Descrizione:
Oggi tutti i popoli sono poveri perché hanno un debito pari a tutto il loro denaro, perché all'atto dell'emissione la banca centrale emette moneta solo prestandola, mentre dovrebbe accreditarla e non addebitare. Il debito degli stati con le banche private NON potrà mai essere cancellato, fintantoché la Sovranità Monetaria è nelle mani delle banche. Con questi presupposti è stata conseguita una vittoria storica nella totale censura mediatica, sebbene sia un caso individuale, in cui il Tribunale di Lecce il 15 settembre 2005 , con la sentenza numero 2978/05, ha condannato finalmente la Banca d'Italia e la BCE, ma questa condanna va estesa simbolicamente a tutte le banche d'emissione nel mondo, dichiarando che la Proprietà della Moneta è della Collettività Nazionale ed Europea, mentre la Banca Centrale ha unicamente il compito di provvedere alla stampa. Per meglio chiarire questo aspetto di tutto rilievo..... dovete sapere che tutt'ora, la nostra società è disciplinata da un governo usurocratico, gestito dalle banche d'emissione, che ha la sovranità monetaria ed il potere di stampare denaro e prestarlo allo STATO con tasso di interesse. E' da tre secoli che va avanti questa storia con la nascita della banca d'inghilterra nel 1694. Questa minoranza di individui dirige il mondo secondo le proprie bramosie di potere, ed i governi sono corresponsabili, per partecipare alla spartizione della torta del potere e del privilegio, e si sottomettono. Ma vi siete mai chiesti verso chi siamo in debito? Verso la francia, l'olanda, la germania? ma no...verso la Banca d'Italia e la BCE che è una banca privata, non pubblica come qualcuno di voi pensa. Chiedetevi perchè lo STATO non si stampa i soldi da solo invece di farseli prestare con tasso d'interesse? Senza contare che è matematicamente impossibile restituire il prestito in denaro contante. Per esempio, se uno vi dice: ti presto 10 mele ma tu me ne restituisci 12, pensate che sia possibile? dove vi procurate le mele? Sugli alberi! Ma i soldi non crescono sugli alberi. Se i soldi li stampi tu, e solo tu, come posso restituirti più soldi di quelli che mi dai? Basterebbe che il Signoraggio sulla moneta andasse allo stato e non alle banche private! Tutto qua. Semplice, vero? operazione applicabile in pochissimo tempo. L’unico problema è che nessuno dei Signori della grande truffa vuole perdere il proprio potere, soprattutto i banchieri! Chi abbandonerebbe infatti, per il bene dello Stato e dei sudditi, un potere enorme come quello che fornisce la Sovranità Monetaria ? Nel momento infatti in cui la banca centrale stampa questa moneta a prezzo nullo e compra le cose che noi facciamo lavorando ottiene un potere d’acquisto inaudito. Quando noi lavoriamo mettiamo a disposizione il nostro tempo, la nostra professionalità, la nostra esperienza, mentre loro cosa fanno? Accendono i macchinari, giorno e notte, e stampano a prezzo ridicolo la moneta facendosela poi pagare a prezzo altissimo allo Stato, il quale successivamente si rifà su di noi con le tasse per sopperire il debito. Ecco il giochetto mortale del debito perenne.Una banconota da 100 euro costa 3 centesimi, ad emetterla (stampa, carta, colore, tecniche di contraffazione) ma lo Stato, ossia Noi, deve dare 100 euro veri per averla! Frutto di lavoro, di sudore vero, non di una semplice operazione di stampa meccanizzata. Più il 2,5% del tasso di sconto! Loro spendono 3 centesimi e Noi gli diamo 102,5 euro! Ma è roba da matti o no? Due dei personaggi più illustri che cercarono di non sottomettersi al signoraggio delle banche furono i presidenti Abramo Lincoln e John F. Kennedy. Il 4 giugno 1963, venne fatto un piccolo tentativo per togliere alla Federal Reserve Bank il suo potere di affittare la moneta al governo facendosi pagare un interesse. In quel giorno, il presidente John Fitzgerald Kennedy firmo' l'ordine esecutivo numero 11110 che ripristinava al governo USA il potere di emettere moneta senza passare attraverso la Federal Reserve. L'ordine di Kennedy dava al Ministero del Tesoro il potere "di emettere certificati sull'argento contro qualsiasi riserva d'argento, argento o dollari d'argento normali che erano nel Tesoro".Questo voleva dire che per ogni oncia di argento nella cassaforte del Tesoro, il governo poteva mettere in circolazione nuova moneta. In tutto, Kennedy mise in circolazione banconote per 4,3 miliardi di dollari. Le conseguenze di questa legge furono enormi. Con un colpo di penna, Kennedy stava per mettere fuori gioco la Federal Reserve Bank di New York. Se fosse entrata in circolazione una quantità sufficiente di questi certificati basati sull'argento, questa avrebbe eliminato la domanda di banconote della Federal Reserve. ma quel giorno kennedy forse firmò la sua condanna a morte. Il presidente Lincoln aveva bisogno di denaro per finanziare la Guerra Civile ed i banchieri internazionali gli offrirono un prestito al 24-36% di interesse; Lincoln rifiuto' la loro richiesta perche' non voleva gettare la nazione in tale enorme debito; Lincoln avanzo' la proposta al Congresso perche' approvasse una legge che autorizzasse a stampare banconote del Tesoro degli Stati Uniti. Lincoln disse 'Abbiamo dato al popolo di questa repubblica la piu' grande benedizione che abbia mai avuto - la loro propria moneta per pagare i loro debiti.'. Lincoln stampo' oltre 400 milioni di Dollari (senza debito ne interesse) e pago' i soldati, gli impiegati degli Stati Uniti e compro' forniture per la guerra. I banchieri internazionali non lo apprezzarono, volevano che Lincoln prendesse i soldi in prestito da loro in modo che gli americani fossero debitori di un interesse enorme sul prestito. La soluzione di Lincoln fece apparire questo ridicolo. Prima di venire ucciso dimostro' che lo stato ha la facoltà di emettere moneta. Nel 15 agosto 1971, quando il Presidente NIxon abolì la convertibilità della moneta in oro,il debito pubblico, in Italia, era attestato al 20 % del PIL. Nello stesso anno decadono i patti di Bretton Woods. significa che lo Stato da allora, decaduto l'obbligo della convertibilità monetaria, avrebbe potuto benissimo emettere la propria moneta, come avvenuto anche in alcune occasioni in passato, incamerando il relativo signoraggio, la qual cosa avrebbe evitato allo Stato d'indebitarsi e di pagare ogni anno cifre astronomiche sui relativi interessi.Il danno derivante allo Stato per non aver emesso direttamente la propria moneta, ha fatto si che il debito pubblico passasse dal 20 % sul PIL nel 1971 al 120 % nel 1994, per poi attestarsi intorno al 105 % negli anni 2000. A questo valore di tutto rispetto, (il debito pubblico si è attestato intorno ad un milione 381.000 milioni di Euro) la cifra è così imponente che la nostra mente ha difficoltà a quantificarla, vanno aggiunte le somme pagate ogni anno per interessi passivi, anche questi importi risultano altrettanto rilevanti poiché la media negli anni 90 è risultata di circa 180.000 miliardi di lire annue, per arrivare agli attuali 76.500 milioni di Euro . .HENRY FORD diceva: “Meno male che la popolazione non capisce il nostro sistema bancario e monetario, perché se lo capisse, credo che prima di domani scoppierebbe una rivoluzione”. Ebbene, qualcuno ha capito la situazione e sta combattento una battaglia per voi, il minimo che potete fare è quello di informarvi. Anche se, in realtà, il fatto grave è la nostra condizione di ignoranza, un po’ voluta da noi stessi, per paura o scellerata superficialità e un po’ voluta dai nostri politici (a detta di Ezra Pound “i politici sono i camerieri dei banchieri”) disonesti e condiscendenti, come i giornalisti e tutti QUELLI CHE SANNO MA NON DICONO. I Politici o ignorano la problematica del signoraggio ed allora sono inadeguati alle funzioni che vogliono svolgere, oppure la conoscono e tacciono per quieto vivere. Ma il quieto vivere del politico è molto più quieto del cittadino, che deve sudare e sudare per arrivare alla fine del mese.