L’infanzia in Francia. A 14 anni in miniera. | 
        
 
         
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 Giovanni Pesce nasce il 22                febbraio 1918 nel paesino di Visone, in provincia di Alessandria.                Così come molti concittadini, dopo pochi anni la sua famiglia                deve emigrare in Francia alla ricerca di un’occupazione                e di una condizione migliore. Alla Grand’Combe,                dopo avere frequentato le scuole elementari, inizia subito a lavorare                per aiutare la famiglia. A 14 anni scende in miniera, dove                coltiva il suo desiderio di indipendenza e il piacere di condividere                la fatica con gli altri lavoratori. Intanto, aderisce giovanissimo                al partito comunista, di cui diviene segretario della sezione                giovanile. 
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            La guerra di Spagna. Le brigate              internazionali. | 
        
 
         
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 A Parigi per festeggiare                la vittoria del Fronte Popolare, ascolta un discorso della «pasionaria»                Dolores Ibarruri e decide di arruolarsi nelle Brigate Internazionali                che nella Guerra civile spagnola sostengono il                regime democratico contro i fascisti di Franco. A soli 17 anni,                è uno dei più giovani combattenti italiani, inquadrato                nella brigata Garibaldi. Ferito tre volte, sul                fronte di Saragozza, nella battaglia di Brunete e al passaggio dell’Ebro,                porta ancora nel corpo le schegge della ferita più grave. 
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            Il rientro in Italia. Il confino a Ventotene. | 
        
 
         
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 Rientrato in Italia nel 1940,                presto viene arrestato per il suo antifascismo                e, dopo un anno di reclusione, viene inviato al confino a Ventotene.                È il primo garibaldino a raccontare le vicende della guerra                civile spagnola ai dirigenti comunisti detenuti sull’isola.                Lì, grazie alla collaborazione degli altri compagni, migliora                la sua conoscenza della lingua e della letteratura italiana, ma                soprattutto arricchisce la sua formazione civile e politica. 
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            La Resistenza. I GAP a Torino e a Milano. | 
        
 
         
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 Nel settembre del 1943 è                tra gli organizzatori dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP)                a Torino. Nel maggio successivo è a Milano - dove conosce                la partigiana Onorina «Sandra» Brambilla,                sua futura moglie - e assume sino alla Liberazione il comando del                3° Gap «Rubini». Protagonista della                Liberazione a Milano, il Comandante «Visone» (questo                il suo leggendario nome di battaglia) si distingue per la determinazione                e l’audacia con la quale combatte il nemico nazi-fascista.                Il 25 aprile 1947 viene insignito della Medaglia d’oro                al Valor Militare. 
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            Dopo la Liberazione. L’attività politica              e istituzionale. | 
        
 
         
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 Dopo la guerra, Giovanni Pesce                continua la sua dedizione alla costruzione della democrazia in Italia                attraverso diversi impegni politici, civili, istituzionali. È                membro del Consiglio nazionale dell’A.N.P.I.                fin dalla sua costituzione; presidente dell’Associazione                dei combattenti volontari antifascisti di Spagna; consigliere                di amministrazione della casa di cura «Macedonio Melloni».                Dopo l’attentato a Togliatti del 1948 è responsabile                della Commissione di vigilanza dei maggiori dirigenti comunisti.                Dal 1953 è consigliere comunale a Milano                per oltre un decennio. 
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            Una vita di impegno. | 
        
 
         
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 Ha continuato la sua attività politica con la                stessa determinazione. Ha scritto libri di memoria, saggi,                articoli per giornali. È stato iscritto al Partito della Rifondazione                Comunista, dove ha continuato a partecipare all’attività e al dibattito                con la sua saggezza e esperienza.
 Giovanni Pesce è morto a Milano il 27 luglio 2007, all'età di 89 anni.
 
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