Che fine ha fatto...?/3 - Pasquale Finicelli
pubblicato: giovedì 17 agosto 2006 da Lord Lucas in: Telefilm e Serie Tv TV Bloggin' Amarcord La Talpa Che fine ha fatto...?
Continua il viaggio nel mondo delle tv-icone anni ‘80 brillantemente inaugurato da Debora.
Il nome di Pasquale Finicelli, sui due piedi, non vi aiuterà molto.
Ma vi dice niente il gruppo dei Bee Hive, consacrati dalla mitica serie ispirata a Kiss Me Licia?
Era da tempo che fantasticavo sul destino professionale della band d’annata, che ha letteralmente conquistato un’intera generazione restando nei cuori di moltissimi ammiratori. Dopo aver letto sul Sorrisi un trafiletto dedicato al leader del gruppo, ho proseguito le mie ricerche fino ad imbattermi qualche giorno fa in un’intervista nuova di zecca… realizzata proprio da uno dei nostri fedeli lettori, Avanguard.
Un reportage davvero esclusivo e prodigo di spunti interessanti che ho voglia di proporvi.
A raccontarsi, vent’anni dopo il successo del telefilm, è proprio Mirko, nella vita Pasquale Finicelli, che interpretava il ruolo di protagonista al fianco di una dolcissima Licia-Cristina D’Avena.
L’ex capellone rubacuori, con tanto di ciuffo rosso come da copione, ora ha 42 anni - ebbene sì, il tempo passa per tutti - vive a Milano e lavora in un’azienda pubblicitaria che si occupa dell’ideazione di jingle, conciliando la sua passione per la musica mai sopita con esigenze di tipo professionale.
Pasquale racconta di aver provato a rilanciarsi come interprete con un disco tutto suo, ma invano, perché ogni volta che si è proposto a un discografico gli veniva detto di lasciar perdere, di non essere credibile senza un progetto musicale forte che avrebbe soltanto rischiato di dipingerlo come icona trash.
Quel che più mi ha colpito nella parole del Finicelli è la sua schiettezza e spontaneità, anche nello svelare i meccanismi più crudi e spietati dello showbusiness.
Si dà il caso, infatti, a differenza della riottosa ex compagna di viaggio, che lui ammetta di aver voluto partecipare a Music Farm, ma di non essere riuscito a trovare l’occasione giusta perchè “senza un disco era impossibile prendere parte a quel reality” e gli mancava una casa discografica che lo sostenesse e promuovesse.
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