Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.

Nick: Bostik
Oggetto: se avete tempo, leggete..
Data: 1/11/2003 15.20.33
Visite: 333

Arrivarono all’ospedale di Aqui Terme intorno alle 17, dopo mezz’ora di attesa nella caserma dei carabinieri. Ad aspettarle, sulla porta della camera mortuaria, c’era il procuratore che strinse loro le mani e le accompagnò dentro. Fuori rimasero i cronisti, i fotografi e i curiosi.
Quando scoprirono il volto del cadavere non ebbero esitazioni, e il timore diventò certezza: al procuratore dissero subito che era lei, si era Mara Cagol. Le due sorelle di Mara,Lucia e Milena sposate con due impiegati del Trentino Alto Adige avevano riconosciuto subito Margherita,sposata a un terrorista di nome Curcio.
Era il 6 Giugno del 1973-Margherita- Mara peri compagni delle bierre- era morta il giorno prima alla cascina Spiotta dove, insieme ad un altro bierre riuscito a fuggire. Teneva in ostaggio l’industriale delle bollicine –Vallarino Gancia- ,rapito il 4 Giugno.
Nello scontro armato era stato ferito a morte anche l’appuntato Giovanni D’Alfonso, 44 anni e padre di 3 figli, uno dei tre militari che la mattina del 5 Giugno erano andati in perlustrazione sulle colline del Monferrato.
 I Carabinieri giunsero alla Spiotta, videro due macchine parcheggiate e suonarono alla porta. Dall’interno della casa cominciarono a sparare e fu il finimondo.Il primo a cadere a terra fu l’appuntato D’Alfonso. Mara e l’altro bierre uscirono dal casale, lei viene ferita, lui riusci a dileguarsi tra i boschi.Il primo colpo aveva raggiunto Mara alla spalla sinistra,il secondo, sparato più tardi le aveva trapassato il torace. L’esito del conflitto a fuoco, secondo l’arma: un’esecuzione in piena regola secondo i bierre. Furono quei due proiettili a fermare Mara,l’ex ragazza di Trento ormai trentenne che si era laureata in Sociologia, nell’estate del 1969, salutando la commissione con il pugno chiuso e due giorni dopo andava in sposa a Renato Curcio nella chiesetta di San Romedio di Trento in via Val di Non. Nelle foto ricordo lei sorride gentile nel tailleurino d’epoca, lui sotto i baffoni alla Stalin, ingessato nella giacca a tre bottoni e la cravatta: il pomeriggio erano già a Milano per partecipare a un’assemblea di lavoratori-studenti.
La polizia aveva a disposizione le impronte digitali. Per via di un arresto avvenuto nel 1972, agli albori delle bierre. All’ospedale di Acqui un funzionario della scientifica le prelevò al cadavere ancora senza nome e il cartellino fu subito spedito a Roma, in aereo, per il confronto con quelle schedate.
Ma prima ancora del responso. Furono le sorelle Lucia e Milena a confermare il sospetto degli inquirenti. Era la moglie di di Curcio. La stessa donna che- con ogni probabilità- a Febbraio aveva guidato l’assalto al carcere di Casale Monferrato per liberare il marito.
Dunque era lui l’uomo riuscito a fuggire tra i boschi, si chiedevano cronisti ed inquirenti?. No non era lui. Renato Curcio il 5 Giugno del 1975 si trovava a Milano. Le bierre avevano deciso che non dovesse partecipare all’operazione Gancia proprio perché era evaso da poche settimane, il suo volto conosciuto e le sue foto- presumibilmente- distribuita alle pattuglie di polizia e dei cc.Però sapeva del sequestro. Che doveva servire per finanziare le casse dell’organizzazione rimaste senza fondi, e aveva parlato con Mara quella mattina stessa. Lui aspettava la telefonata in un bar, lei chiamò puntuale. Renato rispose all’apparecchio pubblico nel sottoscala del locale, mentre da sopra arrivavano i rumori di bicchieri e tazzine.
-Qui tutto tranquillo, le cose vanno come stabilito. Non ti preoccupare,-disse lei.
Lui le raccomandò prudenza, poi riattaccò. Alle due del pomeriggio, un compagno col quale aveva appuntamento in strada l’avvisò che alla cascina Spiotta c’era stato un conflitto a fuoco, alla radio hanno detto che una ragazza è rimasta uccisa.
Curcio corse a casa per ascoltare i notiziari, e seppe. Fu proprio lui a scrivere di getto il comunicato fatto ritrovare dalle bierre a Milano, dopo che l’identità dell’uccisa era stata svelata:
 
E’ caduda combattendo Margherita Cagol-Mara-dirigente comunista e membro del Comitato esecutivo delle Brigate Rosse. La sua vita e la sua morte sono un esempio che nessun combattente per la libertà potrà dimenticare… Che mille braccia si protendano per raccogliere il suo fucile. Noi, come ultimo saluto. Le diciamo_ Mara un fiore è sbocciato e questo fiore di libertà le Brigate Rosse continueranno a coltivarlo fino alla vittoria
 
Nei giorni seguenti i giornali traboccavano di storie sui due sposini guerriglieri, sulla donna che aveva liberato il marito ed era morta sparando, sulla latitanza dell’uomo diventato fuggiasco e vedovo.Seduta su una panchina della periferia di Torino Angela Vai ascolta i commenti di due anziane signore. Aveva 24 anni, lavorava alla Seat come impiegata e studiava per ottenere il diploma di maestra. Militava nella CGIL e nella sinistra extraparlamentare, si occupava di tirare su un esercito di sei fratelli più piccoli, due dei quali erano con lei, sulla panchina. E sognava la rivoluzione. In fondo questa ragazza ha fatto tutto per amore- disse una delle due anziane signore di Mara Cagol.
Angela rimase colpita da quella frase pronunciata da una signora che poteva essere sua nonna, e cominciò a pensare che aveva ragione. La moglie di Renato Curcio era morta per una causa. Ma soprattutto per amore. La sua vicenda era la dimostrazione che anche una donna può guidare una rivoluzione. E che la politica, anche la più estremista può accompagnarsi ai sentimenti.
Angela l’aveva sempre immaginato. S’era letta tutti i libri disponibili e qualunque articolo  le capitasse sotto il naso su Bernadette Devlin, la- pasionaria- indipendentista Irlandese, tutto su Angela Davis. Leader comunista nera americana, letto libri sul ruolo delle donne nella rivoluzione Bolscevica .
Ora era arrivata Mara Cagol, con la sua storia romantica e tragica, a dimostrare che anche in Italia la rivoluzione poteva avere un lato femminile per nulla secondario. Anzi, di primo piano.
_ E’ vero, l’ha fatto per amore, ed è un bellissimo esempio-, pensò Angela allontanandosi dalla panchina, tenendo per mano i due fratellini.
 

Da: "Mi dichiaro prigioniero politico"



Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico|Successivo


Brigate Rosse, 1973   1/11/2003 15.17.54 (193 visite)   Bostik
   se avete tempo, leggete..   1/11/2003 15.20.33 (332 visite)   Bostik
      re:se avete tempo, leggete..   1/11/2003 16.5.22 (73 visite)   MuS|CA'
         re:se avete tempo, leg   1/11/2003 16.7.2 (90 visite)   P_Escobar
      re:se avete tempo, leggete..   1/11/2003 16.31.33 (69 visite)   IoOdio
   re:Brigate Rosse, 1973   1/11/2003 16.12.58 (104 visite)   Viola'
      re:Brigate Rosse, 1973   2/11/2003 13.29.57 (162 visite)   Franti (ultimo)

Nick:
Password:
Oggetto:

vai in modalità semplice
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Ricerca libera nel sito by Google (Sperimentale, non sono ancora presenti tutti i contenuti)

Google
 



Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 02/11/2003
Visualizza tutti i post del giorno 28/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 27/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 26/05/2024
Visualizza tutti i post del giorno 25/05/2024
vai in modalità semplice