Nick: insize Oggetto: X TUTTI Data: 1/8/2004 9.32.44 Visite: 38
l'antico rito del capro espiatorio trova nuova forma: quella che intreccia la caccia all'uomo con le dichiarazioni di legittima difesa. Il fenomeno del capro espiatorio è ancestrale, semplice da comprendere e sempre tremendamente efficace. Serve per individuare la vittima che deve sacrificarsi, entro un rito codificato, per purificare il male presente in una comunità. Nelle nostre società il fenomeno del capro espiatorio deve sposarsi con il diritto. Solo lo stato ha diritto a produrre il capro espiatorio e "solo" chi è fuori dal diritto è potenzialmente sacrificabile. Quando scattano i dispositivi del rito del capro espiatorio, che legittimano la presenza dello stato e mondano la società civile dalle colpe che vengono simbolicamente trasferite sul criminale, le istituzioni possono liberare il senso del sangue presente in una società data. A una condizione: che il sangue sia giustificato dal diritto. Ecco allora che per Liboni scatta la rappresentazione della "caccia al lupo", che rievoca la ricerca del sangue dell'animale nelle società predatrici. Ecco che i media invitano tutti alla segnalazione e alla vigilanza: un modo di rendere partecipe la collettività, di rendere potente e corale il rito del sacrificio. Differenti sono le modalità dell'acme sacrificale: lo stato non può oggi, almeno per oggi, dichiararsi consapevolemente e pienamente sacrificatore. Ecco che la rappresentazione del momento preciso del sacrificio della preda non segue le modalità dell'esecuzione mirata ma quelle del caso dovuto a fatti di legittima difesa. Ecco quindi le modalità del rinnovarsi del rito del capro espiatorio nelle nostre società: echi di scene di caccia intrecciati alla rappresentazione di una morte per legittima difesa. Il sacrificio umano nelle nostre società, per mano della collettività, deve essere rappresentato per caso. Deve essere gustato, assaporato ma rappresentato come se fosse avvenuto per caso: abbiamo il diritto, la legalità, la ragione che sono utili simulacri del dominio e che quindi nel rito vanno preservati come tali. Diritto, ragione e legalità ci dicono che lo stato non puù uccidere consapevolmente. Il fenomeno del capro espiatorio, opportunamente reinterpretato nel rito della vittima sacrificata per caso, salva le forme della convivenza civile riproponendo in tutta la necessità di sangue di uno stato voglioso di ricavare consenso nella produzione di vittime. Liboni non si sa chi fosse ma sappiamo cosa è lo stato. "molte persone si sono strette PER PAURA RECIPROCA in un'unica persona civile che abbiamo chiamato Stato" Thomas Hobbes, De Cive
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