![]() | ![]() |
![]() |
L'albero azzurro è un'associazione di stampo mafioso - camorristico, che nasconde i suoi loschi traffici dietro una facciata ridente e felice di un magico mondo incantato. I suoi adepti sono nemici giurati del Fantabosco, di Antonella Clerici, dei Puffi, della carta igienica e dei capelli ricci o mossi. Il loro chiodo fisso è la conquista del mondo.
|
Dodò è il capo dell'organizzazione; essenzialmente è un artista del male, della sofferenza e della guerra. Scopo primario della sua esistenza è mandare all'aria i piani dell'Einstein del programma: Empirio.
Si dice che fosse solito evirare i traditori della famiglia con le Forbici dalla punta arrotondata.
Empirio è uno scienziato pazzo sulla cinquantina che ha utilizzato il proprio nome (molto originalmente) per battezzare il suo laboratorio: l'Emporio.
L'Emporio è una specie bunker dove il suo costruttore Empirio si rintana per sfogarsi delle ingiustizie ricevute dal mondo intero per la sua bruttezza, tentando di distruggere il mondo e compiendo riti satanici.
Voci di corridoio sostengono che sia invece una la distilleria personale di Empirio.
La tipa cinese è quella che spiega a Don Dodò come si rollano le canne, come si fumano le bonghe e come si fa a nascondere bene la droga. Spacciatrice di calibro internazionale, ha una stranissima fobia per le forbici dalla punta arrotondata.
Per mantenere in piedi questa società Don Dodò si dedica a diversi traffici illeciti: un imponente giro di prostituzione, smercio di droga di contrabbando, traffico di armi e fermagli blu, ai quali Dodò non riesce proprio a resistere.
Nessuno sa realmente di cosa si tratti.
Gli unici documenti di cui disponiamo risalgono al 1378 e ci dicono che fu portato in Europa da un frate missionario al suo ritorno da un viaggio in Afghanistan. Il frate raccontò che gli afghani adoravano lo scatolone fabbricone come un Dio ma che temevano anche la sua immane potenza. Il frate lo donò al Papa ma questi, che considerava lo scatolone come il figlio di satana, decise di nasconderlo perchè temeva che se fosse caduto nelle mani sbagliate avrebbe potuto causare la fine del mondo.
Ma lo scatolone riuscì a scappare dalla sua prigionia e decise di girare il mondo. Fece da Manager ai Gazosa dal 1998 al 1999, ovverò durante tutta la loro carriera musicale. Finita la sua esperienza nel campo della musica conobbe Dodò in un localaccio dei bassifondi di Buccinasco (Bucci Beach) e con lui fondò l'associazione a stampo mafioso - camorristico chiamta l'albero azzurro.
Possiede straordinari poteri magici e si dice che sia stato lui il primo scatolone a mettere piede sulla luna.
![]() |
![]() ![]() |
![]() |
![]() |
![]() |