Nick: Evi|ArmA Oggetto: re:La sposa cadavere Data: 7/9/2005 17.49.22 Visite: 11
Commozione, divertimento, battimani a scena aperta. E un'ovazione nel finale. Il pubblico della Mostra si entusiasma, davanti ai pupazzi gotici e dark firmati da Tim Burton: "La sposa cadavere", secondo film di animazione del geniale autore americano, di scena oggi fuori concorso, è uno dei pochi, grandi successi di questa edizione. Col regista accolto da un applauso interminabile quando si presenta - mano nella mano con la moglie Helena Bonham-Carter, che è anche doppiatrice nella pellicola - all'incontro con i gionalisti, nella sala del Casinò. E del resto, per Burton, questo è un anno d'oro: prima la splendida accoglienza di pubblico e di critica, oltreoceano, per la sua ultima fatica con attori in carne e ossa, "Charlie e la fabbrica di cioccolato"; e adesso il trionfo veneziano. "Tenevo tanto a questo progetto - racconta - ci ho lavorato per circa dieci anni... e sono stato felice di aver utilizzato l'antica tecnica dello stop-motion (quella che usa pupazzi animati, ndr): dà al film una qualità all'antica, quasi tattile. Dà davvero l'idea che il personaggio si muova, inquadratura dopo inquadratura". Quanto alla trama, "La sposa cadavere" - doppiato da un cast di divi stellare, tra cui Johnny Depp, Helena Bonham-Carter, Emily Watson, Cristopher Lee - è una favola nera, malinconica e struggente, proprio come la precedente opera animata del suo autore. Quel "Nightmare before Christmas" diventato subito cult, con la storia del re di Halloween deciso a diventare Babbo Natale. Ma anche nella "Sposa cadavere" c'è il contrasto forte tra i due mondi diversi: quello di sopra, dei vivi, e quello di sotto, dei morti. Solo che, con un tipico rovesciamento burtoniano, i defunti sono allegri, colorati e pieni di energie ("mi sono ispirato ai film di Mario Bava", rivela il regista), mentre le persone in carne e ossa sono lugubri, tristi, con città annerite e boschi oscuri. Ed è proprio in un grigio e tetro villaggio che vive il protagonista della storia, Victor (Depp), figlio di pescivendoli arricchiti che l'hanno promesso in sposo a Victoria (Emily Watson), erede di una dinastia di nobili ridotti alla fame. Al loro incontro combinato, tra i due ragazzi scocca la scintilla; ma poi lui finisce per rovinare tutto. Per imparare a memoria la formula da recitare durante le nozze, infatti, di notte va in una foresta e si "esercita" infilando la fede in un rametto rinsecchito appoggiato nel terreno. Solo che in realtà non si tratta di un pezzetto di legno, ma della mano di una donna defunta (Helena Bonham-Carter), morta anni prima aspettando invano il suo amato. E rimasta da qual momento in attesa di un altro sposo. Convinta di aver trovato finalmente marito, la donna - ridotta a scheletro ma in fondo graziosa, a parte un vermetto parlante che le esce da un occhio - trascina Victor nel mondo dei morti. Lui tenta di resistere, la inganna, poi - convinto che la sua Victoria sia convolata a nozze con un anziano impostore - decide di mantenere la parola data e di assecondare la sposa cadavere. Che però decide, alla fine, alla fine, di fare la cosa giusta. Una storia struggente, con bellissimi brani musicali composti da Danny Elfman che hanno strappato applausi a scena aperta. E anche una grande prova di recitazione da parte dei doppiatori: "Con 'Nightmare before Christmas' - ricorda Burton - alcune versioni doppiate in altre lingue erano quasi più belle dell'originale. Qui però ho messo insieme un cast eccezionale, e dubito che chiunque altro potrebbe fare un lavoro di uguale livello... perciò in questo caso spero che venga mantenuta la versione originale". Un desiderio già assecondato dal distributore Warner Bros. Certo, va detto che nella "Sposa cadavere" Burton non ha fatto tutto da solo. Perché, come già "Nightmare", la pellicola è co-diretta da uno specialista della stop-motion, Mike Johnson. Una divisione di compiti precisa, tra loro due: "Lui segue la realizzazione giorno per giorno - spiega Tim - io mi occupo della visione d'insieme". Il risultato è un'opera bellissima, adatta, secondo il suo autore, ad ogni tipo di pubblico: "Dicono che è troppo dark per i bambini. Lo dicevano anche del mio precedente film di animazione, che invece a loro è piaciuto molto. Io credo sia davvero per tutti: grandi piccoli, cani... chiunque". Un'affermazione condivisa da lady Burton, ovvero Helena Bonham-Carter. Pronta a scherzare sui ruoli che il marito le ha affidato, nei suoi ultimi film: qui cadavere, altrove strega o scimmia. "Prima o poi le farò fare anche un essere umano, ma serebbe molto meno interessante", interviene lui. Mentre lei si dichiara finalmente libera dal cliché di eroina in costume che l'ha perseguitata nella prima parte della carriera, grazie ai suoi ruoli in opere come "Camera con vista" o "Casa Howard": "E' acqua passata - dichiara, con un certo sollievo - da allora ho interpretato personaggi assai diversi. Anche se in un certo senso perfino 'La sposa cadavere si può definire una pellicola in costume...". (7 settembre 2005) http://www.repubblica.it/2005/i/sezioni/spettacoli_e_cultura/cinema/venezia/timbu/timbu/timbu.html MOSTROOOOOOO, E' NU MOSTR TIM!!!!!!!!!!!!!!!!!! |