non figurano come presidenti o altro ma sempre con le mani in pasto stanno o stavano
un tentativo andato male:
Mediobanca precipita ai minimi dal 2004 Barclays vende la quota destinata a Vicenza
Repubblica — 19 giugno 2008 pagina 25 sezione: ECONOMIA
MILANO - Cosa succede a Mediobanca? La banca tra le più patrimonializzate al mondo, e che non ha perso un euro con mutui avventurosi o crediti strutturati, era stata comprensibilmente tra le più coriacee davanti alla crisi che dura da un anno. Fino a inizio giugno la quotazione resisteva sui 13,5 euro. Ma in tre settimane se ne sono andati 3 euro di valore, e il tonfo del 4% ieri l' ha fatta cadere sotto i 10,5 euro, sui minimi da quasi quattro anni. La capitalizzazione è 8,5 miliardi, meno di quanto Mps ha pagato l' Antonveneta. Un gruppo di investitori, giorni fa, ha rivolto la domanda ai vertici della gestione, guidata da Alberto Nagel e Renato Pagliaro. Ma sembra che non ci sia una risposta congiunturale. Né stanno per aprirsi "buchi" nel bilancio - che chiude il 30 giugno e andrà in consiglio il 18 settembre - in linea con gli obiettivi del piano industriale (profitti oltre il miliardo). Sarà l' esercizio nuovo, casomai, a patire i chiari di luna attuali, perché Mediobanca non ha sportelli, e da mesi paga la provvista molto cara. C' è invece un contributo tecnico ai guai del titolo: in inglese si dice "overhang". Inflazione di carta, si ha quando grossi pacchetti finiscono in vendita. Sì ma quali? Sicuramente, il 2% che Barclays rilevò a fine 2007 da Unicredit. La quota era riservata alla Popolare di Vicenza, che fu stoppata dall' Antitrust perché aveva attività concorrenziali alla più grande e fastosa banca d' affari. Così Unicredit, impegnata a liquidare quote dopo la fusione con Capitalia, trovò in Barclays una sponda finanziaria. Ma la crisi subprime ha falcidiato il patrimonio della banca inglese e così, poco alla volta, Barclays ha fatto fuori il suo investimento. Un altro venditore potenziale è il gruppo Zunino, che ha i suoi problemi con l' immobiliare e si era già "assicurato" contro i ribassi di Mediobanca consegnando a Credit Suisse quasi tutto il 3,5% della merchant. Restava un altro 0,5%, che i coniugi Zunino hanno venduto. Ma anche la banca svizzera avrebbe operato per coprirsi a sua volta; con l' effetto di favorire altri ribassi. C' è poi la "pista" del patto parasociale. Quel 45,5%, si sa, non si può vendere. Ma si può mettere al servizio di congegni finanziari, come il prestito titoli o la copertura in derivati. Vincent Bolloré ci aveva già pensato, e fece bene: perché la plusvalenza dei francesi si è ormai ridotta a circa 3 euro per azione. E qualche altro pattista potrebbe imitarlo. -
ANDREA GRECO
sei io sto tentsndo una scalata non mi faccio leggi contro

1 9 2 6