po' più breve se effettuato in via endoscopica, tuttavia non sembrano esserci criteri univoci per scegliere l'uno o l'altro tipo di intervento. La convalescenza è solitamente compresa fra 2 e 4 settimane.
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