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RealLove

nome:

Anna
eta': 41
Citta'.: Nocera Inferiore
Descrizione: SALVE REGàààà!!!!!!!Sono Anna e vi scrivo da nocera inferiore!!!!!!! sn una new entry e mi auguro di conoscere tante persone!!!!!! allora snuna ragazza simpatica, altruista, impulsiva e molto sincera.... mi piace fare di tutto e di più.....ho molti hobby..... e c'è molto altro da scoprire!!!!! beh spero di conoscere un bel pò di gente!!!!! e con questo concludo mandando baci e abbracci a tutti!!!!!!!!!
p.s. - per il momento niente foto ma cercherò di provvedere per il più presto possibile!!!!!!! tanti cari saluti!!!!


Riekkomi di nuovo qui a sparlarvi ancora!!!!! purtroppo qst è il periodo più brutto perkè bisogna riprendere di nuovo tutto ciò ke durante la dolce estate è stato riposto nel cassetto "DA DIMENTICARE X TUTTO IL PERIODO ESTIVO"!!! è da un bel pò ke ho dovuto tirar fuori quello ke avevo messo in quel cassetto... lo studio e il lavoro!!!!!!! va beh attenderò cn pazienza il nuovo arrivo del dolce far niente!!! qui nel mio paesino nn fa altro ke piovere da giorni e (anke se è strano) sono contenta, amo la pioggia, mi piace fare passeggiate sotto l'acqua anke se sicuro ti bekki un bel raffreddore ma ke ci frega!!!! molti di voi mi crederanno una pazza ma io sono fatta così!!!! fra un paio d'ore mi vedo cn degli amici per festeggiare il compleanno della mia migliore amica anke se sono sicura ke lo passeremo kiusi in un bar perkè arrivano tuoni e lampi!!! ma in qst casi come si dice compleanno bagnato, compleanno fortunato!!!!!!! beh regà vi saluto ci sentiamo la prox volta e spero presto!!!!!!!1 baci e abbracci a tutti!!!!!!
p.s. - ho aggiunto un paio di foto!!!!!!




Vorrei poter essere una farfalla
volare libera e spensierata
e anche se la mia vita
durerà un solo giorno
sarò felice perchè lo
avrò vissuto a modo
MIO!!!!!!!!!!




Ogni donna ha esattamente la propria vita sentimentale che vuole!!!!!




Se solo potessi farti capire quanto nella vita
sia importante essere amata e amare. Amore senza
condizione di tempo e senza rendersi conto di quanto
si possa dare ad una persona. In un modo o nell'altro
si viene al mondo con amore e tutto ha inizio con il
sorgere di una lacrima la quale si posa poi su un
gran sorriso...



A volte i pensieri non aiutano ad andare avanti quindi lascia che siano solo un ricordo del passato.
Andare avanti significa anche dare un'altra possibilità alle persone che ti sono accanto e negargliela sarebbe un enorme sbaglio.
Siamo umani ed è facile sbagliare ma è dagli errori che si diventa grandi.
Godiamoci la vita insieme!!!!



Incatenata tra sentimenti
Ho la testa che mi scoppia… è da giorni che ho ripreso a pensarlo di nuovo!!! È sempre la stessa storia non riesco proprio a dimenticarlo, cerco di farlo con tutte le mie forze, ma davvero è inutile. Me lo ritrovo davanti dopo tanto tempo, riesco a mala pena a dire un ciao che il cuore ingrana la quinta senza ragione! Lui mi bacia sulla guancia e io tremo. Si allontana, scherza con gli amici e ogni tanto mi lancia uno sguardo. Io abbasso il mio, non voglio che capisca che purtroppo sono ancora cotta di lui e che tanto meno lo seguo con lo sguardo. Si avvicina di nuovo e mi chiede come mi vanno le cose. Cerco di nascondere i miei sentimenti e gli racconto che le cose bene o male vanno per la strada giusta. Non so per quale motivo gli dico che mi sono fidanzata, lui è contento e mi sorride chiedendomi come l’ho conosciuto, da quanto dura, cosa provo per lui. Gli avrei voluto dire che in questo momento i miei sentimenti lottano tra loro, gli avrei voluto dire che ho sempre desiderato che le cose tra noi fossero andate per il verso giusto, gli avrei voluto gridare che lo amo e che ogni qual volta è lontano da me impazzisco. “Gli voglio bene” – questo sono riuscita a dire. Sono le parole che mi hanno ingannato, ho mentito, ma in fondo questa bugia fa del male solo a me! Gli chiedo della sua vita privata rispondendomi che per il momento ama godersi la sua gioventù!!! Un altro tonfo al cuore, questa volta più pesante. Con quante ragazze sei già stato? Quante sono quelle che hai davvero voluto bene? Rientro in questa lista? Me ne vuoi ancora? Vorrei tanto chiedertelo ma come faccio, non mi riguarda, appartengo ad un altro!!! Anche se forse segretamente apparterrò per sempre a te. Mi sento una bambina, ti voglio a tutti i costi, voglio essere viziata da te, voglio sentire le tue mani attraversare ogni parte del mio corpo. Voglio sentire il tuo respiro affannoso su di me. Voglio stringermi tra le tue braccia e sentirmi mancare il respiro. Ti desidero.
Continuiamo a parlare e anche per molto. Mi racconti un po’ della tua vita e io della mia. È bello sentirti parlare, è bello sentirti ridere alle mie stupide battute. Ogni tanto mi prendi per mano, lentamente l’accarezzi poi di colpo la stringi. Giochiamo come in fondo facciamo ogni qual volta ci si incontra. A volte giochiamo con malizia ma mai troppa e mai tanto volgare. Ti accarezzo il viso e me ne pento. Mi volto con fare imbarazzato dall’altro lato, tu sorridi leggermente e sento il tuo sguardo su di me. Vorrei scappare ma istintivamente mi avvicino di più senza guardarti. Tu mi tiri a te e passi un tuo braccio sui miei fianchi. Mi stringi. Io continuo a fissare il vuoto vivendo intensamente questo momento senza dire una parola lasciandoti fare. L’altro braccio lo avvolgi intorno al mio collo. Abbandono la mia testa sulla tua spalla voltandola dolcemente verso sinistra. Mi baci sul collo pur sapendo che è il mio punto debole. Non riesco a staccarmi da te o forse, semplicemente non voglio. Mi stringi ancora più forte a te e non so quanto ancora posso resisterti. A cosa servono le parole in questo momento?!? Probabilmente a niente ma quanto vorrei poter sapere cosa ti stia passando per la testa in questo preciso attimo. Cosa pensi di me. Mi desideri quanto ti desidero io? Non lo scoprirò mai!!! Staccati, fallo adesso, non illudermi. Domani non ti rivedrò più. Non farmi stare peggio di quanto già sto.
Premo il mio corpo sul tuo per farti capire che sono totalmente tua. Il tuo profumo è entrato nelle mie narice ed è sparso per tutto il corpo arrivando al cuore. Lo stesso profumo che mi inebria tutte le volte che ci vediamo. Forte, deciso ma in assoluto dolcissimo. Le tue mani sono intrecciate con le mie. Le stringiamo sempre di più per paura che uno dei due scappasse. Mi baci di nuovo sul collo, mi volto guardandoti negli occhi. Ecco mi sento completamente persa. Sento quelle che molte persone innamorate chiamano farfalle allo stomaco. Non riesco a capire niente più. Non ricordo più dove mi trovo. Man mano ti avvicini sempre di più. I tuoi enormi occhi continuano a farmi sentire così. Il tuo naso sfiora il mio, ci giochi un po’. Poi mi baci sulla guancia e lentamente ti avvicini alle labbra. Ed è in quel momento che torno alla realtà. Freddamente ti allontano da me. Abbasso lo sguardo impacciata. Dandoti un bacio sulla guancia, ti saluto e vado via lasciandoti così, senza un perché. In fondo non ce ne sono e mai ce ne saranno. Come dirti che desidero che tu diventi mio? Come dirtelo che sono ancora innamorata persa di te? Come? Mi odio. C’è mancato poco, davvero poco. E anche questa volta ti perdo, di nuovo. Non ci riesco per il semplice fatto che non mi appartieni ancora del tutto.
Non voglio continuare a fuggirti. Non lo voglio credimi ma cosa posso fare?!?
L’unica cosa che in assoluto continuerò a fare è amarti in silenzio finché non imparerò a dimenticarti o chissà finché un giorno non sarai di nuovo mio…






Ed era lì, seduta sotto l’enorme quercia.
Quella enorme radice, dove teneva appoggiata la tavolozza dei colori, l’avvolgeva facendola sentire protetta.
I raggi del sole erano racchiusi tra le foglie dell’imponente albero e ogni tanto abbagliavano il nero dei suoi occhi.
Un alito di vento giocava con i suoi lunghi capelli ricci, scompigliandoli e lei pazientemente li scostava dal viso per poter osservare meglio il panorama.
Cercava il più possibile di non distogliere lo sguardo dal paesino per poter catturare ogni singolo dettaglio e riportarlo con abile agilità sul pezzo di carta ricoperto da colori accesi.
Trascorreva la maggior parte del suo tempo seduta sotto quella quercia, se ne stava in solitudine con la sua tavolozza di colori e fogli che abbozzavano animali, chiese, casette, e altri ancori rimasti in bianco.
Da alcuni giorni aveva preso di mira una piccola casetta circondata da alberi enormi e viottoli. Era lì che osservava con attenzione, prendeva nota abbozzando qualcosa, poi cancellava e cominciava a disegnarla di nuovo.
Un giorno ricevette una visita inaspettata. Era il cane del pastore o almeno così pensava. Le faceva compagnia mentre disegnava. Se ne stava buono sdraiato sotto la quercia accanto a lei senza disturbarla.
Lei a volte si voltava per accarezzarlo e lui se ne stava tranquillo godendosi la sua carezza. Al fischio lontano del suo padrone se ne andava senza voltarsi e questo rituale lo ripeteva ogni qual volta tornava a trovarla.
La ragazza pensava spesso a quel cane, al suo andirivieni silenzioso e continuo. Un giorno decise di seguirlo. Quando vide che il cane incominciò ad incamminarsi, prese in fretta le sue cose e lo seguì. Il cane, incurante della sua presenza, continuava per la sua strada con modo adagio. Continuarono a camminare, la ragazza presto si rese conto che non c’era nessun pastore e nessun gregge di pecore o mucche. Niente di niente. Solo una casupola abbandonata. La ragazza non resistette, si avvicinò alla porta per aprirla ma la trovò già aperta.
Stupita, vide una piccola signora anziana seduta accanto ad un camino spento. Chiese gentilmente permesso prima di entrare e avvicinarsi. La donna si voltò e sorridendola la fece accomodare preparando del tè.
La ragazza non riuscì a non accettare il gradevole invito dell’anziana donna e così sedette al tavolo bevendo quel tè che le sembrava il più buono di tutti quelli presi in tutta la sua vita.
La donna iniziò a raccontarle tutto di lei senza nessuna richiesta da parte della ragazza. Trascorse delle ora a parlare e solo quando il cane iniziò ad abbaiare tacquero rendendosi conto di quanto fosse tardi.
La ragazza salutò la donna promettendole di ripassare il giorno dopo. La donna le sorrise e tornò di nuovo a sedere accanto a quel camino spento.
Il giorno dopo, come promesso, la ragazza andò a far visita all’anziana la quale era davanti al camino come il giorno prima. Dopo aver bevuto il tè ormai diventato il suo preferito, chiese come mai fosse sola e perché trascorresse del tempo accanto a quel camino. La donna le prese dolcemente la mano e la portò vicino al camino facendola sedere sulla sua sedia. Le chiese di osservare nel camino. Per quanto fosse strano osservare un camino spento, la ragazza fece come le fu detto di fare. Lentamente sentì un calore e l’odore del legno che brucia, quello tipico di un camino acceso. Una fiamma si accese improvvisa e la ragazza, spalancando i grandi occhi neri, rimase a bocca aperta. L’anziana donna le appoggiò la mano sulla spalla e le disse di guardare meglio. Si avvicinò di più e in quella fiamma che si era appena accesa sotto i suoi occhi mostrava immagini di una vita felice, serena, piacevole. Più guardava in quella fiamma e più sulle labbra le veniva voglia di ridere.
Ciò che vedeva non faceva parte del suo mondo. Era davvero troppo bello per appartenere al suo.
Ad un tratto una lacrima le attraversò il viso e, inconsapevole di quello che le stava accadendo, si voltò verso la donna la quale le asciugò la lacrima con una mano tranquillizzandola che capitava anche a lei ed era una cosa normale.
Le spiegò che quel camino aveva qualcosa di magico. Mostrava la realtà di un mondo che sarebbe difficile da realizzare ma non impossibile. È stata la prima persona a cui ha mostrato il suo segreto perché vedeva in lei la purezza, la semplicità avendone così conferma con ciò che era appena accaduto. Una qualunque persona non sarebbe riuscita a vedere ciò che invece aveva visto lei perché nel profondo del suo cuore era racchiusa la speranza di riuscire a migliorare il mondo.
In quella fiamma aveva visto l’amore, quello vero. Quello di cui nessuno si vergogna di mostrare. Quel amore che non è stato mai vissuto da nessuno perché altri sentimenti hanno avuto prevalenza su di esso come l’odio, il rancore, il disprezzo.
Sentimenti che ogni giorno prevalgono irragionevolmente sull’amore.
Negli sguardi delle persone aveva visto la gioia di vivere e non il terrore di perdere qualcuno a causa di una guerra. La ragazza pianse tanto, si rendeva sempre di più conto di quanto fosse orribile il mondo in cui viveva. Pianse per la paura. Paura di non riuscire a far niente per la sua gente. Si sentiva terribilmente piccola e impotente di fronte alle atrocità che dominavano l’umanità. L’anziana donna le porse un fazzoletto e la ragazza l’accettò.
La donna le spiegò che preferiva trascorrere le ore davanti a quel camino perché poteva vivere la vita che aveva sempre sognato. In quella fiamma c’erano tutti i suoi sogni realizzati, la famiglia, le amicizie care, il lavoro. E le persone che popolavano quel mondo non aveva pregiudizi, non provavano odio, non portavano rancore e accettavano il prossimo senza porsi tante domande fidandosi serenamente. Il mondo al di fuori del suo caminetto le faceva terribilmente paura, lì fuori aveva perso tutto per colpa delle cattiverie dell’uomo. La donna non pianse ma sospirò pesantemente a tutti i ricordi che pervasero la sua mente mentre li raccontava. Concluse dicendo che preferiva sognare un mondo migliore invece di vivere quello al quale non si sentiva appartenere.
La giovane ragazza salutò la donna, stavolta senza prometterle un’altra visita per il giorno dopo.
L’estate stava per finire. La quercia non ebbe più la silenziosa compagnia di quella docile figura e tanto meno dello strano compagno. La ragazza aveva lasciato il paesino e il cane non aveva fatto più ritorno alla quercia. Non aveva più fatto visita all’anziana donna la quale era ancora lì accanto al suo camino e aggrappata ai suoi sogni.
Un giorno la donna ricevette la visita di un uomo il cui viso era consumato dall’età. In mano aveva una busta gialla e dava l’impressione di essere una lettera. La donna gentilmente chiese all’uomo di leggerla il quale, portandosi lentamente gli occhiali per la lettura agli occhi, accettò sedendosi sulla sedia accanto al camino.
“Cara Emily,
perdonami se sono andata via senza nemmeno dirti addio ma non ho trovato il coraggio di farlo. Ho trascorso due giorni indimenticabili con te. Dio, ho imparato più di quanto mi hanno insegnato tra i banchi di scuola. Quella fiamma ha acceso in me la voglia di far del bene nel mondo, di aiutare chi ha ancora voglia di vivere ma che non ha le possibilità di farlo. Emily sono partita per rendermi utile, per rendere il mondo migliore. Mi rendo conto che le possibilità siano poche ma chissà forse riesco a fare qualcosa nel mio piccolo.
La notte che ho abbandonato il paese non ho fatto altro che piangere, ho ripensato a ciò che ho visto, alle tue parole e a quanto io abbia fatto poco per gli altri. Fino a poco tempo prima non facevo altro che pensare a me e a tutto ciò che mi riguardava, facendo della realtà che mi circondava un problema non mio. Mi sono odiata, ho pensato a quanto sono stata egoista. Nel mondo le persone soffrono per la fame, ogni giorno muore una piccola creatura perché non ha un’adeguata assistenza medica. Gli uomini combattono tra di loro per proteggere i propri ideali provocando vittime innocenti. Quanta rabbia ho provato nei miei confronti. Tanti anni di vita sprecati. Ma adesso grazie a te e a ciò che ho visto ho finalmente capito qual è la giusta strada da intraprendere: aiutare il mio prossimo e fare si che il mondo intero faccia lo stesso.
Quando leggerai la mia lettera, sarà in viaggio per la mia missione. La missione che darà un vero senso alla mia vita e che aiuterà a cambiare quella di altre persone.
Ripagherò il tuo aiuto rendendomi il più utile possibile. Realizzando quei sogni che hai rinchiuso in quella fiamma.
Non dimenticherò mai quella che hai fatto per me!
Sei stata una vera e propria benedizione e credo che il nostro incontro non sia stato una semplice coincidenza. E ringrazio Dio per avermi dato la possibilità di incontrarti.
Tornerò a trovarti e quando lo farò le cose nel mondo saranno migliorate.
Emily grazie di tutto. Che Dio ti benedica.
Con affetto
Tua Annette”
L’uomo, terminato di leggere, tolse gli occhiali e li ripose nel taschino destro della sua giacca. Guardò la donna che per tutto il tempo era stata in silenzio. Le porse la lettera. La donna la prese e si avvicinò al camino gettando quei pezzi di carta.
L’uomo rimase incerto nel vedere il gesto della donna ma l’incertezza ben presto si tramutò in stupore quando quei pezzi di carta presero fuoco. Scioccato balzò all’indietro guardando la donna perplesso. Balbettò parole senza darle un ordine indicando il camino. Un po’ impaurito lasciò la casupola senza rimetterci più piede.
Da allora la donna rimase per tutto il tempo della sua breve vita accanto al camino dei suoi sogni. Non ricevette più nessuna visita, nemmeno dalla ragazza della lettera.
Alla morte della donna la celebrazione del suo funerale fu breve e le uniche persone ad assistere furono il pastore della chiesa del paesino e il becchino del cimitero. La sua tomba fu seppellita accanto a quelle che a stento avevano dei fiori e un lumino.
Dopo quasi tre anni dalla sua morte, sulla tomba vennero posati enormi girasoli arancione. Furono portati dalla ormai donna matura che un tempo altro non era che “la semplice ragazza della quercia”. Insieme ai fiori aveva riposto un biglietto.
“Mi dispiace tantissimo di non essere riuscita a venire prima per poterti raccontare degli enormi passi che stiamo compiendo ma sono sicura che dove ti trovi adesso potrai osservare tutto meglio e renderti conto che, nonostante sia ancora presto a dirlo, il mondo sta migliorando.
Continua a sognare e a sperare.
Grazie ancora Emily.”



Ok, questo è un piccolo scritto e adesso vorrei da parte vostra dei commenti!!! Se vi è piaciuto o meno e se ci sono parti del racconto che possano essere migliorate!!! Attendo i vostri consigli e pareri!!!
Tanti cari saluti
Annuccia




Cucciolo d’uomo.

Ero terrorizzata. La testa mi faceva male. Avevo sofferto, avevo pianto e urlato. Tanta gente era intorno a me e io pensavo che nessuno di loro riusciva a capire il mio dolore. Nessuno. Nemmeno l’uomo che amavo. Dio solo sa quanto ho sofferto e ho pregato tanto per farmi stare bene. Gridavo per avere un aiuto ma nessuno mi ascoltava. Volevo mollare tutto, alzarmi e andarmene via. Accanto a me c’era un’infermiera che tamponava il mio sudore. Il suo viso era calmo e rilassato. Con voce lenta e tranquilla mi rassicurava dicendomi che stava andando tutto bene. Il mio volto non era sicuramente incoraggiante ma il suo si. Mi voltai dall’altra parte e un’altra infermiera era accanto a me. Lei mi ripeteva, con voce determinata, di respirare e lo faceva insieme a me. La guardavo con le lacrime agli occhi e stringevo una mano. Distolsi lo sguardo da quella donna per posarlo sulla mano che stavo stringendo. Era grande, la pelle soffice e abbronzata. Continuava a stringere la mia. Mi dava sicurezza. Alzai lo sguardo e incrocia dei meravigliosi occhi azzurri pieni di lacrime. Appoggiai la testa sul cuscino continuando a respirare. Lui mi baciò la fronte dicendomi che stavo facendo un ottimo lavoro. Ero sfinita ma un uomo continuava a gridarmi di spingere. “Forza… con più determinazione adesso. Uno, due, tre… spinga. Un ultimo sforzo. Ancora. Spinga!!!”. Con l’ultima spinta uscì un urlo accompagnato da un lontanissimo piagnucolio. In quel momento pensai: “Dio è finita davvero.” Le lacrime cominciarono a rigarmi il volto ma non saprò mai dire se erano lacrime di dolore o immensa gioia. Guardavo a destra e a sinistra. Le infermiere si muovevano con fare frettoloso e armonioso. Accanto a me era rimasta quella che continuava ad asciugare la mia fronte. Mi sussurrò all’orecchio che era bellissimo. E io piansi ancora di più. Sulla mia mano si posò una testa. Era quella dell’uomo che amavo. Era stato lì, accanto a me per tutto il tempo. Gli appoggiai l’altra mano sulla testa accarezzandolo, stava piangendo. In quel momento sospirai. Mi stavo riprendendo. Ad un tratto una donna si avvicinò portandomi qualcosa avvolto in un lenzuolo azzurro. Delicatamente me lo porse tra le braccia. Scostai il lenzuolo e vidi due enormi occhi che guardavano nella mia direzione. Mi studiarono attentamente. Continuava a guardarsi intorno. Aveva l’aria stupita. Mi sorrise. Fece una smorfia strana con il viso. Stava per mettersi a piangere ma la mano dell’uomo che amavo accarezzò quel piccolo nasino a forma di patata. Non pianse. Forse anche lui si sentì protetto e tranquillo. Gli diedi un piccolo bacio sulla guancia. Era soffice. Quanto mi piaceva. Giocammo un altro po’ tutti e tre insieme finché la stessa donna che ci portò quel batuffolo se lo riprese.
Mi stringeva il dito. Non voleva lasciarmi. Nemmeno io. Ma avremmo avuto tutta una vita per stare tutti insieme. Insieme come una famiglia.


Annuccia




Io e lei

L’immensità del mare
Su uno scoglio a contemplare
Una leggiadra brezza
Il viso mi accarezza
Un brivido di solitudine
O forse un po’ inquietudine
Percorre il mio animo
Un tantino agitato
Socchiudo gli occhi e respiro
E penso a cosa ha in serbo per me il destino
Pensieri in confusione
Non alleviano la mia illusione
Quella di averti accanto
Finché il tempo da questa terra ci ha staccato
Voglio con me ritrovare il tuo modo di fare
La tua voglia di amare
Ritrovarmi in vecchie foto sbiadite
E ricordare ciò che rimane delle nostre gite
Ascoltare canzoni
Che ancora nel cuore hanno forti emozioni
Nulla da rimpiangere
È tutto da rifare
In un mondo
Dove tutto è più profondo
E non solo la furbizia
Ma anche la nostra amicizia!!!

Anna





Notte senza tempo è la mia notte
Tra le tue braccia stretta e incurante
Di ciò che nel mondo è preoccupante!!!
Dannatamente bello
Sdraiato sul mio letto.
I capelli sposti
Per incrociare i miei occhi.
Zucchero filato è il tuo corpo
E come una bambina tutto me lo mordo.
Le tue labbra, le tue mani
Scrutano mari e monti inesplorati.
L’immensità del letto ci divora
Ed è il cuore che dimora.
Sopra di me ti muovi lentamente
E un brivido percorre la mia schiena docilmente.
I battiti del cuore la nostra musica
I corpi la nostra orchestra.
La tua testa sul mio seno,
le tue mani sui miei fianchi,
il mio cuore nel tuo petto.
Tra sussulti di piacere
È un TI AMO a sconfinare
Dalle labbra per arrivare
In terra promessa
E rifugio trovare in essa.
Nella mia notte senza tempo
Domina chi nell’amor è perso.

Anna



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Pagina visitata 3946 volte, ultimo aggiornamento : 10/04/2008 - 16.50
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