Dall'archivio: Joe Strummer, rock'n'roll heart - intervista Clash, 25 anni da ribelli con una causa - profilo di Paolo Gallori "Ieri è morto Joe Strummer. Le nostre condoglianze a Luce e ai bambini, alla famiglia e agli amici". Poche parole di un portavoce ufficiale per un annuncio che fa scendere una cappa plumbea sul Natale di ogni appassionato di rock'n'roll. Il leader dei Clash si è spento nella sua casa del Somerset, ovest dell'Inghilterra, in seguito a un attacco cardiaco. Sulle circostanze della fine di Strummer sarà fatta ulteriore luce nelle prossime ore, in particolare dopo l'autopsia preannunciata dallo stesso portavoce. Joe aveva 50 anni. Era nato ad Ankara, in Turchia, John Graham Mellor il suo vero nome. E' stato uno degli artisti più influenti della storia della musica contemporanea. Il 10 marzo prossimo sarebbe stato introdotto coi Clash nella Rock And Roll Hall Of Fame, a New York, assieme a gente come Police ed Elvis Costello con gli Attractions. Un passo decisivo verso la leggenda. Proprio l'annunciato ricongiungimento di Sting con Andy Summers e Stewart Copeland in occasione della cerimonia aveva innescato voci di una simile 'reunion' di Joe coi vecchi compagni: Mick Jones (suo alter ego alla voce e chitarra), Paul Simonon (basso) e Topper Headon (batteria). Un sogno già cullato, per poi svanire, a margine della commemorazione di Ian Dury, oggi spezzato per sempre dal laconico annuncio. Joe e i Clash resteranno per sempre nel cuore di quanti amano il rock'n'roll più vero, diretto, abrasivo e impegnato. Tra il '77 e i primi anni Ottanta la band tracciò una via al punk alternativa al semplice e crudo nichilismo dei Sex Pistols. Partendo dagli elementari accordi della musica più rivoluzionaria degli ultimi trent'anni, Joe, Mick, Paul e Topper esplorarono il dialogo tra rock e ritmi giamaicani, il dub, il reggae, persino il jazz, alla luce della nuova, aspra attitudine stimolata in anni di grave crisi economica dallo scontro tra le nuove generazioni del Regno Unito e un sistema politico e istituzionale incarnato dalla figura di Margareth Tatcher. Una storia musicale meticcia, in cui sono confluiti i retaggi delle tante anime etniche di Londra e gli echi delle rivolte 'nere' di Notting Hill Gate. Rispetto all'anarchico punk, i Clash operarono una decisa sterzata a sinistra, cercando di orientare in quella direzione il bisogno di rivolta di una generazione. Ma finirono con l'essere schiacciati dal meccanismo da loro stessi messo in piedi, un ribellismo infine generico e populista. Dopo aver regalato alla cultura giovanile imponenti lavori discografici (London Calling, Sandinista), Joe Strummer e i Clash chiusero ufficialmente la loro vicenda nel 1989, con le prove poco convincenti seguite alla prima dipartita di Mick Jones. Da allora Joe ha continuato a lavorare sottotraccia, affiancando alla musica dei Mescaleros, la sua ultima formazione, l'attività di deejay radiofonico per la Bbc e piccoli ruoli per il cinema, come in Mistery Train di Jim Jarmush (1989) e Ho Affittato Un Killer di Aki Kaurismaki (1990). In Rete: Joe Strummer (sito ufficiale) (23 dicembre 2002) |