Descrizione:
Se ci inabissiamo in fondo alla regione dei morti, è per essere il più possibile lontano dai vivi. Quando si è dissoluti, depravati, scellerati come noi, si vorrebbe essere nelle viscere della terra per meglio fuggire gli esseri umani e le loro assurde leggi.
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Non ci è dato di essere. Noi siamo soltanto un fiume, aderiamo ad ogni forma: al giorno ed alla notte, al duomo e alla caverna passiamo oltre, l'ansia di essere ci incalza.
Forma su forma riempiamo senza tregua, nessuna ci diviene patria, gioia o pena, sempre siamo in cammino, ospiti sempre, non c'è campo né aratro per noi, né pane cresce.
E non sappiamo cosa Dio ci serbi, gioca con noi, argilla nella mano, muta e cedevole che non piange o ride, mille volte impastata e mai bruciata.
Potessimo, una volta, farci pietra, durare! Questa è la nostra eterna nostalgia, ma un brivido perdura a raggelarci e non c'è pace sulla nostra via.
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Ho vissuto nell'oscurità per molto tempo, e negli anni i miei occhi si sono adattati al buio....... è l'unico mondo in cui riesco a vedere. |