Nick: Casual Oggetto: modello inglese Data: 5/2/2007 19.13.56 Visite: 44
ho fatto già unpost un po' di settimane fa, se hai voglia cercalo. di seguito l'integrazione. in sintesi, il modello inglese presuppone immensi investimenti per un profitto che nel tempo è ancora maggiore, ma solo nel tempo. i profitti vengono in parte dal costo elevato dei biglietti, ma in parte molto molto maggiore dai diritti televisivi, che sono venduti in tantissime nazioni e non solo in inghilterra. giusto per dirne una ci sono giocatori di nazioni calcisticamente di secondo piano che vengono comprati solo per vendere i diritti in quei paesi. le due squadre di punta sono il chelsea del russo abramovich e il man u dell'americano glazer, entrambi stramiliardari in dollari/euro/sterline. in questi giorni una cordata americana sta comprando il liverpool per 475 milioni di sterline e un investimento complessivo di circa 700, cioè 1000 milioni di euro. ricordo a tutti che il napoli è fallito per 35 milioni di euro di debiti e per trovare uno che li tirasse fuori abbiamo penato anni. in italia, dove per mettere due tornelli, le telecamere e i frangifolla stanno da due anni a chiedere deroghe, chi tirerà fuori questi soldi? forse solo le 3 grandi del nord (e la juve si deve vedere come si ripiglia, intato sta costruendo il suo stadio da zero) e magari qualche squadra cara al potere politico romano. per il resto o arrivano investitori stranieri o il cosiddetto modello inglese vorrà dire solo più misure repressive per i tifosi. postilla finale, oggi negli stadi inglesi non ci sono più i tifosi di una volta e in molti quartieri una volta bianchi, inglesi e operai abita una maggioranza di immigrati, i cui figli spesso se ne fottono di andare alla partita. è esattamente quello che è successo nell'east end di londra. se ne vanno i settori popolari inglesi e arriva chi può pagare un abbonamento che costa fra le 700 e le 3000 sterline all'anno (palchi extravip esclusi). questi sono i motivi che rendono poco attuabile il modello inglese in italia. |