La locuzione latina vagina dentata deve la sua fama nel mondo occidentale in primo luogo a Freud, che lo trovava particolarmente corrispondente alle sue teorie sull'ansia da castrazione.
Freud diede questo nome al fenomeno, ispirato da varie leggende riguardanti donne con vagine che contenevano denti o altre armi, con le quali erano in grado di uccidere o castrare il partner. Queste immagini appaiono frequentemente in miti provenienti da zone anche molto distanti fra loro, come la costa nord-occidentale del Nord America e l'Asia sud-orientale, dove le leggende riguardanti la rimozione dei genitali sono molto diffuse.
Secondo la studiosa Barbara Walker, questo mito ha dato origine alla rappresentazione nell'Europa medievale della porta dell'Inferno vista come una gigantesca bocca, storia che serviva anche da metafora del rischio di contrarre malattie attraverso rapporti sessuali con donne sconosciute.
LE VERE VAGINE DENTATE
In rare occasioni possono essere presenti dei denti vaginali, grazie alle cisti dermoidi. Queste cellule sono formate dagli strati superficiali della pelle dell'embrione e sono in grado di diventare denti, ossa o capelli. Queste cisti si possono formare in ogni parte del corpo in cui la pelle si ripieghi su sé stessa per formare altri organi. Ovviamente tali vagine non potrebbero in ogni caso mordere, data la forza del muscolo pubo-coccigeo assolutamente inferiore a quella della mandibola.
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