Vai alla freccia - Homepage - BlogRoom - Mappa
Visualizza Messaggi.

Nick: Viola'
Oggetto: Capitolo 13 - we can be heroes
Data: 13/12/2003 19.46.42
Visite: 559

“Questa casa fa schifo”, pensò Sara.
Pensò e basta, perché non fece nulla.
Per alzare i vestiti da terra avrebbe dovuto ammettere che c’erano, cioè che effettivamente erano lì per terra, che era necessario alzarli, e quindi attribuire un senso a tutto questo.
Per lei ora non aveva alcun senso.
“Andare alla deriva è un’espressione meravigliosa”, pensò ancora.
Questa casa è una zattera, la mia zattera, e andiamo alla deriva insieme.
I topi hanno abbandonato la nave, “signori, stasera è stato un onore suonare con voi”, disse il musicista del Titanic, casa Usher sta cadendo, e “amore è il bambino sul ponte che brucia”*.
Bevve un sorso di whisky che le diede il voltastomaco, ma lo fece scrupolosamente, “la medicina è cattiva ma fa bene, piccolina” diceva sempre sua madre.
Ancora, i contorni sono ancora troppo nitidi,
non basta, ancora.
“Bevo a una casa distrutta/alla mia vita sciagurata/
a solitudini vissute in due/e bevo anche a
te/all’inganno di labbra che tradirono/al morto gelo dei tuoi occhi/ad un mondo crudele e rozzo/ad un Dio che non ci ha salvato"**, recitò mentalmente ingoiando un altro sorso.
Non sono nella tundra a torcermi romanticamente le mani nel manicotto di pelliccia, sto in una merda di appartamento col riscaldamento autonomo, però va bene lo stesso. O no? Dovevo fare l’attrice, lo so, ma lui diceva sempre che facevo schifo, proprio così diceva, fai schifo a recitare…
Il telefono. Ancora. I topi abbandonano le navi,
ma possono ancora telefonare.
“Cara, mi è dispiaciuto tanto….”
“Cara, non ti meritava…”
“Chissà come ti sarai sentita…”
"Cosa hai provato?"
Un calcio al tavolino, il telefono per aria, e il problema non esiste più.
“Voglio Penelope” pensò all’improvviso, “voglio quella pazza furibonda e amatissima, voglio che esca dalla tomba, mi dica che se ne era andata per scherzo, mandi affanculo tutti e mi porti via, magari a fare un salto nel Gran Canyon…”
Le veniva da ridere, erano giorni che scoppiava a ridere all’improvviso, senza motivo apparente.
Accese una sigaretta, ricordò la voce di lui:
“Sara non fumare, lo sai che ti fa male, e poi mi dà fastidio”.
E sapessi quante erano le cose di te che mi davano fastidio, babe…
“Vorrei soffrire per amore” pensò, “vorrei rimpiangerti, desiderare che tu fossi qui, e invece niente, il nulla.”
Perché era dovuta arrivare a questo punto?
Vittorio… tutti a dire sempre che gran fortuna aveva avuto lei, ad incontrare un uomo che l’aveva salvata, che l’aveva protetta.
Sottinteso: che gran fortuna aveva avuto una sbandata come lei che non valeva un cazzo, a trovare qualcuno che se l’accollasse.
E che ne sapete voi del prezzo che si paga? Che ne sapete?
Sei mia bambina, mi appartieni, non dirmi mai no bambina, non devi mai dirmi no.
Sei mia bambina, posso darti a chi voglio, sei mia bambina, se parli di nuovo con quello ti ammazzo.
Sei mia bambina, posso scopare chi voglio ma torno sempre da te.
Dimmi di sì bambina, dimmi sì, sì, si…
“Ho commesso un solo grande peccato” pensò osservando la cenere che cadeva sul divano bianco.
“Sono stata reale, tremendamente reale, carne e sangue, nessuna sacra immaginetta da adorare da lontano”.
Le aveva telefonato, Vittorio, come si aspettava.
Giustificazioni, parole, un bambino di mezzo, e poi di nuovo quel tono che lei conosceva bene, e quelle parole:
“Lo sai che sei sempre la mia bambina”.
Sapeva che non sarebbe riuscito a liberarsi di lei, ti conosco, ti conosco fino in fondo, conosco le tue miserie e potrei usarle ancora, ma non voglio.
Non ti voglio più, ed è questo che mi fa soffrire.
Non ti volevo più, forse non ti ho mai voluto davvero, eppure stavo per sposarti, e mi odio per questo.
La laurea non l’ho più presa, i viaggi che volevo fare non li ho più fatti, le parole mi sono morte in gola, ho solo tenuto gli occhi chiusi, con la fronte appoggiata alla tua spalla, per tutto questo tempo.
Tutto stava di nuovo riacquistando contorni nitidi, gli oggetti l’aggredivano da ogni parte “siamo testimoni” le gridavano, “siamo testimoni del tempo che hai perso, delle bugie che hai detto, ascoltato, delle ore inerti, delle piccole e grandi umiliazioni, dei sogni che hai mandato a farsi fottere…”
“Fottetevi voi” disse ad alta voce, mise un CD e alzò il volume al massimo.
...We can be heroes, just for one day...
Ma sì, just for one day, magari cominciando da oggi, affanculo Vittorio, affanculo il tempo perso, affanculo anche me, stronza piagnucolosa…
Suonavano alla porta.
...We could steal time just for one day
We can be heroes for ever and ever...
Che gran rottura di palle, lasciatemi ballare in pace…
Di nuovo.
Abbassò il volume e gridò con tono ostile:
“Chi è?”
“Sara sono io, Pierluigi, aprimi”
Che palle, che palle, che palle…
Aprì la porta di scatto accogliendolo con un:
“Che vuoi?”.
“Posso entrare?”
“Entra, ma sbrigati in fretta”
Pierluigi entrò e si guardò intorno: vestiti buttati qua e là, bicchieri sporchi, posacenere stracolmi, disordine, disordine, disordine…
Sara accese una sigaretta e sprofondò in una poltrona, fissandolo.
“El ordre nel desordre » gli disse facendo un ampio gesto della mano.
“Adesso fumi?”
“Sì”
“E da quando?”
“Da sempre”
Era spettinata, pallida e senza trucco, con una vestaglia consumata buttata addosso, nel complesso aveva un’aria stropicciata, e come sempre lo colpiva dritto al cuore.
“Pigi, che vuoi?”
“Sapere come stai”
“Uffaaaaaaaaaaa” gemette lei, buttando indietro la testa “non sono malata, sto benissimo, credo di non essere mai stata meglio, non si vede?”
“Hai bevuto?”
“Sì, perché? E’ vietato?”
“No, ma…”
Sara si alzò ed improvvisò dei passi di danza dicendo: “guarda qui, da bambina facevo la ballerina, lo sapevi? Oh, sono ancora brava vuoi vedere?”
Fece una piroetta e cadde a terra.
Pierluigi si precipitò a raccoglierla e lei gli gridò: "che palle, faccio da sola!", dandogli un pugno sulla spalla.
Ma non si rialzò, e rimase in ginocchio,
fissandolo dal basso.
Lui si sedette di nuovo.
Non era mai riuscito a sostenere a lungo lo sguardo di Sara, quei grandi occhi verdi che adesso erano sbarrati, gli occhi di una bambina, gli occhi di una donna spesso cattiva, spesso tenera, sempre senza pelle.
Sara, Sara, bambina crudele e capricciosa, donna dolcissima, che ridisegni il mondo per me con i tuoi passi, che mi ridefinisci lo spazio, Sara fiamma che danza, Sara sei il dolore che non avevo chiesto ma che è arrivato… Sara bocca rossa e screpolata, capelli neri sempre arruffati, mani nervose, Sara anima inquieta ma forte, forte anche se non lo sai…
“Sai” gli disse lei, poggiandogli una mano sul ginocchio “a Vittorio piaceva esibirmi ai suoi amici, gli piaceva che sbavassero per me, che sognassero di scoparmi, ma di te è sempre stato geloso…”
“Sì, lo so”
“Ah, lo sai?”
“Aveva capito che ero innamorato di te”
Sara corrugò la fronte, come una bambina che sta cercando di risolvere un’operazione complicata
“Eppure mi conosci bene, Pigi”
“Certo”
Lei annuì e cambiando tono disse:
“Sai, forse parto”
“Per dove?”
“C’è una mia cara amica che lavora per una ONG, adesso è in Siria, hanno sempre bisogno di qualcuno che li aiuti, ed io parlo quattro lingue, lo sai?”
“Sì,lo so. Quando l’hai deciso?”
“Cinque minuti fa, non mi dici che è assurdo?”
“No, se è quello che vuoi”
Mi stai semplicemente spaccando il cuore in mille pezzi, Sara, li vedo rotolare sul tappeto vicino alle tue bellissime ginocchia, vorrei poggiare la testa tra le tue gambe e dirti non partire, e forse ce la farei a convincerti, ma cederesti semplicemente, come hai sempre fatto, ti è stato già fatto troppo male Sara, già troppo…
Pierluigi sorrise, e lei gli si sedette sulle gambe.
Gli stava scrutando il viso, centimetro per centimetro, con l’ombra di un sorriso che le vagava sulle labbra.
“Sì, però poi ritornerò” gli sussurrò.
“Certo”
“E tu che farai?”
“Ho delle cose… da sbrigare”
“Allora non ti annoierai”
“Non credo”
Sara poggiò la testa sulla sua spalla, chiuse gli occhi e disse:
“Oh, capisco, il suo gioco è che lui sa/Intimamente, ardentemente/Non vuole nulla da me…”
“Perciò non ho nulla da rifiutare” continuò lui.
Lei lo guardò sorpresa e lui disse:
“Mi hai detto mille volte che Anna Achmatova era la tua poetessa preferita, ho voluto leggere qualcosa di suo”.
Il sorriso di lei divenne concreto e gli bisbigliò all’orecchio:
“Sarei potuta diventare una grande attrice, lo sai?”
“Sicuramente”
“O una grande ballerina”
“Certo”
“Un’astronauta”
“Sì”
“Presidente del Consiglio”
“Di sicuro”
“Una grande battona”
“Ma certo”
“Pigi, ti detesto”
“Lo so”
“Comunque tornerò”
“Ok”.


















*Elizabeth Bishop
**Anna Achmatova
















Rispondi al Messaggio | Indietro | Indice topic | Quota Testo | Vai su| Segnala ad un amico|Successivo


Capitolo 13 - we can be heroes   13/12/2003 19.46.42 (558 visite)   Viola'
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   13/12/2003 20.50.7 (178 visite)   IoOdio
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   13/12/2003 21.3.14 (204 visite)   velvet
      x IoOdio e velvet   14/12/2003 14.40.43 (177 visite)   Viola'
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   13/12/2003 21.22.24 (189 visite)   AvvdiSilv
      x AvvdiSilv   14/12/2003 14.43.19 (167 visite)   Viola'
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   14/12/2003 2.53.16 (170 visite)   Compasss'
      x Compasss'   14/12/2003 14.44.43 (158 visite)   Viola'
         re:x Compasss'   14/12/2003 23.29.4 (131 visite)   Compasss'
   re:Capitolo 13 - we can b   14/12/2003 16.28.34 (211 visite)   MILLWALL
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   14/12/2003 19.56.43 (168 visite)   Ciprea
   la skopata   14/12/2003 21.35.57 (176 visite)   LaDyTr|p
      re:la skopata   14/12/2003 22.15.25 (152 visite)   IoOdio
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   15/12/2003 1.17.53 (148 visite)   alylia
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   15/12/2003 8.20.55 (148 visite)   FandangoL
   Viola   15/12/2003 11.19.25 (162 visite)   B{L}U
   varie   15/12/2003 16.8.25 (154 visite)   Viola'
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   18/12/2003 14.40.26 (120 visite)   ADP
   re:Capitolo 13 - we can be heroes   4/3/2004 16.35.46 (140 visite)   KuBo[Z] (ultimo)
      re:Viola   18/12/2003 12.14.55 (125 visite)   Ulisse
         Ulisse   18/12/2003 12.50.26 (128 visite)   Viola'
            re:Ulisse   18/12/2003 18.57.22 (134 visite)   Ulisse

Nick:
Password:
Oggetto:
Messaggio:

vai in modalità avanzata
                 


Rimani nel thread dopo l'invio


Clicca per leggere le regole del forum



Imposta IRCNapoli come homepage

Clicca per andare sul forum di prova.
IRCNapoli "Un racconto a più mani".
Mappa del forum

Visualizza tutti i post del giorno 18/12/2003
Visualizza tutti i post del giorno 29/03/2024
Visualizza tutti i post del giorno 28/03/2024
Visualizza tutti i post del giorno 27/03/2024
Visualizza tutti i post del giorno 26/03/2024
vai in modalità avanzata