Nick: Viol4 Oggetto: harding Data: 11/2/2003 14.42.8 Visite: 31
E' che spesso gli autori giapponesi hanno una loro "estetica" del suicidio e della morte che ricorre in tutti i loro romanzi. Mishima è un grande, ma depressiogeno, x non parlare di Murakami, il cui "Tokyo blues" è bellissimo ma da taglio delle vene immediato. Si salva Tanizaki, xchè è un vecchio sporcaccione!
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