Descrizione:
Sale la nebbia sui prati bianchi come un cipresso nei camposanti un campanile che non sembra vero segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani vedrai la neve se ne andrà domani rifioriranno le gioie passate col vento caldo di un'altra estate.
Anche la luce sembra morire nell'ombra incerta di un divenire dove anche l'alba diventa sera e i volti sembrano teschi di cera.
Ma tu che vai, ma tu rimani anche la neve morirà domani l'amore ancora ci passerà vicino nella stagione del biancospino.
La terra stanca sotto la neve dorme il silenzio di un sonno greve l'inverno raccoglie la sua fatica di mille secoli, da un'alba antica.
Ma tu che stai, perché rimani? Un altro inverno tornerà domani cadrà altra neve a consolare i campi cadrà altra neve sui camposanti.
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Capo d'Africa per favore, non farci morire d'amore se è possibile facci sognare con il ritmo di questo motore. Una spiaggia tranquilla, una terra promessa, l'inferno e il paradiso, dove un giorno potremmo sbarcare a cavallo di un nuovo sorriso.
"E' stato ascoltando una canzone di Francesco De Gregori che ho provato per la prima volta i brividi che dà la poesia. Non mi ricordo quale canzone fosse in particolare, generalmente hanno tutte quella stessa caratteristica che, potrei anche dire, mi ha insegnato a scoprire cosa è una poesia. Nelle sue canzoni ogni parola mi suscita un'emozione, ogni frase mi evoca una visione. Senza il bisogno di "raccontare", ciò che scrive riserva sempre continue sorprese. Ogni parola che usa racchiude un mondo a sè, ogni verso mi regala una sensazione nuova, intensa. Perchè De Gregori è così. Ti traporta in una storia attraverso delle immagini straordinarie, e tu quelle immagini le vedi, le vivi.. e ci godi e ci soffri. Passi da un'emozione all'altra, una più grande dell'altra. Il suo non è mai un discorso lineare, è piuttosto onirico, un flusso continuo di associazioni in cui non manca mai quel pizzico di ironia, una cosa meravigliosamente elegante...
Da principe poeta.
Questo per quel che riguarda i testi. Le musiche, poi, apparentemente buttate là con noncuranza, hanno sempre avuto delle melodie straordinarie, bellissime. Semplice e sincere.. Io amo De Gregori! L'avevate capito?"
(vasco rossi)
Ecco, questa è una delle poche volte che do ragione a vasco.
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Come un ciclista in salita.
Non c'è nessuno e poi qualcuno e poi molti, ai lati della strada.
E' RIMMEL l'album con cui De Gregori incontra il grande pubblico, grande come nessuno poteva prevedere. I risultati sono eccezionali: LP più venduto del 1975, 60 settimane in classifica (oggi sarebbe impensabile). Mai un cantautore aveva venduto così tanto.
In tutto RIMMEL dura meno di mezz'ora, sufficiente per farci stare nove canzoni lontane da quel che c'è in giro, con un rapporto nuovo tra musica e parola, con un continuo mutamento di prospettiva, di piani descrittivi, con una straordinaria forza espressiva e di sintesi. |