
Anna Nicole Smith è morta a soli 39 anni. Lo ha confermato il suo legale. L'ex coniglietta è stata ritrovata priva di sensi nella sua camera d'albergo all'Hard Rock Cafe and Casino di Hollywood che avrebbe dovuto lasciare oggi. È deceduta prima di raggiungere il Memorial Regional Hospital. L'autopsia sarà effettuata in giornata.
Il capo della polizia di Seminole, Florida, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa che la donna è stata trovata dalla sua infermiera alle 13:39 di ieri. Sei minuti dopo è stata avvertita la polizia con la richiesta di "assistenza medica personale", che al suo arrivo ha trovato la sua guardia del corpo che tentava disperatamente di rianimarla. Cinque minuti più tardi la richiesta di unità di soccorso e la vana corsa in ospedale.
A settembre un terribile lutto l'aveva colpita: pochi giorni dopo aver dato alla luce la piccola Dannielynn, il primogenito 20enne
Daniel era morto di overdose per aver ingerito un cocktail letale di metadone e antidepressivi, nella stessa stanza dove la madre aveva partorito. Ma il 2006 l'aveva anche vista vincitrice di una battaglia davanti alla Corte Suprema di Washington: l'avvocatura della Casa Bianca l'aiutò rivendicare l'immensa fortuna del defunto marito, Howard Marshall II, sposato all'età di 89 anni e morto tra le sue braccia un anno dopo. Nonostante la sentenza Anna Nicole è morta prima di riuscire a ottenere l'eredità.
L'incontro con l'anziano marito era avvenuto in un locale di Houston, dove lei, all'epoca 26enne, faceva la spogliarellista. Imminenti le nozze, e pochi mesi dopo l'uomo morì, lasciando la giovane vedova a contendersi un'eredità stimata in 1,6 miliardi di dollari con il figlio ed unico erede E. Pierce Marshall (deceduto lo scorso giugno all'età di 67 anni).
In un primo momento una corte federale del Texas riconobbe a Smith 474 milioni di dollari, ma successivamente l'eredità fu ridotta a 89 milioni di dollari da un giudice distrettuale federale e finalmente cancellata da una corte d'appello. La Corte Suprema di Washington accettò di occuparsi del caso e incoraggiò la vedova a tornare a far valere i propri diritti di fronte a un giudice. Le foto di una Anna Nicole in lacrime davanti alla Corte Suprema fecero il giro di mezzo mondo.
Oltre alla battaglia legale col figliastro, era coinvolta in altri due processi: quello che riguardava la paternità della sua ultimogenita e la cauda contro l'azienda di pillole dimagranti TrimSpa, di cui era la testimonial. Il fondatore di Playboy Hugh Henfer ha espresso il suo cordoglio per il decesso: «Era una cara amica che significava molto per la famiglia della rivista e per me personalmente». Fu proprio il papà delle conigliette a renderla nota, facendola Playmate nel 1992. L'ultima copertina con la Smith protagonista risale al 2001. (Libero News)