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Nick: DeK
Oggetto: Trovato
Data: 5/12/2008 20.44.2
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Continua lo stato di agitazione per i giornalisti di La7, che ieri e l’altro ieri hanno proclamato altri due giorni di sciopero audio e video, e che hanno annunciato di volerne proclamare altri, se la questione non dovesse quanto prima essere risolta. Per tutta la giornata di ieri, comunque, sono continuate le discussioni con il ministero del Lavoro, che a tarda serata erano ancora in alto mare. Intanto i giornalisti della redazione, in queste due giornate di sciopero, hanno continuato a protestare (come ormai succede dall’inizio di questa estate) contro i venticinque licenziamenti collettivi, definiti "immotivati e infondati", e contro il mancato rinnovo dei contratti a termine di dodici precari. I giornalisti hanno contestato l’atteggiamento dell’azienda che "ha calpestato la legge e con una procedura infondata non ha fornito al sindacato le informazioni necessarie rifiutando un vero confronto". La7 emittente nazionale che gode di una concessione pubblica ed è proprietà di Telecom, primo gruppo industriale del Paese, per il cdr "ha tagliato fuori dalle regole posti di lavoro, mentre continua ad appaltare lavoro giornalistico all’esterno e a ricorrere per gli stessi spazi della testata a colleghi retribuiti al di fuori delle regole del contratto di lavoro collettivo". Da ricordare, inoltre, che i costi alti della rete erano stati tali proprio per tutti i programmi acquistati fuori e non prodotti dalla rete stessa, quindi il tg doveva essere uno dei pochi programmi a basso costo proprio perchè prodotto in loco e senza uffici di corrispondenza per i pochi inviati all’estero.
Tutto questo, con esiti dannosi per la stessa azienda. Un vero e proprio smantellamento in corso a La7, che per i giornalisti "è un attacco chiarissimo al pluralismo dell’informazione sempre più stretta nella tenaglia del duopolio Rai-Mediaset" . A confermare l’incertezza sul futuro dell’emittente sono poi venute anche le dichiarazini di Franco Bernabè, amministratore delegato di Telecom Italia, che presentando ieri il piano industriale 2009-2011, ha parlato anche di Ti Media, sottolineandone alcuni cambiamenti. "Parliamo di cessioni, ha detto durante il suo intervento, ma c’è un punto: noi vogliamo essere nell’Iptv. Abbiamo accelerato lo sviluppo dell’Iptv: la cosa va molto bene, meglio dei nostri obiettivi che erano già ambiziosi e sono assolutamente soddisfatto. C’è un mondo completamente nuovo: se il settore media ci aiuta... venderemo qualcosa qui e là - ha concluso - e qualcosa abbiamo già venduto nei giorni scorsi". In questi due giorni di stop è da sottolineare anche l’assenza della rubrica mattutina Omnibus, che invece durante il precedente sciopero era andata in onda condotta dal direttore Antonello Piroso. E che i rapporti fra i giornalisti e il loro direttore non siano proprio idilliaci è ancora una volta sottolineato dal blog http://pirosicando.iobloggo.com.
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=262&id_art=9939&aa=2008
Erano estranei che si erano incontrati per caso.
Si conoscevano prima che la Vita iniziasse.
(Arundhati Roy)
