Spazio sponsor, richiedi anche tu uno spazio su ircnapoli per la tua pubblicità!
 
 

Musiicant

nome:

Angelo
eta': 423
Citta'.: Napoli
Descrizione: L'imperfezione è dell'uomo, la violenza è del mondo. L'amore, invece, appartiene a ognuno di noi, che lo vive a modo proprio, anche quando il male prende il sopravvento.



_-°_-°(°°°)_-°_-°(°°°)_-°_-°(°°°)

Lentamente Muore
Lentamente muore chi diventa schiavo dell’abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all’errore
e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro
chi non rischia la certezza per l’incertezza, per inseguire un
sogno, chi non permette almeno una volta di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia,chi non legge, chi non ascolta musica
chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
Chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

Pablo Neruda

**************************************

Ti ha mai parlato il vento?
Un giorno della tua vita,
né lontano, né vicino,
né triste, né allegro,
né legato a sogni,
né libero da incubi,
cerca una lontana scogliera,
cercala nelle pieghe della tua memoria,
tuffati nel mare di ricordi tuoi lontani,
nuota fino ad essa,
aggrappati al nero della pietra
e, come un frutto di mare,
lasciati bagnare dall’acqua.
Non senti niente?
Ascolta meglio!
Quel soffio che pare una bava d’aria
e che dolce e fresco attraversa
i tuoi pensieri, non è il respiro
stanco del mondo,
è il vento, con le sue storie.

***************************************

domenica 13 maggio 2007
________________________________________
________@_____________@____________@____
________________@_______________________
____@___________________________________
______@___MUSICA___________________@____


Il ritmo è l’ordine del movimento.
(Platone)


La musica è un terreno nel quale lo spirito umano vive, pensa e fiorisce.
(Beethoven)

Il canto è il suono dell’anima.
(Socrate)

Evitate di contribuire alla musica cattiva.
(Schumann)

La musica è aritmetica sonora.
(Leibniz)

La musica ingentilisce l’animo e la parola; e la rende più efficace sugli animi.
(N.Tommaso)

Il canto ora commuove, ora blandisce l’affetto di chi lo ascolta, consola l’afflitto
Sia dunque a noi comune il canto.
(Sant’Ambrogio)

La musica occupa il primo posto fra le sette arti liberali, ed è la più nobile delle scienze.
(S. T. D’Aquino)

Tutta la musica di pura moda ha vita corta, se persistete a coltivarla e ad amarlaPassate il tempo da sciocco.
(R.Schumann)

Ascoltate attentamente il canto popolare di ogni paese.
Esso è una miniera di melodie che, meglio di ogni altra espressione artistica
Definiscono chiaramente il carattere di ciascun popolo.
(R.Schamann)

Niente è più utile della musica per eccitarsi in qualsiasi tempo ad ogni
Sorta di azioni virtuose.
(Platone)


La musica può dare all’animo un atteggiamento spirituale; se quindi di ciò e naturale
Che in essa vi si debba educare i giovani.
(Aristotele)


La musica è una legge morale: essa da un anima all’universo, le ali al pensiero
Uno slancio all’immaginazione, un fascino alla tristezza,un impulso alla gaiezza
E la vita a tutte le cose.
(Platone)



La musica è l’arte che regolando voce, giunge fino all’anima e le ispira il gusto
Della virtù.
(Platone)




_-°_-°_-°_-°_-°_-°_-°_-°_-°_-°_-°


Eros

'...L'amplesso prevarica i sacramenti, lussuria estrema, ogni orgasmo una esecuzione capitale.
Decapitato il pudore
strappato dall anima e dal corpo
immolato al sacrificio dell'eros...'


_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-_-


Viento

Viento scioscia stanotte
trase pe' sotta e fatte sentì'
viento viento
viento nce resta pe'nce 'ncazzà'
Viento
trase dint'e piazze
rump'e fenestre
e nun te fermà'
Viento viento
puorteme 'e voci
' chi vo' alluccà'.

PINO DANIELE

******************************************



Sulo pe' parla'

Astregneme cchiù forte
e famme ascì a paura
'e chi s'è reso conto
ca nun vo' a nisciuno
pecchè niente e nisciuno
te po' fa' vede'
e prova a te girà
pe' dinto o' lietto 'e notte
c'artereca 'e chi è stato
tutt'a vita a sotto
pecchè nun sape maie
chello che da'
e po...a colpa è 'a mia
'a colpa è 'a mia
ca nun te saccio cchiù piglià
è colpa mia
ma è sule pe' parlà...

PINO DANIELE


************************************

"AMORE"

L’amore non conosce stagione, ne clima, ne ore, giorni, mesi che sono i brandelli del tempo.
(Anonimo)

L’amore e la forza più potente che il mondo possiede, eppure è la più che si possa immaginare.
(Gandhi)

Ti rivelerò un filtro amoroso, senza unguenti, senza erbe, senza formule magiche:
se vuoi essere amato ama.
(Catone)


Non ho paura! La notte m’intriga, il freddo mi accoccola, il dolore mi sfugge, il nemico mi evita,
il domani mi sorride, la speranza m’inebria. Con te non ho paura, con te tutto mi è amico.
(Carde)


UN ‘uomo e una donna non fanno differenza di anni. Essi se li dividono accarezzandosi
E li fondono abbracciandosi dividendosi tutto.
(Pablomaro)


Soffrire per amore non è un soffrire invano. Soffrire per amore è creativo.
Porta a livelli di coscienza più alti.
(Osho)


Se pur sia bello l’amore implorato, assai più bello l’amore è quell’amore che si concede
Di sua propria volontà.
(Shakesp)


L’amore e come la fortuna non gli piace che gli si corre dietro.
(Gautier)

L’amore è un delirio che mette le ali.
(Platone)


L’amore è uno sport in cui gli uomini cacciano, le donne pescano.
(Anonimo)


Se ami tanto qualcuno, lascialo andare: se torna sarà tuo per sempre, se non torna non lo è stato mai….

(Anonimo)

L'amore è... un delirio che mette le ali.
(Platone)


Non amare chi ti ama ma ama chi ti rispetta e chi ti accetta per come sei senza cambiarti a modo suo.

(Anonimo)

Chi è troppo amato amore non dà... chi meno ama è il più forte
si sa.

(Anonimo)

************************************
Le tre Massimme di Apollo
_--_--_--_--_--_--_--_--

Conosci te stesso:
Sii consapevole dei tuoi limiti di mortale.

Nulla di troppo:
Non cercare ciò che va oltre la tua natura di uomo mortale.

Sii saggio:
Renditi conto del posto che occupi nel mondo e non pretenderne un altro.

__--__--__--__--__--__--__--__--
Goethe dice di Napoli


E come si dice che l'uomo a cui è apparso un fantasma
non sarà mai più sereno,
così al contrario si potrebbe dire,
che non potrà mai essere deltutto infelice,
chi può tornare, col pensiero, a Napoli.»

(Goethe, Viaggio in Italia)



"___"___"___"___"___"___"___"___"___"


17/05/2007

Felicità

Il segreto della felicità, non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa.
(Toltoj)

Non si diventa felici da un giorno all’altro, bensì progressivamente.
(Schaef)


La felicità non è una cosa facile: se è difficilissimo trovarla in noi, è addirittura impossibile
Incontrarla altrove.
(Chamfort)


E più facile trovare un partener quando non lo si cerca disperatamente, oppure quando non si
Deve dipendere da qualcuno per essere felice.
(Grant)


Lo stolto cerca la felicità lontano, il saggio la coltiva sotto i propri piedi.
(James Oppenheim)


La felicità esiste grazie all'infelicità...ti senti felice solo quando non stai male...


Non pentirti di quello che hai fatto se quando lo hai fatto eri felice!


La felicità non è sognare ciò che vuoi, ma desiderare ciò che hai...


Chiedetevi se siete felici, e cesserete di esserlo.
(John Stuart Mill)

La felicità dell'uomo sposato dipende da chi non ha sposato. (Oscar Wilde)


Momenti di autentica felicità possono scaturire soltanto dal cuore Se vuoi essere felice ascolta il tuo cuore, perché esso racchiude tutte le risposte che cerchi
(S.Bambaren)





::;;::;;::;;::;;::;;::;;::;;::;;::;;::;;::;;

.......GIORGIO-GABER........

Non in segnate a bambini
Non insegnate la vostra morale
E’ cosi stanca e malata
Potrebbe far male
Forse una grave imprudenza
E’ lasciarla in balia di una falsa coscienza…


Non elogiate il pensiero
Che è sempre più raro
Non indicate per loro
Una via conosciuta
Ma se proprio volete
Insegnate soltanto la magia della vita

Giro giro tondo cambia il mondo…

Non Insegnate ai bambini
Non divulgate illusioni sociali
Non gli riempite il futuro
Di vecchi ideali
L’unico cosa sicura è tenerli lontano
Dalla nostra cultura…

Non esaltate il talento
Che è sempre più spento
Non li avviate al bel canto, al teatro
Alla danza
Ma se proprio volete
Raccontategli il sogno
Di una antica speranza

Non insegnate ai bambini
Ma coltivate voi stessi il cuore e la mente
Stategli sempre vicino
Date fiducia all’amore il resto e niente

Giro giro tondo cambia il mondo


.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.:.

Goethe dice di Napoli...
Il mio buon amico Volkmann mi costringe di quando in quando a dissentire dalle sue opinioni. Egli afferma tra l'altro che a Napoli vi siano dai trenta ai quaranta mila oziosi. E quanti lo hanno ripetuto dopo di lui! Ma avendo io una certa conoscenza del Sud, ho subito sospettato che tale giudizio dipendesse dalla mentalità propria del Nord, dove si considerano oziosi tutti coloro che non s'affannano a lavorare tutto il santo giorno. Perciò ho osservato attentamente questo popolo napoletano, e ho potuto constatare che vi è molta gente mal vestita, ma nemmeno uno che sia disoccupato.

Avevo chiesto spiegazioni ad alcuni amici del luogo su cosa facessero questi innumerevoli “vagabondi”, ma non ho ricevuto risposte soddisfacenti. Allora mi sono messo io stesso alla ricerca, mentre visitavo la città. Cominciai, in quell'enorme caos che è Napoli, a fare conoscenza con diversi tipi, inquadrandoli e classificandoli secondo il loro aspetto, il modo di vestire, di comportarsi, di operare. Ho trovato quest'operazione più facile qui che altrove, essendo i napoletani uomini aperti, che rivelano anche esteriormente la loro estrazione sociale.
Iniziai la mia inchiesta di buon mattino: la gente che vedevo qua e là ferma o intenta a riposare, erano persone il cui mestiere, in quell'ora, esigeva appunto una sosta. Erano infatti: facchini, che hanno i loro posti fissi in determinate piazze; biroccioi, con i carretti a cavallo, intenti a governare le loro bestie; marinai, sul molo, con la pipa in bocca; pescatori, sdraiati al sole perché spira vento contrario. Ho visto tanti andare e venire, ma tutti portavano qualche segno della loro attività. Di accattoni non ne ho visto uno solo, che non fosse un vecchio, o un inabile, o uno storpio. Quanto più mi guardavo attorno, e quanto più attentamente osservavo, tanto meno riuscivo a trovare dei veri vagabondi.
Le prove
Darò qualche particolare, per rendere il mio resoconto più evidente e credibile. I ragazzi più piccoli sono occupati in vario modo. Alcuni vanno da Santa Lucia a vendere il pesce in città; altri raccolgono legna nei pressi dell'arsenale, dove c'è abbondanza di trucioli, o anche in riva al mare, che deposita pezzetti di legno. Ho visto bambini di pochi anni camminare a quattro gambe, che aiutavano i più grandi. Vanno poi in centro con la legna raccolta e piantano le loro bancarella. Vendono agli operai ed ai piccolo-borghesi, che usano quel materiale per riscaldarsi o per la cucina.
Altri ragazzi portano a vendere in giro l'acqua sulfurea, di cui si fa gran consumo specialmente in primavera. Altri s'industriano alla meglio nella compra-vendita di frutta, miele filato, dolciumi, non fosse che per guadagnarsi la loro porzione gratuitamente.
Graziosissimo è vedere uno di quei monelli, la cui attrezzatura consiste in una tavoletta e in un coltello, portare in giro un melone o una zucca arrostita, con intorno un nugolo di altri piccoli. Lui appoggia la tavola in terra e si mette a tagliare a pezzetti il frutto. I piccoli avventori controllano misurando con le dita se per il loro soldo hanno avuto il giusto, mentre il minuscolo commerciante tratta quella clientela di buongustai con la stessa precauzione, per non dover rimetterci neanche una briciola. Ho la convinzione che, rimanendo qui più a lungo, si potrebbero raccogliere parecchi esempi di simile industriosità infantile.
Un numero rilevante di uomini e di ragazzi, quasi tutti straccioni, si occupano di trasportare con gli asini i rifiuti fuori della città. La campagna che circonda Napoli è tutta un immenso orto: è un piacere osservare l'incredibile quantità di verdura che viene portata in città tutti i giorni, e come l’industriosità umana riporti poi alla campagna i rifiuti della cucina, per concimare la vegetazione. I torsoli e le foglie dei cavolfiori, dei broccoli, dei carciofi, dei cavoli, dell'insalata, dell'aglio, costituiscono una parte notevole della spazzatura della città; e ognuno cerca di raccoglierne quanto più può. Riempiono, con un'abilità particolare, i grandi canestri issati sul dorso d’un asino. Non c'è un orto, che non abbia il suo asino. Servi, ragazzi, i padroni stessi vanno e vengono dalla città durante la giornata. Con quale premura questa gente raccoglie anche lo stereo dei cavalli e dei muli! Quando di notte i ricchi se ne tornano a casa in carrozza, non pensano che già dall'alba altri uomini s'industrieranno a seguire le tracce dei loro cavalli.
Talvolta due di questi individui fanno società, comprano un asino, prendono in fitto un pezzo di terra e, lavorando alacremente, sviluppano la loro attività, grazie a questo clima felice, in cui la vegetazione non si arresta mai.
È impossibile descrivere tutte le varietà del piccolo commercio che si possono osservare a Napoli. Ma non posso non accennare ai venditori ambulanti, che provengono dagli strati più umili della popolazione. Alcuni girano con barilotti di acqua gelata, limoni e bicchieri, per preparare limonate, bevanda alla quale anche il più straccione non sa rinunziare; altri girano con vassoi di liquori diversi e bicchierini; altri ancora portano dei vassoi di paste, dolciumi, agrumi ed altre frutta: si direbbe che tutti vogliano partecipare e rendere ancor più grandiosa la festa del piacere, che a Napoli si celebra tutti i giorni.
Vi è poi una moltitudine di altri rivenditori che offrono in vendita le loro povere mercanzie sopra una semplice tavoletta o dentro il coperchio d'una scatola, o disponendole sulla nuda terra nella pubblica piazza. Non si tratta di oggetti di un’unica categoria merceologica, ma d'una rigatteria vera e propria. Pezzetti di ferro, cuoio, panno, tela, ecc., che vengono comperati dalle persone più disparate. Molta gente della classe più bassa è inoltre occupata presso i mercanti e gli artieri in qualità di commessi e fattorini. .
Non si fanno quattro passi, questo è vero, senza imbattersi in gente malvestita, se non lacera; ma questa non è una ragione per gridare al vagabondo, al perdigiorno. Sarei tentato di enunciare il paradosso che a Napoli la maggior parte delle industrie sono forse ancora in mano delle classi più umili.
Napoli e Germania
Non si può certo paragonare quest'industria con quella della Germania, costretta ad affannarsi non solo giorno per giorno ed ora per ora, nelle giornate buone per le giornate cattive, e nell'estate per l'inverno. Se l'uomo del nord è obbligato dalla natura a provvedere ai fatti suoi; se le nostre donne sono obbligate a salare e ad affumicare le carni per mantenerle per tutto l'anno; se gli uomini devono fare le provviste di legna, di grano e di foraggio per le bestie e così via, è chiaro che le più ore ed i giorni più belli, dedicati al lavoro, sono sottratti al piacere. Da noi, per mesi e mesi si rinunzia gioco forza all'aria libera e si cerca nell'interno della casa un riparo contro il mal tempo, la pioggia, la neve e il gelo; le stagioni si succedono alle stagioni e chiunque non voglia finir male, deve diventare un recluso. Non si tratta di libera scelta, di decidere di fare questi sacrifici; è la natura che ci costringe a tribolare, a provvedere. Questi influssi ambiemtali, rimasti invariati per migliaia d'anni, hanno anche dato un'impronta decisiva al nostro carattere, per tanti aspetti rispettabile. Ecco perché giudichiamo troppo severamente le popolazioni del sud, alle quali il cielo sorride tanto benigno. Un uomo povero, che a noi sembra un miserabile, può in questi paesi non solo soddisfare i suoi bisogni più urgenti e più necessari, ma anche godersi beatamente la vita; un così detto lazzarone napoletano potrebbe infischiarsene del posto di viceré in Norvegia o rifiutare la nomina di governatore in Siberia.
Johann Wolfgang Goethe (1787)
traduzione moderna di Alfonso Grasso.


Aggiungi alla Friend List
| Scrivi un messaggio a Musiicant








Pagina visitata 535 volte, ultimo aggiornamento : 12/10/2007 - 09.56
ultima visita il 30/04/2008 alle ore 17:40 da una ragazza di 31 anni.




 
 
 
www.ircnapoli.com