Il primo capitolo della saga Fantômas si rivela probabilmente l'opera maggiore del gruppo, presentando uno stile nuovo e follemente originale: scariche hardcore, pause ambient e soft, schegge metal, urla e sospiri sembrano voler, a livello immaginifico, rappresentare in musica il tema thriller del fumetto. Non ci sono parole, ma grida e versi a disegnare le trenta pagine di questo episodio. E' un disco che spaventa i perbenisti del rock: perfino chi si era ormai adattato al crossover eterogeneo dei Faith No More, sempre ricco di sfumature e teatralità, spesso non ne comprende la portata artistica. Le rullate di Lombardo d'altronde creano da sole veri e propri sussulti d'alta tensione, e la performance di Patton guida il resto della brigata, in cui spicca l'armonicissima chitarra di King Buzzo. Il disco intrappola l'ascoltatore in un incubo di circa quaranta minuti: una nuova esperienza composta dalla classica formazione a quattro del rock.
Sconvolto il suo pubblico con un numero così sorprendente e deviante, Patton insegue il suo sogno cinematografico adattando allo stile dei Fantômas le colonne sonore di vecchi horror e thriller del cinema dei primi anni Sessanta, fatta salva qualche eccezione per altri e più recenti maestri del noir. Ne scaturisce The Director's Cut, seconda opera, forse la più canonicamente razionale del gruppo. Nino Rota, Bernard Hermann, Angelo Badalmenti e Christopher Komeda sono solo alcuni degli autori dei temi di film come "Rosemary's Baby" di Roman Polanski, "The Godfather" di Francis Ford Coppola, "Fire Walk With Me" di David Lynch, rivisitati secondo il modello Fantômas e fatti propri da Patton con un'interpretazione da candidatura al Golden Globe. In particolare, "Experiment In Terror" e "Cape Fear" risultano anche dei numeri di grande fascino all'interno delle numerose esibizioni dal vivo del gruppo, che acquista affiatamento e coordinazione col passare degli anni, e nella notte del vero passaggio al nuovo millennio, quindi quella del 31 dicembre del 2000, i Fantômas registrano a San Francisco un live combinato coi Melvins. Sul palco salgono inizialmente i Mr. Bungle in una delle loro ultime esibizioni prima dello scioglimento, poi, montate due batterie, una per Dale Crover e una per Dave Lombardo, due amplificatori per i bassi di Trevor Dunn e Kevin Rutmanis, e tutto il resto dell'attrezzatura per i restanti membri dei due gruppi, affiancati anche da Dave Stone per l'esecuzione di alcune tracce elettroniche, parte il concerto della Fantômas+Melvins Big Band, che esegue pezzi storici come "Hooch" o "Night Goat" del gruppo di Buzz Osborne, cantati in comunione da e con Patton, e i frammenti noise schizzati ad alta velocità del primo album dei Fantômas, nonché le interpretazioni horror da The Director's Cut.
cape fear
"quanti amarono i tuoi istanti di lieta grazia e amarono la tua bellezza con falso e vero amore, ma un solo uomo amò in te l'anima pellegrina e amò il dolore del tuo mutevole volto"