Nick: P_Escobar Oggetto: prospettiva europa Data: 15/4/2003 15.45.55 Visite: 27
Già, però in linea con un tuo recente ragionamento sulle ragioni dei commercianti, potremmo dire che così come esiste la criminalità esiste anche il terrorismo di marca integralista. Se non andiamo alla radice delle ragioni che li generano resta come unico dato oggettivo il fatto che esistono, che sono un pericolo e che questo pericolo va eliminato. Dal suo punto di vista l'amministrazione Bush ha ragione, gli USA sono la potenza che è sopravvissuta a un lungo periodo di contrapposizione fra due blocchi: L'interesse primario di questa potenza è quello di accaparrarsi le risorse indipendentemente dalla loro collocazione geografica e assicurarsi il controllo di sempre più vaste aree del pianeta. Invocare l'intervento dell'ONU non serve a nulla, perchè l'ONU è il prodotto di una situazione storicamente determinata, un sistema di equilibrio fra potenze reali e contrapposte. Oggi quest'equilibrio non esiste più ed è logico che lo stesso strumento di intermediazione abbia esaurito la sua funzione storica. Tutte le scelte dell'amministrazione Bush vanno nella direzione del sottrarsi a ogni tipo di impegno e accordo internazionale, vedi accordo di Kyoto sull'emissione dei gas nocivi, vedi la rogatoria sui crimini di guerra del tribunale dell'Aja. Gli USA sanno di non dover temere alcuna forma di contrasto e procedono sulla loro strada come un carrarmato impazzito. Questo genera automaticamente il risentimento di una parte molto ampia della popolazione mondiale e porta al cinismo (giustificato) delle scene di giubilo viste in moltissimi paesi del terzo mondo dopo le twin towers. Quando ti bombardano con le bombe intelligenti, quando per vivere sei condannato all'emigrazione, quando gli israeliani occupano militarmente la tua terra e ti uccidono tutti i giorni dell'anno, in barba alle risoluzioni ONU, la logica del taglione diventa non solo comprensibile, ma anche semplicemente e banalmente ovvia. Che fare? Personalmente ritengo che chi è contro la guerra e per la costruzione di un nuovo ordine mondiale debba puntare le sue carte sul processo di costituzione di una poltica europea, allargata alla Russia. Attenzione non penso a un nuovo polo imperialista di marca europea, ma piuttosto al tentativo di costruire un europa dei popoli e dei diritti contrapposta alla deregulation e al neo-liberismo sfrenato di marca statunitense. L'Europa ha una lunga tradizione di lotte, diverse esperienze di welfare che hanno rappresentato storicamente la mediazione fra gli interessi delle classi dominanti e quelle dei lavoratori. Se partiamo da questo dato individuiamo una strada possibile per costruire un contro-potere che sul lungo periodo può diventare una valida opposizione al mondo "a una dimensione" che gli americani stanno disegnando in questo scorcio di terzo millennio. Senza prospettiva il pacifismo di maniera resta quello che è, un'opposizione eticamente giustificabile ma politicamente innocua. Se non sapremo cogliere le ragioni di chi delinque, se non riusciremo a comprendere la disperazione del mondo arabo e delle aree più disagiate del pianeta non ci sarà altra risposta che la repressione, in una città, in un paese, sull'intero pianeta. |