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Nick: T-34
Oggetto: re:La discarica nel p
Data: 16/5/2007 13.57.5
Visite: 48

Sabato mattina, ore 7.30 circa, siamo stati caricati dalle forze dell'ordine per permettere l'ingresso nellavalle ai mezzi dell'Esercito, nonostante le trattative istituzionali della sera precedente: al sen. Sodano (pres. commissione ambiente senato) era stata garantita una tregua, con un vertice in prefettura a Napoli alle 12. Bertolaso se n'è fregato e ci ha fatto menare.
Il diritto non esiste più, la logica è stata eliminata da troppo tempo a favore del bieco interesse economico. Bertolaso è il braccio armato dei potentati economici (al vertice Cesare Romiti, presidente di Impregilo, multinazionale che gestisce i rifiuti in
Campania) ed è appoggiato dal governo Prodi che, venerdì sera, ha approvato e fatto firmare a Napolitano un decreto che dà i pieni poteri a Bertolaso per aprire ancora 4 discariche, tra cui Serre, e Terzigno nel Parco Nazionale del Vesuvio.

Dimenticavo una delle cose più importanti: la Procura di Salerno aveva vietato l'apertura della discarica a Serre. Lo Stato che va contro il Diritto.

Voglio inviarvi questi due link. Condividiamo queste informazioni, si deve sapere quello che sta succedendo in Campania.




Vi invito inoltre alla manifestazione nazionale che ci sarà sabato prossimo a Napoli, di cui segue l'appello:

APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
DIFENDIAMO I NOSTRI TERRITORI
PER LA SALUTE CONTRO LE NOCIVITA’ VERSO RIFIUTI ZERO
NAPOLI 19 MAGGIO 2007 ore 15

La cosiddetta "emergenza Campania" da mesi viene utilizzata a livello nazionale quale ammonimento verso popolazioni, comitati di cittadini e associazioni che si battono in tutta Italia da Trento a Torino, da Genova alla piana Firenze-Prato-Pistoia, dall’ Emilia alla Sardegna, dal Lazio alla Sicilia contro la proliferazione di inceneritori e discariche. Il messaggio, di chiaro stampo autoritario è : " o accettate impianti inquinanti o finirete con i rifiuti per strada come in Campania".
Questo ricatto è inaccettabile e poggia su di una vera e propria falsificazione della realtà, volutamente accentuata dai mezzi di informazione. In Campania come nelle altre regioni, non è la mancanza di costosissimi e nocivi inceneritori e di discariche ad impedire la soluzione del problema rifiuti, ma la colpevole assenza di qualsiasi politica di riduzione alla fonte, di riutilizzo, di riciclaggio, di serie e diffuse
raccolte differenziate.
Come sosteniamo da anni, c’è un solo modo per uscire dal problema rifiuti e quindi anche dal "tunnel della cosiddetta emergenza Campania".
- Investire da subito in forme generalizzate di raccolte "porta a porta", a partire dalla frazione putrescibile.
- Chiudere con le fallimentari gestioni dei commissari straordinari, costosissime e antidemocratiche.
- Restituire - dovunque sia stato calpestato - il potere di programmazione e di gestione alle comunità e agli enti locali, attraverso un percorso di
reale partecipazione democratica.
- Chiudere da subito e totalmente – senza deroghe di sorta - con la truffa dei sussidi all’ incenerimento (Cip 6 e Certificati Verdi )
- Far decollare davvero produzioni pulite, progetti estesi di riciclaggio e di compostaggio in grado, tra l’ altro, di creare molti più posti di lavoro.
E’ per questo che SABATO 19 MAGGIO a Napoli la Rete Nazionale RIFIUTI ZERO e i Comitati Campani per la difesa della salute e dell’ ambiente promuovono
una Manifestazione Nazionale per denunciare la crisi ambientale e sanitaria procurata dalla nociva gestione del ciclo dei rifiuti, dalle attuali forme
di produzione dell’ energia basate su processi di combustione, dalla realizzazione di grandi e meno grandi opere infrastrutturali.
Tutto questo è l’ effetto di governi locali e nazionali appiattiti su
logiche economiche neoliberiste formulate da paesi che tanto gestiscono i
propri beni primari, quanto formulano teorie di guerre preventive contro
terrorismi e stati canaglia per controllare beni collettivi fondamentali per
la sopravvivenza dell’ umanità (acqua, fonti energetiche, biodiversità,
semi….).
Quanto accade in Campania e nel Mezzogiorno è emblematico della situazione
del paese : sversamento illegale di rifiuti industriali, mancata bonifica di
territori pesantemente inquinati, piani regionali di gestione del ciclo dei
rifiuti fondati esclusivamente sull’ utilizzo di inceneritori e discariche,
costruzione di centrali termoelettriche a olio combustibile, a carbone, a
turbogas, a biomasse, progetti di rigassificatori offshore e on board
oltretutto ancora da sperimentare, linee elettriche e antenne per la
telefonia mobile, proliferazione di insediamenti industriali altamente
inquinanti e nocivi in aree urbanizzate e a ridosso di aree agricole.
La realizzazione e i progetti di grandi e piccole opere infrastrutturali –
pubbliche e private - come dighe, autostrade, Tav, ponte sullo stretto di
Messina, discariche, inceneritori, Mose, porti turistici, e
contemporaneamente l’ Istituto della concessione per la costruzione delle
grandi opere pubbliche senza gare d’ appalto e l’ affidamento ai privati
della gestione delle risorse idriche e dei servizi locali (rifiuti, energia,
gas, telefonia) hanno determinato, e provocano a tutt’ oggi lo spreco di
ingenti somme di denaro pubblico, favorendo l’ accrescimento del capitale
finanziario e il proliferare di potenti comitati d’ affari, mentre producono
la dissipazione e lo sperpero dei beni collettivi comuni e causano un
progressivo deterioramento della convivenza civile, compromettendo in modo
ormai irreversibile l’ ambiente e la salute delle popolazioni.
In questo quadro un dato impressionante è quello della situazione sanitaria
della Campania, aggravata da una gestione dei rifiuti fallimentare che ha
favorito il predominio e gli affari delle ecomafie e della camorra, a
discapito della salute delle cittadine e dei cittadini.
Infatti, l’ incidenza generale di malattie tumorali in Campania ha
drammaticamente superato, per particolari patologie di cancro, la media
nazionale.
La gestione commissariale, che dura da oltre tredici anni, ha completamente
ignorato questa allarmante situazione e ancora oggi prevede, come unica
soluzione, il conferimento di rifiuto tal quale, dannosissimo per la salute
e per l’ ambiente, in enormi discariche in un territorio ormai sopraffatto
da decenni di abusi. Il tutto in aperta violazione delle norme europee e
delle leggi nazionali.
A quanti, uomini di governo e della giunta regionale campana, e allo stesso
presidente della Repubblica, tendono ad eludere le proprie responsabilità, i
propri errori, i ritardi e le inefficienze, per scaricarli su altri, i
comitati campani per la difesa dell’ ambiente e della salute e la Rete
nazionale Rifiuti Zero rispondono respingendo ogni addebito e rivendicando
per le comunità in lotta il diritto a resistere per la difesa della salute
umana, ambientale e territoriale. Nonché a costituirsi parte civile nei
processi di risarcimento per danno ambientale.
A prevalere in Campania sono state le logiche dei comitati d’ affari,
supportate dalle scelte del sistema politico istituzionale – da Rastrelli a
Bassolino.
Prova ne sia che ad oggi la Campania è priva di un Piano regionale di
gestione dei rifiuti ed a decidere è ancora il commissario straordinario
che, con il pieno sostegno del governo regionale e nazionale, continua
volutamente ad ignorare le legittime ragioni delle comunità, imponendo le
sue scelte con la prevaricazione e senza prospettare le soluzioni
alternative concretamente disponibili.
Tra l’ altro molti dei protagonisti della gestione dei rifiuti sono sotto
inchiesta, dalla Fibe – che ancora oggi continua a far danni mandando avanti
il cantiere dell’ inceneritore di Acerra – a Bassolino, fino agli alti
dirigenti del Commissariato.
Noi invece riteniamo indispensabile che i governi nazionali e locali si
facciano promotori di politiche di riduzione dei consumi energetici,
incentivando il risparmio, le fonti energetiche realmente rinnovabili
anziché regalare milioni di euro con Cip 6, Certificati Verdi e bolletta
elettrica ad inceneritoristi e petrolieri, anziché moltiplicare la
costruzione di nuove centrali per la produzione di energia, privatizzando e
liberalizzando i servizi pubblici locali ormai diventati Società per Azioni
con al centro il profitto e non più l’ interesse della collettività.
E’ quindi improcrastinabile - per difendere la salute e l’ interesse
collettivo - avviare piani straordinari di bonifica delle aree gravemente
inquinate, promuovere concretamente programmi di riduzione alla fonte della
produzione dei rifiuti e degli imballaggi , il riuso e il riciclaggio, le
raccolte differenziate porta a porta, con trattamento meccanico biologico (
" a freddo" ) della frazione residua. E promuovere sistemi di progettazione
e
di produzione dei beni di consumo che riducano al minimo i materiali di
scarto, puntando all’ obbiettivo RIFIUTI ZERO.
In questa prospettiva, dalla Val di Susa alla Sicilia, da Civitavecchia a
Catanzaro, da Livorno a Brindisi, da Vicenza a Camp Darby, dalla piana
Firenze-Prato-Pistoia ad Acerra, Serre, Lo Uttaro, movimenti , realtà di
base, comitati ed associazioni si uniscono in un Patto di Mutuo Soccorso,
con il quale si impegnano a sostenere le mobilitazioni delle popolazioni in
lotta a difesa dell’ ambiente e della salute.
Rivolgiamo questo appello a tutte le forze sociali, alle associazioni e ai
movimenti, alle Reti nazionali (acqua, No centrali, No elettrosmog, NO Mose,
NO Tav, Altragricoltura, ) alle forze sindacali, al comparto agricolo, al
movimento dei contadini e dei rurali, al mondo del lavoro, dei disoccupati e
dei precari, al mondo della scuola e dell’ Università e alle comunità
religiose, perché si possa rafforzare la lotta per costruire insieme una
società rispettosa della vita e della dignità umana.
La Rete Nazionale Rifiuti Zero e i Comitati Campani per la difesa della
salute e dell’ ambiente, oltre ad esprimere solidarietà alle tante realtà in
lotta in tutto il paese, sono particolarmente solidali con le popolazioni di
Acerra, Serre e Lo Uttaro colpite dalla violenza della repressione.
Siamo vicini a chi nella Chiesa sostiene le ragioni della salute e della
giustizia – come padre Alex Zanotelli e il vescovo di Caserta Nogaro - e
siamo contro le pressioni e le ingerenze di alcune gerarchie ecclesiastiche.

Per adesioni e informazioni:
noinc@yahoogroups.com
innaroclaudia@hotmail.com
segreteria@napoliassise.it
e per il centro nord faber.b@libero.it e ambientefuturo@interfree.it

RETE NAZIONALE RIFIUTI ZERO
COMITATI CAMPANI PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DELL’ AMBIENTE
HATE FASCISM

http://www.myspace.com/antoniorusciano /








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La discarica nel parco   16/5/2007 13.37.8 (581 visite)   Guernica
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