Descrizione:
LA VIA COSTRETTA (Punk’s no death) 1. Corro su di un ritto sentiero 2. delimitato da pareti di molecole d'aria, 3. il fangoso atrito della terra fiacca le mie gambe, 4. l'occhio non vede la fine 5. capacità visive si confondono con l'infinito. 6. Mi è apparsa questa via costretta 7. cos'i' difficile da percorrere... 8. essa rallenta la marcia 9. rende futili le mie volontà... 10. crea il tempo con il mio lento passo ritmato, 11. genera lo spazio con l'ambigua terra calpestata; 12. Io ti ho poi voluta, ma tu domini la scelta... 13. ti prendi beffa del corpo e deridi l'anima; 14. Tu che sei il frutto del mio pensiero... 15. hai la forza di afferrarlo, 16. di tramutarlo in un sogno d'incubo. 17. La mia mente e' contorta e limitata 18. ma tu sei ritta ed infinita. 19. L'io interiore crea immagini su ogni goccia di sangue 20. costruisce migliaia di spazi-temporali sul cervello, 21. ma la tua unica creazione annienta le tante idee... 22. Cado nello sconforto più totale, 23. la forza d'animo non puo' disegnare e vivere nuovi tracciati. 24. Ma una scoperta mi rende terribilmente felice: 25. cancellare la costretta via... 26. un silenzioso pensiero di eterno vuoto buio 27. avvolge la mia essenza vitale... 28. anche se il corpo si muove con estremo vigore 29. cos'i' tanto ferito da falsità e presunzione, 30. la mia mente non e' certo burattina 31...e i fili comandati dall'unica ambigua via SONO STATI SPEZZATI. 32. (PUNK’S NO DEAD).
24.25.26.27.28.29.30.31. (cos'i' come la morte intesa nella DECOMPOSIZIONE DEL CORPO e' sicura del suo avvento, allo stesso modo la vita intesa come MENTE SPIRITUALE e' certa di viaggiare nel BENE e IN ETERNO liberandosi dello stesso corpo). 32. Il punk 'porta-bandiera' dell'Anarchia (di cui io facevo parte) ha sempre espresso questa teoria; l'ha sempre manifestata in modo chiaro senza ambiguità: ha creduto nell'anticonformismo come protesta contro 'denaro', 'potere', 'vita mondana', 'lusso', 'ambiguità', 'ipocrisia', 'regole sociali'. Ha sempre mostrato l’altra faccia della medaglia al solo scopo di rendere allegorico tutto cio’ che è preconfigurato dalle regole sociali. Sì perché le etnie dei popoli pensano e vivono in modo differente fino a farsi le guerre; si perché al lusso sfrenato della chiesa, al potere sgargiante della politica è più “culturale e veritiero” manifestare i concetti della vera solidarietà, della vera uguaglianza di classe, del NO al nucleare, della pace del mondo, della libertà di vestire e di pensiero. Ok, ad un certo punto si e’ detto: …ma tutto questo e’ illusione e utopia. Come si fanno a calare delle regole così NOBILI in un mondo cos’i’ DISORDINATO E VARIEGATO. Qui’ sta la fine del vero punk, ma anche l’inizio della Sua Vita Eterna fatta di solo BENE!!!! Il punk è morto in terra ma vivrà per sempre in eterno. Ecco perche’ ha sempre posto l’allegoria sfrenata del vivere contro le regole assurde della vita. La Sua musica? Ansimava e protestava contro la chiesa, contro il potere. Risultato: chitarre distorte, basso monocorde, voce monotona e ripetitiva con lunghi ritornelli quasi ossessionanti, ritmi della batteria cavalcanti e festosi per irridere le ipocrisie del mondo. Il Suo Vestire? Ha influenzato tutto e tutti. Il nero (perche’ fin lì era solo usato per il lutto); Le calze ricamate delle donne-punk: per essere sexi…terribilmente sexi; I capelli colorati o rasati: dare un tocco di fantasia allo squallore del “perbenismo e tradizionalismo”. Il pearcing: Un segno di libertà…lo spirito comanda il corpo. Il “chiodo”, la pelle e le borchie: intesi come forza-eroica in antitesi con le corazzate belliche di ogni tempo. La Politica? Anarchia sfrenata contro i bastardi politici. Azioni comporamentali? Il gettare la spazzatura sui passanti, il masturbarsi e lo sputare dai palchi, il difendersi con violenza dagli attacchi della polizia e dello stato…Il porre “anti” a tutto ciò che è “pro”; Il banal Design, Il dadaismo, ecc. ecc.
Il vero punk e’ stato puro, talmente puro che non si identificava in questa vita ma cercava subito la vera giustizia e l’eterno. Il motto era: Non bisogna essere ambigui (o dentro o fuori). Quindi essi reagivano in cinque modi: 1. Autoconvincimento che il punk non puo’ appartenere alla vita terrena, quindi abbandonare il costume e sfidare il mondo con lo stesso vigore utilizzando pero’ le regole sociali. 2. Azioni comportamentali culturali pacifiche (vedi ultima manifestazione di alcune frangie pacifiste del “social forum” a Genova). 3. Azioni comportamentali estremiste (vecchie e nuove brigate rosse + black-block + Anarchia0) 4. Suicidio 5. Droga Il primo punto è la mia “via costretta”, anche se ho amato e amo tantissimo l’Heavy Metal (quasi come se fosse un surrogato del punk). L’unica differenza e’ che purtroppo il vero metallaro crede che lo spirito si decomporrà come il corpo perche’ li ritiene un unico elemento indissolubile. Questo ovviamente fa’ inferocire la propria musica nonché il costume….perche’ non trova la verità!! Le altre sono tutte da scartare perché il PUNK è morto in terra ma vivrà per sempre in eterno. COMPORTAMENTO: sono me stesso sempre ed in qualsiasi avventura. Non sono un etichettato (punk o metal) ma certamente il mio corpo e il mio spirito si immedesimano a pieno con queste ideologie. Sono riflessivo e sempre meno nervoso. La mia qualità: essere esageratamente sicuro e potente quando le situazioni si mettono male. Essere sentimentale nella vita affettiva. Il mio difetto: nervosismo e poi il fatto di non aver assolutamente paura della morte, ciò provoca dei comportamenti poco comuni. Spirito ironico della vita. Molto sociale nel lavoro ma allo stesso tempo riservato nel privato. AMORE: credente dell’amore inteso come comunione di spirito ed intenti. Non monogame. LAVORO: amo l’architettura, l’informatica, le Pubbliche Relation, il Marketing. SPORT: adoro le arti marziali MUSICA: cantante punk, cantante speed-Metal, cantante Death-Metal, fan del Dark-Metal, fan del Power-Metal, fan dell'Epic-Metal. HOBBY: speaker radiofonico di una trasmissione musicale chiamata 'Metal Invasion' TEMPO LIBERO: informarmi, pensare e sognare.