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Sirian

nome:

Sirian
eta': 114
Citta'.: napoli
Descrizione: Sono un piccolo dispetto scappato dall'orlo del sacco aperto e sdrucito d'un dio folletto; un principe senza cavallo, senz'arme, nudo sulla terra bagnata, un principe senza nobiltà e senza stemma, sono un principe in principio ora sono uomo.

Deja que mis ojos sean verdes
porque verde es lo que me gusta más.
Quiero perderme en los dibujos de mis ojos,
las cuya formas se confunden de colores
iguales a ellos mismos, aun así diferentes.
Que pueda mirarme en espejos marinos
ya que sea más sencillo imaginarme
de eso color de que ella se nació y
todavía se parece en lugares primitivos
y obscuros, la mar.
Es que verde es una bahía
querida a recuerdos desaparecidos,
si estuviera allí hubiera sido pájaro
con alas anchas de vida.
No dejaras que mis ojos no
sean verdes...

20 mayo 2003 S.


Volver (tornare)

empezar otra vez un viaje por caminos ya conocidos y caerse mirando al alrededor con ojos de niño.

Lo Quiero TODO!

Y que nadie me diga lo que tengo que hacer!
OS MATARé!!!!





...E se per caso fossi tornato e non me ne fossi accorto adesso sono QUI!



Que alguien me diga que no es verdad, un engaño! Quien no engaña NO GANA!!!!!

INGANNATEVI ingannatemi inganniamoci

MANTIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA .-


Hasta LOCO!

S.

Nuovi pensieri ed altre storie...


Siamo daccordo su tutto ciò che possiate dire o pensare senza parlarne perchè a priori avete ragione! già una ragione grande come l'incoscienza di chi non conosce il torto o i torti che altri ci possono fare senza preavviso, di quelli che ti cadono fra capo e collo e prima che finiscano sono già passati nella mente di tutti e forse'anhe nella propria, ammesso che si abbia una mente, altrimenti il discorso cambia e non saprei proprio da dove farlo inziare senza che vada a parare in qualcos'altro diverso dalla storia e più simile alla geografia, una geografia dell'anima...

http://epos.splinder.it


Se le regine sapessero volare non avremmo più questa incessabile moria di draghi.

Aiutateci a salvere i draghi, rinChiudete una regina nella torre sopita dei vostri pensieri e datele le chiavi affinchè non voglia più uscirne.

Lasciate apera la sua finestra e aspettatela ficnhè non piova e i vostri vestiti macchiati e bagnati non lascino trasparire che la natura di cui siete avvolti.

da La torre e la regina, storia in corso di scrittura e d'immaginazione.






Desnuda eres tan simple como una de tus manos,
lisa, terrestre, mínima, redonda, transparente,
tienes líneas de luna, caminos de manzana,
desnuda eres delgada como el trigo desnudo.
Desnuda eres azul como la noche en Cuba,
tienes enredaderas y estrellas en el pelo,
desnuda eres enorme y amarilla
como el verano en una iglesia de oro.
Desnuda eres pequeña como una de tus uñas,
curva, sutil, rosada hasta que nace el día
y te metes en el largo subterráneo del mundo
como en un largo túnel de trajes y trabajos:
tu claridad se apaga, se viste, se deshoja
y otra vez vuelve a ser una mano desnuda

[Omenaje a la melancolía y a Naruda, por supeusto]

S.



Sensazioni e pelle


Schhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh. Silenzio, per favore. Non parlare, respira.

Mi piace ascoltare il respiro quando tutto il resto tace. Non dire tutto ciò che stai pensando, lasciami vedere quel flusso veloce di immaggini scorrere attraverso la tua pelle.

Sono i brividi impercettibili che parlano di sconolgimenti dell'animo, senza catastrofi, senza dolori, senza piaceri gridati. I piccoli silenzi brulicanti di sensazioni. Scambi, regali, offerte e concessioni di corpi che ricordano di poter amare, a mente spenta per pochi istanti.

Guardati le mani, i piedi, la faccia, i seni, il pene, la pancia, le braccia e le ascelle, guardali nella bacheca dei ricordi, gli specchi oggi non esistono, raccontati quelle immagini che scompaiono ogni giorno alla coscienza, fatti vivo, recuperare la tua mente che non pensa, la parte meccanica di te che accumula l'incosciente e lo relega nella cassa dei ricordi, dormi una notte nella mansarda dalle pareti blu e gli imprecisi disegni di una mano sconosciuta e familiare, come il volto dell'uomo che sogni la notte nel sonno profondo che il mattino svanisce, e vorresti sapere davvero a chi appartiee quel viso.

Silenzio, ancora pochi minuti senza parlare. Apri un poco le labbra, lascia che passi l'aria e che diventi rumore di vento, allora sarai montagna e canyon solitario, deserto notturno, granello di sabbia fino all'inverosimile dell'eterno, e non sarai più.

Schhhhh. Silenzio, per favore. Non parlare ancora, schhhhh.


S.


E se cercassi qualcosa che non c'è?







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Pagina visitata 4764 volte, ultimo aggiornamento : 24/09/2004 - 22.20
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