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Nick: Corum
Oggetto: Capitolo 5 - Acque torbide.
Data: 18/11/2003 11.42.44
Visite: 628

L’uomo si risvegliò arricciando il naso e scuotendo la testa, liberandosi dagli ultimi veli di incoscienza. L’aceto aveva sortito l’effetto desiderato.
- “Bentornato tra noi, signor… Bonera!”
La pausa era volutamente irriverente, la voce carica di scherno, e squillante, nitida, autoritaria.
- “Dove sono? Cosa mi è successo?”
Pierluigi teneva ancora gli occhi chiusi. Era difficile abituarli al bagliore di quella moltitudine di fari alogeni puntati su di lui.
- “Adesso ricordo… Uomini con il volto coperto e… AH!”
- “…Un bernoccolo, signor Bonera. Tecnicamente parlando, ha preso una bella botta in testa.”
Ancora quella voce, marcatamente sdegnosa e irridente.

Pierluigi cominciò a sorridere, cominciava ad intuire il perché di quella situazione, e il suono di quella voce gli risuonava familiare, in qualche modo. L’aveva già ascoltata in un’altra occasione, o forse due... ma quando?
Ad un certo punto, capì.
- “Quale onore!” proruppe, fingendo un’espressione stupita del volto. - “Una riunione di famiglia, tutta in mio onore!” - Ora sorrideva apertamente, con le sue labbra sottili, che sbiancavano una volta stirate a rivelare i denti, regolari e piccoli, resi scuri dal fumo.
Le ossa del cranio sembravano sottili ed esili sotto la luce bianca dei riflettori, che pareva esaltare i suoi occhi cerchiati e il suo naso aquilino. L’ambiente circostante gli conferiva un’espressione da rapace. Era come una civetta al chiarore della luna.
- “Avreste potuto invitarmi, invece di prendermi a bastonate in testa! Un tempo eravate più cordiali con me...” – Il suo tono era neutro e conciliante, e non tradiva emozione alcuna.

- “A cosa devo la presenza dei Dodici?”.
- “Dieci, vorrà dire! Due dei nostri sono costretti a non esporsi, per merito suo. E’ una sua lacuna recente, signor Bonera. Lei proprio non sa fare i conti…”
“Il grassone!”, pensò Pierluigi tra sé. Non sapeva spiegarselo, ma a giudicare dal respiro raschiante, dalla voce soffocata e dalle parole biascicanti che essa scandiva, doveva appartenere a qualche taglia forte, a qualcuno che aveva bisogno di molte pause per riprendere fiato.
Aveva incontrato i Dodici in altre due occasioni, e quello dei riflettori era il rituale al quale l’avevano abituato.
Lui era disposto in una sala che immaginava circolare, come una sorta di piccola aula parlamentare che avrebbe anche potuto fungere da arena. Era solitamente seduto al centro di essa, in una depressione circolare disposta giusto nel mezzo, e tutt’intorno poteva distinguere i profili di alti banconi disposti in file ordinate in modo concentrico.
Sulla seconda fila di questi prendevano posto i Dodici, ciascuno affiancato da un potente faro orientato verso il centro, in modo da inibirgli la visuale.
Veniva condotto lì da una persona che tutti chiamavano Martelli. Questi soleva apparire di punto in bianco sulla sua strada. Non una telefonata, non un messaggio scritto. I Dodici lo convocavano senza alcun preavviso. Non aveva mai creduto troppo alla veridicità di quel cognome, ma quest’uomo silenzioso e discreto incarnava il lungo braccio dell’organizzazione.

I Dodici stessi, sistematicamente, in sua presenza usavano appellarsi con dei nomi palesemente inventati, per celare la propria identità, tutelando la propria riservatezza.
Questo particolare lo divertiva parecchio, ed era portato ad assimilarli a quei poveri disperati che si incontrano su internet facendosi chiamare con i nomignoli più bizzarri e improbabili che la fantasia possa concepire.
- “Capisco… voi siete persone impegnate. Uomini d’affari, suppongo... rispettabili banchieri, armatori, assicuratori, medici, avvocati, giudici… E’ anche comprensibile che qualcuno abbia avuto impegni improrogabili per stasera, ed inoltre…”
- “Signor Pierluigi, lei sembra sottovalutare la gravità della situazione!” – La voce autoritaria schioccò secca come una frusta.

Si sentì prosciugare la gola, la lingua gli si appiccicò al palato.
- “Ho sete, datemi dell’acqua.” – chiese Pierluigi, in tono mesto.
- “Lei è poco attento. Ci eravamo già premurati di fornirle tutti gli agi che merita. C’è del Martini sul tavolino alla sua destra. Se ne versi quanto ne desidera.
- “Ma certo! Che stupido!” – ghignò Pierluigi – “Così rinverranno il mio cadavere in qualche fosso fetido, con tracce di alcol nel sangue… veramente ingegnoso. Posso sapere cosa ho fatto per giocarmi la vostra fiducia? Pensavo che i nostri affari fossero conlcusi, che non ci saremmo visti mai più.”
- “Veramente stupido da parte sua! Lei è una continua delusione. Crede davvero che avremmo bisogno di inscenare questa commedia da due soldi per disfarci di lei?”

Pierluigi trasalì. Il ricordo di un uomo si fece strada tra i suoi pensieri. Voleva fregarli, così gli disse un giorno. Cercò di coinvolgerlo, ma Pierluigi non si fidava di lui. Non si fidava di nessuno.
Fu un bene, perché quell’uomo non morì, non ebbe incidenti né si seppe il perché non frequentasse più i suoi stessi ambienti.
Non appena gli chiese di lui, Martelli si limitò a sorridere asciutto, facendo spallucce.
Semplicemente, quell’uomo sparì.

- “Stia tranquillo… Pierluigi.” – La voce autoritaria divenne stranamente musicale e tranquillizzante.
- “Non abbiamo cattive intenzioni. Se così fosse stato, non sarebbe qui a parlare con noi. Non le accadrà nulla di male.” – sembrava avergli letto nel pensiero.
- “Esatto, è proprio quello che penso anch’io!”
- “Abbiamo le nostre buone ragioni per aver agito come è stato fatto. Ci sono buoni motivi che non siamo nemmeno tenuti ad illustrarle… ma… lei non doveva incontrare quella donna, punto e basta.”
- “Le ribadisco che lei non ha fatto bene i suoi conti, caro Pierluigi” – incalzò il grassone.

Stavano parlando di Sara, avevano preso informazioni su di lei, la sua famiglia e le conoscenze del suo facoltoso padre.
La cosa non lo sorprendeva. Era una prassi normale per i Dodici, e lui non aveva fatto niente per depistare eventuali informatori di cui loro si servivano. Pensava di agire alla luce del sole, come il più innocente dei bambini che, sgattaiolando carponi tra sguardi divertiti, arriva fin dove ha deciso di andare.
In cuor suo sperava che non ci fossero arrivati, che non avessero compreso le sue mire.

- “Se non vi è di troppo disturbo, gradirei conoscere il motivo di questa simpatica convocazione.” - Pierluigi era spazientito ed irritato da questa sorta di processo arbitrario, e decise che sarebbe stato meglio conoscere subito il verdetto di quella fredda giuria.
- “Quanta fretta, caro Bonera. Troppa fretta, come sempre. La sua smania di arrivare, la sua brama di potere. Lei si è dimostrato ingiusto con noi. Noi le abbiamo regalato un’altra vita, le abbiamo donato una seconda opportunità, e lei si sdebita nel più indegno dei modi.”

- “Non capisco... ho sempre lavorato per voi, ho lavorato bene. Ho mediato con affaristi, faccendieri e potenti per tutti questi anni, per il vostro tornaconto. Pensavo di essermi sdebitato fino all’ultimo centesimo.”
- “Infatti è così, almeno lo è stato fino al momento del congedo. Ma lei ora si sta muovendo da solo, ed è una mina vagante per noi. Lei ignora la complessità e l’estensione del grande disegno, lei conosce appena un paio di caselle della scacchiera del potere.”
“Lei era nei guai, anni fa, quando scelse avventatamente i suoi soci in affari. Quel traffico d’armi con i terroristi dell’ex Jugoslavia stava per costarle tutto quel poco che aveva!
Le abbiamo donato un’altra identità, una vita diversa. Era un potenziale boscaiolo, un cercatore di tartufi. Ha rischiato di essere un galeotto, e noi l’abbiamo invece trasformata in un importante mediatore.”
- “Noi siamo i suoi Dodici Dei. Siamo i padroni del suo passato, del suo presente e il suo futuro potrebbe dipendere da un nostro capriccio.” – una nuova voce riempì l’aria.

Aveva parlato a lungo, e Pierluigi si soffermò su ogni sillaba, su ogni parola. Avevano scoperto tutto. Le prove celate in quella villa sul lago di Lucerna avrebbero inchiodato, tra gli altri, uno o due di loro.
Di nuovo quella voce autoritaria si insinuò tra i suoi pensieri.

- “Abbiamo scelto di farla vivere, Pierluigi. Non le nascondo che il dibattito è stato lungo...”
“Sa, il nostro Bauer ama allevare da sè i cuoi cani. Ci raccontò di un esemplare parecchio aggressivo, che lui amava molto. Lo ha amato fino a quando non gli ha morso la mano mentre gli porgeva la scodella con il cibo...”

Pierluigi intuì il senso di quelle parole, ed un brivido gli percorse la schiena.

- “Nessun cane che azzanni la mano che lo nutre merita la vita. Va inesorabilmente soppresso!”

L’intuito aveva previsto quelle parole, e il corpo di Pierluigi prese impercettibilmente a contrarsi per il nervosismo. Con uno sforzo enorme, riprese il controllo di sè. Mai e poi mai avrebbe gratificato i loro sguardi offrendo lo spettacolo pietoso di un uomo tremante e sminuito nel suo orgoglio.

- “Tuttavia... “ – riprese la voce – “.. lasciarla in vita è una punizione ancora più grande della morte. Le abbiamo dato delle cose più urgenti a cui badare. Sa, un rapimento colpisce sempre la coscienza della gente, così come una violenza alla comunità, perpetrata sotto forma di rapina.”

Martelli misurò la sala a passi lenti, e poi gettò un quotidiano ai piedi di Pierluigi, che si sforzò di mettere a fuoco la notizia che campeggiava di spalla, in prima pagina.

- “Non la facevo così fotogenico, caro signor Bonera.” – la voce era gaia e compiaciuta – “E non immagina nemmeno quanto possa essere d’impatto osservarla in televisione, nel corso di tutti i notiziari regionali.”

Pierluigi comprese la situazione. Avrebbe vissuto come un animale braccato, e sarebbe stato impossibile sfuggire al suo passato. Doveva rinviare i suoi propositi, ma un giorno...

- “Il consiglio che sentiamo di darle, Pierluigi, è di ritornare ai suoi boschi. Con la pioggia di queste ultime settimane, presto ci saranno tantissimi funghi che aspettano di essere raccolti da mani sapienti come le sue.” – si levò un lieve mormorio, accompagnato da risatine di scherno e soddisfazione.
- “Quando vedrà la sua ombra proiettata sui muri o sull’asfalto, si ricordi che non è l’unica ombra che la segue. Questa è l’ultima possibiltà che le diamo. Ritorni alla sua casa, dalla sua famiglia, da... SUO FIGLIO!”
- “Mio figlio?!? Che cosa significa?! Io non ho mai avuto un figlio!”

Non riuscì ad attendere una risposta. Le luci si spensero d’improvviso, come ad un segnale prestabilito che sembrò sfuggirgli.
Nello smarrimentò dell’oscurità si sentì afferrare da braccia forti, che lo trascinarono via.

“Un figlio. Mio figlio...” – pensò.




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Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 11.42.44 (627 visite)   Corum
   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 12.14.56 (176 visite)   eLLeGi
   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 12.25.16 (142 visite)   harding
      re:harding...   18/11/2003 12.29.27 (148 visite)   Corum
         re:harding...   18/11/2003 12.32.46 (144 visite)   cupa
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               re:Danielina. :)   18/11/2003 12.41.34 (127 visite)   cupa
                  re:Danielina. :)   18/11/2003 12.47.15 (127 visite)   Corum
                  re:Danielina. :)   18/11/2003 12.47.56 (116 visite)   cupa
                     re:DO-VEEEEEEE? ^__^   18/11/2003 12.50.43 (129 visite)   Corum
            x cupa   19/11/2003 16.57.34 (98 visite)   ADP
         a tal proposito...   18/11/2003 12.40.27 (119 visite)   harding
            re:a tal proposito...   18/11/2003 12.42.32 (149 visite)   Corum
   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 12.42.10 (156 visite)   Linjal
      Oppure Ridge Forrester   18/11/2003 12.44.45 (137 visite)   Corum
   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 12.45.29 (94 visite)   cupa
      re: Vittorio...   18/11/2003 12.48.29 (110 visite)   Corum
         Gabro   18/11/2003 12.50.19 (141 visite)   cupa
            re:La faccia...   18/11/2003 12.52.58 (113 visite)   Corum
   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 12.55.7 (121 visite)   cupa
      re:Contaminazioni fantasy   18/11/2003 12.57.37 (96 visite)   Corum
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   re:Capitolo 5 - Acque torbide.   18/11/2003 13.9.55 (124 visite)   alylia
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         re:Arriva ladytrip   18/11/2003 13.33.35 (141 visite)   harding
         re:x Ulisse   18/11/2003 13.55.5 (123 visite)   NEVERLAND
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            re:///U!!!   19/11/2003 0.33.30 (112 visite)    Ahstarte
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                  re:x Ahstarte   19/11/2003 22.26.24 (111 visite)    Ahstarte (ultimo)
      re:cmq   18/11/2003 13.34.0 (107 visite)   NEVERLAND
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               volli fortissimamente....   18/11/2003 18.21.54 (139 visite)   Ulisse
                  e ancora volli...   18/11/2003 18.44.25 (95 visite)   NEVERLAND
               re:L'hai voluto tu Ulisse ;)   18/11/2003 18.22.38 (101 visite)   Corum
                  diamogli cmq ......   18/11/2003 20.33.45 (85 visite)   Ulisse
                     re:diamogli cmq ......   18/11/2003 20.56.45 (92 visite)   NEVERLAND
                        re:diamogli cmq ......   18/11/2003 21.9.6 (140 visite)   Ulisse
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