Descrizione:
.::Morte malinconica del bambino Ostrica::.
..Si dichiarò tra le dune Si sposarono al mare,
stesi al sole per nove giorni fecero a Capri la luna di miele.
Pranzarono con un piatto Prelibato: uno stufato di triglia E cozza. E mentre lui bevevo Il brodo dalla tazza a lei Prese un nonsochè da sposa: una voglia.
Quella voglia si gonfiò E in un bebè scoppiò. Ma era un bambino Quel Frugolino?
Sì, aveva ai piedi Dieci dita dieci. Sì, aveva alle mani Dieci dita dieci, ci sentiva e ci vedeva, in bagno ci poteva andare, ma bastava tutto questo per essere normale?
Non proprio. Questa nascita fuor di natura Segnò la fine della loro vita Futura.
Lei se la prese col dottore: -Non può essere mio figlio: sa di mare, di alghe, di sale a tutte le ore.
-Sia felice-disse il dottore –solo Una settimana fa ho curato Una bambina con tre orecchie E un becco. Che suo figlio Sia un’Ostrica a metà Non mi può incolpare, pensate piuttosto a una casa in riva al mare.
Non sapevano come chiamarlo, lo chiamarono Carlo e qualche volta con voce rozza:”quella cosa che pare una cozza”.
La gente, in piedi sull’uscio Si chiedeva se un giorno Quel bambino sarebbe uscito dal guscio.
Lo video un giorno i fratelli Isaia, lo apostrofarono “Bivalve” e corsero via.
Un pomeriggio di primavera Carlo fu lasciato lungo una roggia a prendersi la pioggia, si sentiva solo e guardava l’acqua andar via per lo scolo.
Intanto sull’Aurelia, nella corsia d’emergenza, sua madre prendeva coscienza: fra frustrazioni e mugugni, batteva il cruscotto coi pugni per quella situazione dolorosa di maternità e sposa.
E al marito disse: -Caro, mi Rincresce, ma qualcosa fra di noi Sa di pesce. Credo sia, devo Dirlo, nostro figlio. E credo Anche, va detto, che per Colpa sua, tu hai problemi a letto.
Lui provò unguenti, provò pozioni, larghe pennellate di tintura e fredde abluzioni. Non c’era ancora il Viagra, così gli andò di magra. Diventò verde, poi bianco e poi rosso, da forte febbre fu scosso.
Il dottore diagnosticò: -Non ne sono sicuro Ma la causa del problema Può essere la cura. Ora, si sa, l’ostrica Procura gran virilità. Se lei mangia suo figlio Ne avrà per sempre voglia.
Lui ebbe un brivido E un sudore di vergogna, poi sparò subito la sua menzogna: -Carlo a me lo puoi dire Vuoi vivere o preferisci morire? Hai mai pensato al cielo?
Carlo come dalle tenebre Battè le palpebre due volte, e il suo papà, oplà, prese il coltello e la cravatta snodò.
Mentre il figlio apriva Carlo sulla giacca gli sgocciolava. Poi, dopo aver posato Il guscio alle labbra Sentì che Carlo nella gola scivolava.
Moglie e marito, scavarono Nella sabbia la tomba con un dito; lei disse un’ave maria, lui fece cadere una lacrima e la spinse via, prima che scendesse la sera.
Una croce di bambù Rimase sull’arenile, laggiù A ricordare, contro l’onda, la tomba del bambino Ostrica e una breve preghiera scritta sulla sabbia, l’avrebbe portato nel cielo, lassù.
Ma un’onda d’alto mare, veloce, asciugò la scritta e si prese quella croce, né storta né dritta.
Riparati in casa, sdraiati a letto, lui sussurra: - Te lo faccio, lo prometto.
Poi, sopra le sollazza E lei pensa: “che sia, ti Prego, questa volta una Ragazza”.
Tim Burton.. (Morte malinconica del bambino Ostrica e altre storie..)
Iscritta alla LAGDAN Lega Anti Gigi D'Alessio And Neomelodici
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